L'industria italiana della neve alla conquista delle piste russe di Gigi Mattana

L'industria italiana della neve alla conquista delle piste russe Un convegno e una mostra di attrezzature in Georgia L'industria italiana della neve alla conquista delle piste russe Fra pochi giorni uria delegazione sovietica visiterà le stazioni invernali della Val d'Ao- . sta: un'altra s'incontrerà con i fabbricanti di impianti, attrezzature e abbigliamento a o i i o — i i DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BAKURIANI (Georgia) — Fra alcuni anni in Unione Sovietica forse lo sci parlerà, italiano: è una speranza molto fondata al ritorno da un convegno in Georgia dove per la prima volta la nostra industria della neve si è fatta conoscere in modo massiccio all'Est. Oltre tre tonnellate di attrezzature per allestire una piccola mostra e una quarantina di tecnici urbanisti, industriali (erano rappresentate le ditte Colmar per l'abbigliamento, Tua per gli sci Nordica per gli scarponi più il costruttore francese di attacchi Look e i battipista tedeschi Kassbohrer, Nuova Agudlo, Nascivera, e Graffer per gli impianti di risalita) hanno dimostrato che l'Italia può essere un valido partner per una nazione che intende partire da zero nel mercato dello sci. Il «symposium» di Bakurlarli è già un notevole passo avanti in un discòrso di affari (e la serietà delle intenzioni sovietiche è testimoniata dall'altissimo grado, tecnico e politico, dei rappresentanti georgiani e moscoviti), ma arrivarvi ha richiesto un paziente lavoro di anni. L'idea, come al solito, parlando di cose russe, è venuta a Piero Savoretti, l'uomo che in 25 anni è riuscito a vendere una cinquantina di stabilimenti «chiavi in mano» in Urss (fra cui un «affare del secolo» come Togliattigrad) e soprattutto a creare un clima di reciproche fiducia e credibilità commerciale fra Est e Ovest. Un Paese immenso, con 250 milioni di abitanti tante montagne e tantissima neve, dopo le scelte industriali prioritarie poteva anche pensare allo sci (e i primi risultati di Coppa del Mondo testimoniano come i russi possano insidiare i Paesi alpini): l'industria italiana (quella stessa che aveva contribuito alla vertiginosa crescita della Courmayeur sciistica, altra «creatura» di Savoretti) si presentava dunque come appoggio ideale per l'.operazione-neve». :j c, .. La prima domanda che.sorge spontanea è se sul Piccolo Caucaso georgiano si ritrovino le caratteristiche per praticare uno sci di massa: la risposta è si senza riserve. Arrivati in aereo a Tbilisi capitale" della Georgia, in quattro ore di volo, si giunge a Bakùriani in circa 150 chilometri di strada o in ferrovia (entrambe saranno da migliorare se vorranno reggere a un afflusso massiccio di turisti). Bakuriani, a 1700 metri di altezza, possiede già quattro seggiovie, quattro trampolini di diversa misura, una pista per lo slittino e grandi tracciati da fondo (prima di Lake Placid gli atleti sovietici si sono allenati qui). E' una zona bella, piacevole e interessante; per caratteristiche dei pendii e quantità di neve può ancora svilupparsi, ma non fino a diventare una metropoli invernale. E' bastato però compiere qualche ricognizione con elicotteri, mezzi battipista e pelli di foca sui monti circostanti per scoprire che nel Caucaso c'è il futuro Eden dello sci. A 1700 metri di altezza, in una valle molto ampia, si trova il lago Tzkakaro, largo un paio di chilometri e lungo una decina: è completamente circondato da colli (è difficile chiamarli montagne perché non esiste una sola parete di roccia) alti tremila metri, tutti con pendii dolci e fatti apposta per Io sci, un innevamento ancora perfetto a fine marzo e neve polverosa per magnifici «fuoripista»: qui o presso il villaggio di Bakhmaro non è azzardato parlare di spazi per centinaia e centinaia di Impianti di risalita, insediamenti residenziali per decine di migliaia di persóne per soddisfare l'immensa richiesta interna e in un domani, perché no?, anche per turisti stranieri. E' ovvio che si tratta di poderósi investimenti a medio e lungo termine, ma' per l'industria della neve' italiana è un'occasione da non perdere; fra pochi giorni una missione soviètica verrà in Italia a visitare le stazioni invernali della Valle d'Aosta e delle Dolomiti e un'altra si incontrerà con i fabbricanti di attrezzature, impianti e abbigliamento. tutti interlocutori molto seri come l'Uras è solita richiedere. E se un giorno, dopo i successi nel fondo, nel salto e nel pattinaggio, i russi domineranno anche in discesa e in slalom, avremo almeno la consolazione di averli aiutati a diventare i primi della classe. Gigi Mattana a n re n l e a e L'Ushba al levar del sole in una foto scattata nel 1882 da Vittorio Sella nel Caucaso

Persone citate: Piero Savoretti, Savoretti, Vittorio Sella

Luoghi citati: Courmayeur, Georgia, Italia, Unione Sovietica, Urss, Valle D'aosta