De Michelis: «Mi dimetto se non passa l'Alfa-Nissan»

De Michelis: «Mi dimetto se non passa l'Alfa-Nissan» Anticipato il programma delle Partecipazioni Statali De Michelis: «Mi dimetto se non passa l'Alfa-Nissan» ROMA — Il neo ministro delle Partecipazioni Statali, il socialista De Michelis, ha anticipato il suo programma, prima ancora del voto di fiducia al governo, in un'intervista che uscirà sul prossimo numero del settimanale «L'Espresso». Si tratta di dichiarazioni, specie quelle relative alla nomina dei vicepresidenti dell'In e dell'Eni e alla vicenda Alfa-Nissan, destinate a suscitare polemiche, anche all'interno del governo Cossiga-due. Vediamole. Sistema delle partecipazioni. « Comincerò — dice De Michelis — dalla ri/orma del ministero, una realtà vecchia, scarsamente incisilo che finora aveva consentito un po' troppo al sistema delle partecipazioni di andare a ruota libera; ora con la legge di riforma dovrà diventare un centro programmatico». Risanamento finanziarlo. A detta del neo-ministro, ogni cifra che andrà a comporre la somma totale assegnata agli enti di gestione .andrà definita con precisione nella sua finalizzazione». Presidenze. Alcune, come quelle dell'Iri, hanno un potere -totale, eccessivo». De Michelis vuole perciò rafforzare i poteri degli organismi collegiali. Vicepresidenza Eni. Il suo candidato è Di Donna («un nome che incontra consensi»), ma la proposta partirà- soltanto tra una decina di giorni. E' quindi falsa la notizia, dice Dè Michelis, che «io abbia già nominato Di Donna». Vicepresidenza Iri. Non sosterrà il candidato portato avanti da Lombardini, suo predecessore, il professor'Filippi («in verità, la candidatura mi pare già caduta»), ma sceglierà comunque nella terna indicata in passato: lo stesso Filippi, Piala e Armai. -Proporrò il più esperto», assicura il ministro. Alfa-Nissan. Se la proposta dell'accordo verrà approvata dal comitato di presidenza dell'Iri, -il mio impegno a farla passare sarà totale: se non passerà mi dimetterò». De Mi¬ chelis aggiunge poi che non intende fare il ministro delle Partecipazioni statali «su una linea di contrapposizione frontale, da crociata fra pubbliche imprese e privati», ma che sul caso Alfa-Nissan «non potrebbe far altro che appoggiare con la massima de termi nazione una proposta che ve nisse dall'Iris. Resta ora da vedere su quest'ultimo punto cosa ne pensano i ministri del Bilancio La Malfa, il quale si è dichiarato contrario all'ingresso dei giapponesi in Europa, e dell'Industria Bisaglia che il mese scorso ha bloccato con una lettera al presidente del Consiglio Cossiga l'iniziativa della Casa di Arese.

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