Uno dei presunti brigatisti organizzava per il Comune i concerti nelle parrocchie

Uno dei presunti brigatisti organizzava per il Comune i concerti nelle parrocchie Impiegati modello e instancabili lavoratori tra gli arrestati dai carabinieri Uno dei presunti brigatisti organizzava per il Comune i concerti nelle parrocchie Era addetto all'assessorato alla cultura - Documento di solidarietà alla professoressa Lanzardo - Patrizio Peci: è stato lui a parlare, e perché? Nessuno conferma, ma non ci sono più dubbi che il brigatista ha vuotato il sacco Reazioni immediate e di opposta valutazione si intrecciano, a conimentc- dei blitz che hà'pùftato in carcere persóne fino a pochi giorni fa insospettabili. L'arresto di'Claudio Chiavaioli, impiegato del Comune all'assessorato per la Cultura, ha fatto Scattare una interrogazione urgente dei consiglieri Porcellana (de), Oondona (pll), Galasso (indipendente), Lodi (prì) per sapere «quali siano i motivi della chiamata del predetto all'assessorato alla cultura e quali mansioni abbia' avuto; quali rapporti avesse con associazioni culturali operanti in città anche in relazione alla sua appartenenza al pei; quali iniziative la giunta intende assumere perché l'avvenimento non arrechi danno al prestigio del Comune». L'assessore Giorgio Balmas dice: «Lo conosco bene. E'persona sempre disponibile anche fuori orario: Inutile aggiungere che il suo arresto mi ha colto di sorpresa. Stupore e angoscia, ecco i sentimenti che provo. Nulla di sospetto nel suo comportamento: parlava volentieri, citava i classici. Aveva preso a cuore le manifestazioni di Settembremusica e l'organizzazione dei concerti in corso nella chiesa dei Santi Martiri»: Le aveva confidato di conoscere qualcuno degli arrestati? .Neppure per sogno» risponde Balmas. Stupore anche per l'arresto di Liliana Lanzardo, docente all'università di Trieste. Esprimono solidarietà alla collega, con un comunicato, Guido. Quazza, Enzo Collotti, 11 consiglio direttivo della Rivista di storia contemporanea, Luca Baranelll ed un centinaio di altre personalità. : Nel-documento si afferma tra l'altro: .La condanna che molti organi di stampa, radio e telegiornali hanno già pronunciato definendo come appartenente alle brigate rosse Liliana Lan¬ zardo in seguito al suo arresto non pu(i non colpire profondamente tutti coloro che ritengono cardine di ogni convivenza l'elementare principio che accuse o sospetti non costituiscono prova di colpevolezza e che un indizia¬ to deve essere, considerato innocente almeno fino, a Quando non sia stato pronunciato giudizio di condanna». Il coordinamento dei lavoratori della scuola ha indetto un'assemblea per venerdì 18 «per; iniziare , un confronto di massa sulla situazione». .Ma glj Interrogativi più inquietanti riguardano un altro arrestato: Il capocolonna Patrizio Peci. E' lui che ha parlato? E perché? La magistratura non conferma, ma a ribadire che è stato lui sono altre fonti. L'ha assistito negli interrogatori di queste ultime settimane un penalista già difensore d'ufficio nel processo ai capi storici delle Br. Peci, con Rocco Micaletto, 11 13 marzo scorso era stato- condannato dal giudici della prima' sezione penale del tribunale a 3 anni e 4 mesi, per porto e detenzione abusiva d'arma dà guerra. Aveva revocato con Micaletto il difensore di fiducia aw. Arnaldi di Genova e rifiutato la difesa d'ufficio dell'avv. Gabri. Entrambi avevano abbandonato l'aula alle prime battute dopo aver minacciato giudici e difensore. Durante la permanenza In aula gli imputati avevano tenuto le mani sul volto per nascondersi ai fotografi, strano comportamento che nessuno era riuscito a spiegare. Pochi giorni dopo Peci avrebbe cominciato a vuotare il sacco e le sue dichiarazioni costituiscono il canovaccio che ha fatto scattare l'ultimo blitz e definire 1 capi d'accusa variamente contestati ai trenta arrestati la notte tra mercoledì e giovedì. Peci ha pure ipotecato il processo a Giuliano Naria, presunto brigatista accusato di concorso nell'eccidio di Genova, cioè della morte di Ceco e degli uomini che lo scortavano. Naria è stato informato ' dei nuovi sviluppi da uno dei suoi difensori di fiducia, l'avv. Fulvio Gianarla. Come ha reagito? «£' rimasto sereno — dice il legale —. Vuole presentarsi in aula, qualora fosse chiamato a testimoniare chi lo accusa, per difendersi e sostenere di persona il confronto». Aggiunge: .Spera che qualcuno degli eventuali uccisori di Coco si faccia avanti per scagionarlo. £' talmente ingenuo che spera nell'impossibile. Ingenuo ma sincero». Cosa accadrà domani alla ripresa dell'udienza? Ci sarà la richiesta di una sospensione per raccogliere le nuove prove. Aggiunge l'altro difensore, aw. Spazzali: . Una pàusa comunque che non dovrà superare i cinque giorni come prevede la procedura». E' possibile una nuova istruttoria? «Si, ma in tal caso Naria dev'essere scarcerato per decorreuza dei termini». Sulla testa di-Naria è caduta un'altra tegola. Da Aosta, dov'è imputato di partecipazione a banda armata, è stato spiccato un mandato di cattura per questo reato. Procedura piuttosto insolita perché in un primo tempo il sostituto procuratore aveva chiesto il proscioglimento dell'imputato. Indizi e prove raccolte di recente hanno indotto il magistrato a decidere in senso opposto e il giudice istruttore con estrema rapidità ha accolto la richiesta di contestare il reato di banda armata-notificato a Naria due giorni fa. Immediata la reazione dei difensori: 'Abbiama impugnato per Cassazione, perché il provvedimento giunge fuori tempo. Nel senso che i termini di scarcerazione sono abbondantemente scaduti, quindi la decisione non è valida».

Luoghi citati: Aosta, Ceco, Genova, Trieste