Fra i mostri e i robot la violenza sul video «droga» per i bimbi

Fra i mostri e i robot la violenza sul video «droga» per i bimbi Negli Usa una guida di etica televisiva Fra i mostri e i robot la violenza sul video «droga» per i bimbi ■ Quattro ore al giorno a suon di Mazinga, Goldrake, bing-bang, smash e crash sono davvero un bel po' di droga mentale anche per bambini a prova di bomba. E' un «untore» difficile da fermare, quello che viene dallo stereotipato e ripetitivo mondo dei, supereroi intergalattici e :— a debita distanza d'interesse — dal superuomlnl del video: tant'è vero che persino negli adulti, la reazione d'allarme è debole e l'abbandono audiovisivo al «parassita» sempre più arrendevole. Non è più lo spettacolo cinematografico, che già solo nel farti uscir di casa, segna il distacco tra realtà e fantasia: è aggressione a ruota libera — con diritto di precedenza sugli affari familiari di tutti — che, solo a schiacciare un bottone, ti invade la casa e ti plagia e ti satura la mente. Più che la vecchia storia della violenza — qui con la maschera a colori del teatro giapponese — conta quella della spinta all'assopimento a livello educativo, intellettivo e critico. In tutto il mondo, là dove violenza e aggressività vengono iniettati, a piene mani, a disgustati adulti e a recettivi giovani, ci si preoccupa dell'epidemico effetto di questo speciale canale della «polluzione mentale»: e si cercan rimedi e freni, se non alla radice — dove più si dovrèbbe — almeno a qualche livello della «distribuzione». Bisognerebbe informarli, 1 «genitori di Imola», che quelli di San Francisco, già da anni, sono efficacemente entrati in allarme. Negli Stati Uniti, dove la tv è fiorente scuola di aggressività (uno scolaro, contro 11 mila ore di lezioni scolastiche, ha un «indice di presenza» televisiva di 15 mila, con un totale di 18 mila tra omicidi, furti; contrabbandi, bombardamenti, incendi, ricatti, rapine, risse e torture), il timore per 1 giovanissimi s'è fatto ormai speciale. Un comitato di genitori e di tecnici, a San Francisco, ha elaborato, per la più .capillare distribuzione e affissione pubblica, una «Ouida» che dovrebbe offrire una traccia utile per trovar l'antidoto là dove si debba. Ecco 112 punti della «Guida»: 1) il programma ottiene il fine a cui è destinato? 2) il «cattivo» trova solo 11 modo più disinvolto per raggiungere lo scopo? 3) i due'sessi sono presentati «alla pari» (o invece gli uomini come supereroi e le donne frivole e solosesso? 4) 1 problemi sociali.sono realisticamente rappresentati? 5) le idee e 1 valori umani sono incoraggiati? 6) i conflitti dell'uomo sono comprensibili ed educativi? 7) l'attività creatrice è stimolata? 8) la realtà è separata dalla finzione? 9) il senso critico e umoristico (e non il sarcasmo o il ridicolo distruttivo) sono coltivati? 10) 1 programmi concedono 11 tempo per attività scolastiche, culturali e sportive? 11) si tien conto delfine artistico? 12) la durata e la selezione giornaliera dello spettacolo sono ragionevolmente programmati? Manca, per. l'aggiornamento della «Guida», un 13° punto, quello — proposto dal «genitori di Imola» — sul trattamento da riservare al robot supergalattici. M. B. Rothenberg e Richard Gorandon, esperti del problema, sono d'accordo sul fatto che: 1) il comportamento aggressivo imparato dallo spettacolo non viene dimenticato e, una volta almeno, viene in qualche modo imitato; 2) gli atti di aggressione sono incoraggiati dalla analogia tra la situazione vista e quella vissuta, dalla mancata «critica» alla storia rappresentata e dalla presa di coscienza dei mezzi per superare altrimenti gli ostacoli; 3) coll'abitudine agli spettacoli violenti la sensibilità emozionale si spegne e la capacità di violenza nei riguardi degli altri ingigantisce. ■ ' EaioMìnetto

Persone citate: Richard Gorandon, Rothenberg

Luoghi citati: Imola, San Francisco, Stati Uniti, Usa