Il Cossiga-due ha molti nemici ma è l'unico governo possibile di Aldo Rizzo

Il Cossiga-due ha molti nemici ma è l'unico governo possibile Domani si presenta alle Camere per ottenere la fiducia Il Cossiga-due ha molti nemici ma è l'unico governo possibile ROMA — Al nuovo governo Cossiga, che si presenta domani alle Camere per la fiducia, bisogna augurare il più ampio successo e la più lunga durata: perché si tratta, nelle circostanze date, del solo governo possibile, senza scardinare equilibri complessi e precari, cioè senza preparare, in ultima analisi, il ricorso a nuove elezioni anticipate. Chi desiderava formule migliòri o diverse, più avanzate o meno avanzate, non teneva conto a sufficienza dei dati della realtà, cioè dei rapporti fra i partiti e delle situazioni Interne agli stessi partiti. Essenziale appariva la necessità di un ritorno al governo del psi; ogni altro dato e ogni altra considerazione dovevano, entro limiti ragionevoli, esserle subordinati.' Detto questo, resta da vedere come l'augurio possa tradursi in realtà. Infatti questo governo, se ha la forza di essere il solo governo possibile, ha anche la debolezza di non avere soddisfatto pienamente né l'uno né l'altro dei due maggiori partiti Interessati. Cominciamo dalla de. La sinistra democristiana (l'area Zaccagnini-Andreotti) è riuscita a impedire alla maggioranza uscita dal XTV congresso il varo di formule più chiuse ài comunisti; ma conserva un màrgine di distacco, se non di vera o propria diffidenza, simboleggiato dal fatto che nessuno dei suoi «leadèrs» è entrato nel governo. Soprattutto resta da valutare il peso dell'assenza di un personaggio come Andreotti, non abituato, né per tradizione né per temperamento, a fare a lungo dà spettatore. Lo stesso discorso vale per la sinistra del psi, che ha finito per approvare la soluzione «craxiana» della crisi, ma senza impegnarsi neppure essa in una partecipazione diretta al governo: con la solitaria eccezione di Aniasi, che ha pre clsato di avere agito a titolo personale e non per un man' dato di corrente (e anche questo modo di entrare In un go verno è un curioso segno dei tempi...). SI può, non dico Immaginare, ma temere che,'in circostanze particolari, le riserve della sinistra democri stiana e quelle della sinistra socialista (alimentate anche dgncptlrsnvosap dai persistenti contrasti sulla gestione del partito) si saldino, creando non poche difficoltà a Cossiga. Poi 11 governo avrà 1 suoi problemi anche al proprio interno, su temi essenziali come l'economia e, in misura minore, la politica estera. Sulla crisi economica, già s'Intravedono linee diverse o spinte diverse, circa i modi di fronteggiare l'inflazione (il male più grave). La ritrovata alleanza o sintonia tra repubblicani e socialisti ha sanato uno degli aspetti più sgradevoli e anche paradossali della sinistra italiana; ma essa aspetta ora di essere verificata nella pratica di governo. Anche i ministri economici democristiani dovranno mostrarsi fra loro più affiatati e omogenei di quanto non sia apparso in questi giorni di viglila del dibattito parlamentare. Vedremo Intanto domani dall'esposizione del presidente del Consiglio come e quanto indicazioni diverse siano confluite In un programma rigoroso e coerente. L'omogeneità dei tre partiti è sicuramente maggiore nella politica estera; tuttavia anche qui là gravità della situazione intemazionale potrebbe far sentire i suoi effetti. Olà si è avvertita qualche differenza tra i repubblicani, più sensibili alle ragioni americane, e i socialisti, più distaccati e guardinghi. Se gli avvenimenti dovessero imporre scelte precise, il governo potrebbe trovarsi In qualche difficoltà, per le prevedibili pressioni della sinistra socialista, per non parlare di quelle, esterne, del pei. Qui però bisogna dire che gli elementi di coesione fra i tre partiti sono comunque superiori, a quelli di divisione, tanto più che l'Italia non potrà che adeguarsi a quella che sarà la linea della Comunità europea (contribuendo, certo, anch'essa a definirla). La nuova crisi Iraniana, che s'inserisce o si aggiunge a quella afghana, è del resto assai complessa e si presta più di altre a valutazioni ragionate articolate. L'importante è che gli europei non si muovano in ordine sparso e che la loro posizione comune sia raccordata e collegata con quella americana, senza essere necessariamente identica. In conclusione. Quello che si presenta domani alle Camere non è un governo fortissimo, ma non è neppure debole. SI tratta di vedere se prevarranno gli elementi di forza quelli di debolezza, e questo non dipende solo dal governo dalla maggioranza, ma anche dal senso di responsabilità delle forze di opposizione e delle cosiddette parti,sociali (sindacati, mondo imprenditoriale, categorie varie). La formula adottata non ne pregiudica nessun'altra, che in futuro si rivelasse possibile, e Intanto assicura la governabilità del Paese, In un momento delicatissimo, In cui gli italiani chiedono anzitutto una condizione di vita più sicura e più onesta. Aldo Rizzo

Persone citate: Andreotti, Aniasi, Cossiga

Luoghi citati: Italia, Roma