Moser vuole la sua terza Roubaix di Gian Paolo Ormezzano

Moser vuole la sua terza Roubaix Sul terribile (e sempre più raro) pavé dell'«inferno del Nord» tuia volta all'anno il ciclismo si rifa eroico Moser vuole la sua terza Roubaix Raas e De Vìaeminck cercheranno di impedirgli Uno storico tris di vittorie consecutive nella gara che più si adatta al suo temperamento - Il quarto favorito è Hinault, che però in passato è sempre mancato a questo appuntamento DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PARIGI — : Alcuni disgraziati milionari si disputeranno oggi la 78* Parigl-Roubaix, che assegna al vincitore meno di un milione e mezzo di lire e che non «paga» neppure come circuiti a ingaggio, visto che subito dopo riprende l'attività normale, intensamente, senza spazio per i giochetti bene remunerati. Questi disgraziati milionari faranno cose che appartengono alla più sanguinolenta retorica del ciclismo, e che secondo taluni limitano, secondo altri esaltano lo sport della bicicletta. Essi pedaleranno sul pavé, di Napoleone UT, per 53 km e 500 metri sparpagliati nel 158 ultimi chilometri di una corsa che, da Compiègne a Roubaix, ne misura in tutto 264. Essi, i milionari attesissimi al «Grand Guignol» della corsa, sono l'italiano Franceso Moser, vincitore delle due ultime edizioni, l'olandese Jan Raas, campione del mondo in ..carica, il belga Roger De yiaeminck, vincitore di quattro Roubaix (record), 11 francese Bernard Hinault, vincitore dèi due ultimi Tour. Fare che qualsiasi altro. vincitore "significherebbe, in pratica, . una bèffa ai valori stabili, un .insulto alla nobiltà classica .della pròva- Fra l'altro i quattro moschettieri sono, secondo 1 rigidi canoni dell'aristocrazia di questo ciclismo al Sangue, tre: Hinault è.più che altro in lista per là sua magnanimità di lombi, ma sono gli stessi lombi che non tengono i sobbalzi del pavé, e infatti su cinque Parigi-Rou balx sin qui disputate 11 bretone ne ha finite appena due, le ultime, staccatlsslmo da Moser. I francesi non vincono dai '56, l'anno di Louison Bobet. ' La corsa là disputano con la bava alla bocca, soffrono in "maniera fachiresca, rischiano cadute da stop alla carriera, diventano equilibristi per non schiantarsi sui blocchetti di porfido, respirano polvere di carbone, finiscono al Nord in una tetra città di frontiera, invasa solitamente da fiamminghi che aspettano primo uno dei loro. Per tutto il resto dell'anno, il ciclismo tenta di proporsi in maniera quasi 'asettica-, cóme sport pulito, moderno o rimodernato: ma nella; 'Parigi-Roubaix chiede una fatica sporca e ferina, di altri tempi. E tutti accettano qch questa «Apocalypse Nord» che dura un giorno. Cinque italiani e mezzo hanno sinora vinto la corsa: Rossi (che poi si fece francese). Serse Coppi mézza vittoria, ex aequo con Mahé per una confusione di percorso), Fàusto Coppi, Bevilacqua, Gimondi e Moser. Il quale Moser vincendo tre volte consecutive realizzerebbe l'exploit sinora riuscito ai solo Lapize (1909-10-11). Oltre a Moser schieriamo, nella Sanson, Barone, Fossato, Masclarelli e Osler, questi con una bronchitella rimediata al giro del Belgio, dove Moser ha esplorato freddo e stradacce del Nòrd. Al via in 215, ma almeno 150 finiranno la corsa a Valenciennes, km 111, dove comincia il cosiddetto «inferno del Nord», il paese delle miniere, del «terrlles», le collinette a cono fatte di scorie di carbone, una delle massime tristezze di paesaggio al mondo. Poi il pavé comincerà a far fuori corridori, sotto gli occhi di spettatori sadici e di gendarmi occupati a segnalare bene la via, perché perdersi è facile. Il pavé, ogni anno in dose di circa cinquanta chilometri, deve venire rintracciato con ricerche attente: c'è la tendenza ad asfaltare, tutte le strade, e la Roubaix sempre più si avventa su sentieracci infami, mai percorsi nel resto dell'anno. Tre 1 tratti inediti, quest'anno. Se piove, la corsa diventa troppo lotteristica per essere vera, altrimenti è una bella faccenda per uomini forti, Sono favoriti i corridori un po' pesanti, gli altri dopo un po' patiscono una sorta di nevrosi da martello pneumatico. Vengono ammorbite le selle, aumentano gli strati.di nastro isolante intorno al manubrio, e le gomme sono di 300 grammi, pesantine. La meteorologia annuncia per oggi sole, e vento a favore. La media record è di Peter Post, olandese, 1 45,129 nel '64. Moser nel '78 ha vinto ai 36,494, con l'40" su De Vìaeminck, e l'anno scorso ha vinto ai 41,010, - Moser è quasi crocefisso dal pronostico pesantemente favorevole. Ha cóntro avversari importanti, ma è assai «liberato» dall'assènza di Saronni, suo incubo: il quale Saronni si ritiene leggero per quésta gara. Moser può arrivare a Roubaix da solo, ha la forma per questo: sta attraversando 11 primo periodo di grazia di una stagione calibratisslma, incentrata su poche prove per permettergli l'impegno di Giro e Tour. Moser può anche vincere a Roubaix In volata: conosce perfettamente la corsa, l'ha fatta sette volte, due primi posti, due secondi, un quinto, un tredicesimo, e soprattutto un secondo posto all'esordio, un amore a prima vista. Raas e De Vìaeminck gli vogliono entrambi male, ma è da escludere una loro alleanza. Poi nella Roubaix mica contano certe cose, e non serve neppure avere una squadra forte: si è molto soli, caso mal si frequentano draghi e sirene, come dicono che accadeva in ogni corsa del vecchio ciclismo eroico. Moser ha sostenuto ieri l'ul-1 timo allenamento, una settantina di chilometri intorno a Compiègne. Il dottor Palai lo ha visitato: condizione ottima, tutto più che a posto. Moser dice soltanto: «Sono contento per il tipo di pavé, davvero duro, brutto, come piace a me. Mi preoccupano però i molti intervalli di buon asfalto fra un tratto di pavé e l'altro: è II che Raas può scatenare la sua squadra, più forte delia mia». Gian Paolo Ormezzano Francesco Moser sul pavé durante la Parigi-Roubaix dell'unno scorso

Luoghi citati: Belgio, Parigi, Valenciennes