Washington insiste sugli alleati di Ennio Caretto

Washington insiste sugli alleati Washington insiste sugli alleati (Segue dalla l'pagina) rebbe inevitabile a giugno o luglio, se tutte le altre iniziative fallissero. Il presidente Carter deve tenere conto, nella escalation del confronto, di date importanti sia in Iran sia in patria. In Iran si tratta della convocazione dei parlamento, prevista appunto per quei mesi. Negli Stati Uniti di tre tappe cruciali delle elezioni: le «primarie» della Pennsylvania il 22 aprile e della California il 3 giugno, che rischia di perdere contro Kennedy e il congresso del partito d'inizio agosto. Se il parlamento iraniano non sbloccasse l'impasse, e Kennedy vincesse, il presidente ricorrerebbe alla forza per liberare gli osc&ri i. ju ci/oeqi.ii'.t-t' rigicrd».le OUmpii*ui, Il governo americano ha insistito per i' boicottaggio dopo aver ottenuto le prove che l'Urss ha inviato altre truppe in Afghanistan. Ha asserito Warren Christopher che esse sono •molto più di i06 <iila. probabilmente oltre 110 ynila». Esistono sagra che aumenteranno uUeriorrn me •perché incontrano ostacoli gravissimi», lì sottosegretario di Stato ha sostenuto che l'Urss «non può fare affidamento sull'esercito afghano» dove serpeggia la ribellione. La Casa Bianca e il Dipartimento di Stato prevedono che il 24 maggio scadenza delle iscrizioni tra 40 e 50 Paesi boicotteranno le Olimpiadi. Essi mettono in rilievo che hanno già deciso per il «no» nazioni come la Cina e il Kenya. — atleticamente molto ■forti — e come l'Egitto e l'Iran: e che potrebbero deciderlo anche Germania e Inghilterra, Canada e Australia. Difendono l'operato del presidente Carter con l'afferma: ione che il boicottaggio non è un gesto di guerra fredda, ma l'unica risposta possibile all'Urss 1 unico mezzo per impegnarla in futuro a un comportamento pacifico. Intanto, a una settimana dall'annuncio delle ritorsioni contro l'Iran, gli Stati Uniti hanno chiesto all'Europa di rafforzare le proprie difese. Essi vogliono essere liberi di spostarsi con uomini e mezzi nel Golfo Persico in caso di conflitto, senza lasciarla scoperta. Il sottosegretario del Pentagono, Robert Komer, ha presentato un piano in quattro punti alla Nato a Bruxelles. Ha dichiarato 11 ministro Harold Brown che gli Stati Uniti «ne prevedono l'approvazione» al prossimo Consiglio Atlantico, a maggio. I quattro punti sono: I) preparazione delle riserve; esse dovrebbero sostituire le forze americane, se queste fossero impegnate nel Golfo Persico; 2) messa Ih allarme delle :inee aeree: apparecchi potrebbero essere requisiti per il trasporto di altri uomini e mezzi dagli Stati Uniti in Europa; 3) ampliamento delle flotte aerea e marittima militari; l'Europa dovrebbe assumersi l'onere maggiore della sorveglianza dell'Atlantico; 4) acquisto di munizioni sufficienti per 30 giorni: attualmente, in una guerra convenzionale sul fronte europeo centrale non durerebbero più di 10 giorni. Komer, che è il responsabile della programmazione del Pentagono, ha sottolineato che gli alleati, per sopperire alle spese, dovrebbero aumentare del 3 per cento annuo il bilancio della Difesa in termini reali. Egli ha aggiunto che il piano 'Costituisce una misura pi ecauzionale», e scatterebbe solo In una •estrema emergenza». Ha concluso, a rassicurazione dell'Europa, che non comporta una caduta dell'impegno americano alla sua difesa. • Non è l'inizio di un parziale ritiro delle nostre truppe», ha detto. Il Pentagono sta anche contemplando un «patto di sicurezza» in Medio Oriente, di cui farebbero parte Somalia, Oman. Arabia Saudita, Sudan, Egitto, Tunisia e Marocco. Il disegno ha l'appoggio della maggioranza del Congresso, ma s'è scontrato finora con la riluttanza della Casa Bianca e soprattutto del Dipartimento di Stato. Gli Stati Uniti si-renderebbero garanti della stabilità di questi Paesi amici, istituendo in essi «basi tattiche». Ennio Caretto

Persone citate: Harold Brown, Kennedy, Robert Komer, Warren Christopher