Smantellata la «colonna» torinese

Smantellata la «colonna» torinese Come i carabinieri di Dalla Chiesa sono arrivati ad arrestare capi e gregari del terrorismo Smantellata la «colonna» torinese Le indagini sono partite da Patrizio Peci, il brigatista catturato a carnevale in Piazza Vittorio - Da lui, che in carcere avrebbe deciso di vuotare il sacco, i militari sono risaliti a tutti gli altri: docenti, sindacalisti, impiegati, operai - Da stamane i magistrati della procura incominciano gli interrogatori in carcere Con l'ultima ondata di arresti dell'altro ieri, a Torino, e In altre citta italiane, sono In totale 43 gli imputati dell'inchiesta che 1 giudici torinesi conducono sulla «colonna» delle Br e le varie «brigate» dell'organizzazione eversiva. Per tutti l'accusa è di organizzazione o partecipazione a banda armata. Soltanto una persona è finora riuscita a sfuggire all'arresto: è là giovane compagna di Patrizio Peci, Maria Giovanna Massa, che aveva affittato assieme a lui l'ultimo «covo» delle Br In citta, quello di corso Lecce. Ola stamattina 1 magistrati cominceranno gli interrogatori dei detenuti nelle caserme dei carabinieri della cintura torinese. Da lunedi proseguiranno con gli altri arrestati, che saranno fatti confluire nelle carceri speciali del Piemonte, a Novara o a Cuneo. Ci vorranno parecchi giorni prima di completare quésta prima tornata di interrogatori. Soltanto dopo sarà possibile conoscere 1 singoli addebiti. Dopo la cattura dei capi stori-, ci delle Br, che risale ormai a cinque anni or sono, questa è la più grossa operazione sulle nuove leve del terrorismo brigatista. Si preannuncia un altro processone che fatalmente si celebrerà qui a Torino. Forse alcune parti dell'Istruttoria saranno dirottate a Milano (per 11 gruppo milanese) o a Biella (la competenza della corte d'assise e a Vercelli) ma a Torino resterà 11 più grosso filone dell'Inchiesta. Le Indagini — Un'unica traccia ha guidato negli ultimi quattro mesi gli inquirenti: quella lasciata dai brigatisti Patrìzio Peci e Maria Giovanna Massa nel covo di corso Lecce, sfuggiti alla cattura il 14 dicembre scor¬ so. Peci fu poi arrestato assieme a Micaletto nei giorni di carnevale a Piazza Vittorio, mentre Maria Giovanna Massa è l'unica latitante del gruppo. In base agli archivi, 1 quaderni, gli appunti, i volantini, gli schedari trovati in quel covo, 1 magistrati torinesi hanno teso una fitta maglia nella quale, mese dopo mese, sono caduti decine di complici. Prima di tutti il gruppo del capocolonna Giuseppe Mattioli (è uno del pochi che si sono subito dichiarati prigionieri politici, rifiutando qualsiasi tipo di collaborazione con 11 magistrato). Negli ultimi giorni di marzo sono scattate due operazioni distinte: la prima ha portato alla scoperta del covo di via Franchia a Genova, la seconda a tutto 11 giro dei terroristi a Torino, nel Blellese e nelle altre città italiane. II brigatista pentito — Contemporaneamente alle indagini che i magistrati conducevano seguendo la pista del covo di corso Lecce, uno dei catturati, Patrizio Peci, personaggio di primo piano nell'organizzazione (dovrebbe far parte della Direzione Strategica delle Br) avrebbe deciso di vuotare il sacco. Le sue rivelazioni hanno dato un apporto forse decisivo al completo successo dell'operazione con il blitz di Genova, il 28 marzo scorso e con quello dell'altro ieri. La «colonna» — Nel gruppo dei 43 imputati Patrizio Peci e Giuseppe Mattioli rivestono un ruolo di capi. Tra gli ultimi arrestati Domenico Jovine e Gian franco Matacchlni, due dei 61 licenziati dalla Fiat, hanno fatto parte del vertice. Di Matacchlni, ex-operaio alla Lancia di Chlvasso, si sa che era stato espulso dalla Cgll-Fiom ma era stato nuovamente eletto delegato della Firn, anche se ultimamente gli era stata tolta la «copertura sindacale». Matacchlni ha lavorato nel reparto verniciatura della Lancia assieme a Panclarelli (alias Pietro Molotov, uno del 4 brigatisti caduti a Genova), a Guido Cala (arrestato a Gassino 11 28 marzo scorso), e allo stesso Jovine. Il capo reparto verniciatura Coggiola fu uccisa Jovine, l'altro ieri mattina, nel processo per direttlssma celebrato a Biella per detenzione di armi ed esplosivi, ha dichiarato in aula la sua militanza nelle Br. Nel volantino che ha consegnato ai giudici prima del rinvio del processo In istruttoria per nuove indagini, c'è la spiegazione della strategia delle Br nel confronti della classe operaia torinese, le violenze e gli scontri di piazza provocati le occasione del rinnovo del contratto dei metalmeccanici I gregari — Tra gli arrestati torinesi dell'altro Ieri figurano due delegati sindacali al quali proprio ultimamente era stata tolta la «copertura sindacale». Giuseppe D'Adami, della Fiat' Mirafìorl, Iscritto alla Clsl, era stato eletto delegato della Firn. Michele Tartaglione, assunto alla Fiat Presse nel '78, era delegato della Firn non'della FlomJLamrtcatstSnBr Il marito di Liliana Guazzo in Lanzardo, la docente di lettere' arrestata, ha precisato che sua moglie non è mal passata, durante la militanza politica, a Potere Operaio. Grande stupore ha destato la cattura di Claudio Chiavalon, 38 anni, Impiegato comunale. Da tre anni si occupava delle mostre organizzate dall'assessorato alla cultura («Punti Verdi, Settembre musica»). Pochi giorni fa aveva detto all'assessore Balmas: °Ur.o dei terroristi ar-: restati e un mio amico ». Fino a questo momento gli imputati torinesi sono 24 (16 arrestati l'altro ieri, più 8 già detenuti); altri undici sono del gruppo blellese (al 5 processati l'altro giorno per le armi, è stato notificato un mandato di cattura per banda armata); 6 a Milano, uno a Ravenna e uno a Castel Fiorentino. Soltanto dopo gli interrogatori si potranno avere notizie più precise sulle singole responsabilità degli altri arrestati torinesi che sono: Annamaria Canzo nieri, convivente di Matacchlni; i fratelli Nicola e Giuseppe D'Amore; Carmine Grazioso; Mario Contu; Ivana Solavaggione, moglie di Michele Tartaglione; Giovanna Arancio; Adriana Garizlo; Pierluigi Bolognini; Valter Perrero; Franco Sanna. Claudio Cerasuplp Liliana Lanzardo, docente universitaria; Claudio Chiavalon, dipendente comunale; Walter Ferrera, odontotecnico; Giuseppe D'Amore; Pier Luigi Bolognini Anna Maria Canzonieri e il suo convivente Gianfranco Mattaccini; Ivana Solavaggione, maestra.e il marito Michele Tartaglione; Cannine Grazioso, operaio