Ostaggi americani a Teheran visitati dalla Croce Rossa

Ostaggi americani a Teheran visitati dalla Croce Rossa Sarà inviato un rapporto sanitario ai familiari Ostaggi americani a Teheran visitati dalla Croce Rossa Un ayatollah forse giustiziato a Baghdad, nuova tensione con l'Iraq NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEHERAN — Come promesso sabato da Bani Sadr agli ambasciatori della Cee e del Giappone, ieri il delegato del Comitato internazionale della Croce Rossa in Iran, Harold Schmidt, ha potuto visitare con un medico svizzero, Bernard Liebekind, gli ostaggi dell'ambasciata americana. I due delegati sono stati accompagnati dal presidente del •Leone e Sole Rosso', la Croce Rossa iraniana, e dal ministro della Sani tà.Mqrfeza Afgfy^, j ! L~ duet rappresentarti^ \del? I'organizzazione^: .umanitaria avevano postò itre: condizioni, al governo e agli studentiearcerieri, ■ condizioni che sono state accettate: che fosse concesso di vedere tutti i prigionieri, senza eccezione; di compilare un elenco completo degli ostaggi; di mandare rapporti sanitari ai familiari. La visita, ha detto un portavoce degli studenti, è stata «imposta» dal governo. Nulla è tra¬ pelato sui risultati della missione. Radio Teheran ha ieri mandato in onda un commento del portavoce del Consiglio della rivoluzione, Hassan Habibi, alle sanzioni americane e alla minaccia di un intervento militare in Iran. Il Paese, ha detto, «è pronto per la terza guerra mondiale» se gli Stati Uniti la incominceranno. Le minacce di Carter, ha aggiunto il' portavoce, non vanno prese sul serio: il blocco econoinippj^^G^lfaiJ^JJlcg) ad be soltan^ft.flussp.delpetroTlia iraniano, ed'è quindi,'aifficileche venga applicato. I giornali della capitale denunciano con grande rilievo V'inerzia» degli alleati dell'America e il conseguente 'imbarazzo' del governo Usa. Il quotidiano Jumhurle Islaml afferma inoltre che Stati Uniti, Germania Federale e Israele hanno mésso a punto un piano per liberare gli ostaggi con un blitz. Il ministro del petrolio, Ali Akbar Moinfar, ha smentito le notizie pubblicate dal settimanale americano Newsweek secondo le quali la produzione petrolifera iraniana sarebbe scesa a 300 mila barili al giorno contro i 6 milioni estratti all'epoca dello Scià. Vengono prodotti . quotidianamente 3 milioni di barili, ha detto il ministro, un milione dei quali destinati all'esportazione. Produzione e esportazione sono «molto sotìdtéfriòehtl»i/fe il Paese guadagna f diilr petròlio 23 miliardi 'dollari Vantiti, oltre 20 mila miliardi di lire. Sulla frontiera fra Iran e Iraq non si segnalano altri scontri, ma un nuovo episodio minaccia di esasperare la tensione: il quotidiano del Kuwait Al Qabas afferma che il capo della comunità sciita irachena, 2'ayatollah Mohammed Bagher Sadr, arrestato alcuni giorni or sono, è stato giustiziato perché riconosciuto leader del partito Ad-Dawa, «legato ad ambienti iraniani ufficiali e non ufficiali», per i cui membri il governo di Baghdad ha introdotto la pena di morte. In un primo tempo l'ufficio di Khomeini ha smentito la notizia, affermando che l'ayatollah' era vivo, agli arresti domiciliari; ma più tardi ha chiesto al Consiglio della rivoluzione di svolgere un'indagine urgente sulla sorte del leader religioso. Il ministro degli Esteri, Ghotbzadeh, ha commentato: «Se le voci della morte di Bagher Sadr rispondono a verità, il nostro confronto con l'Iraq potrebbe avere risvolti drammatici». Un altro giornale del Kuwait, Ar-Rai al-Aam, afferma che sabato scorso un iraniano ha tentato di uccidere nella capitale il ministro dell'Informazione iracheno, Latif NassifJassem, ma è stato ferito a rivoltellate e catturato dallo stesso ministro. e> s^

Persone citate: Ali Akbar Moinfar, Bagher Sadr, Bani Sadr, Bernard Liebekind, Harold Schmidt, Hassan Habibi, Khomeini, Latif Nassifjassem, Mohammed Bagher Sadr