Presidente di ospedale incriminato a Genova per i concorsi da primario
Presidente di ospedale incriminato a Genova per i concorsi da primario Sotto l'accusa di omissione di atti di ufficio Presidente di ospedale incriminato a Genova per i concorsi da primario A giudizio anche il suo predecessore al «San Martino» e due professori GENOVA — L'attuale e l'ex presidente della commissione amministratrice dell'ospedale «San Martino» di Genova, Mauro Cafasso e Francesco Imperato, sono stati rinviati a giudizio dal pretore Marco Devoto sotto l'imputazione di omissione continuata di atti d'ufficio. Sul banco degli imputati compariranno anche due medici: il professor Angelo Balestrieri, primario presso l'Istituto malattie infettive dell'Università di Cagliari, e il professor Francesco Marini, della divisione di ortopedia e traumatologia del «San Martino»: il primo dovrà rispondere anch'egli di omissione continuata di atti d'ufficio, il secondo di usurpazione del titolo di «primario incaricato». Secondo il pretore Devoto, Balestrieri, Cafasso e Imperato avrebbero volontariamente ritardato, oltre i termini stabiliti dalla legge, l'espletamento di numerosi concorsi indetti dall'ospedale (il maggiore della Liguria) per l'assegnazione di posti di primario e assistente di varie specialità. L'inchiesta della magistratura venne avviata, nel maggio dello scorso anno, dalla denuncia presentata da un consigliere di amministrazione dell'ospedale stesso, che ravvisava nel comportamento, del prof. Balestrieri il reato di omissione di atti d'ufficio. Il primario cagliaritano, infatti, chiamato per sorteggio nel maggio 1978 a fare parte della commissione esaminatrice del concorso per titoli e per esami al posto di primario di malattie Infettive del «San Martino», una prima volta non si presentava all'espletamento delle prove, fissate per il 15 gennaio 1979, e successivamente, nell'aprile 1979, si dsdmgrsnscCcndtdtptcpstdttt dimetteva dalla commissione stessa «per motivi indipendenti dalla mia volontà», come annunciava in un telegramma. Nel corso dell'inchiesta, però, il pretore Devoto ha ravvi sato altri casi di illeciti ritardi nell'espletamento dei concòrsi: tre di essi, secondo 11 decreto di citazione, riguardano Cafasso, all'epoca dei fatti consigliere di amministrazione dell'ospedale e presidente della commissione esaminatrice dei concorsi (dall'inizio dell'anno, Cafasso ha sostituito Imperato nella carica di presidente dell'ospedale) ; tutti gli altri casi, una ventina circa, riguardano invece Imperato, che dovrà anche rispondere di non aver espleta to alcuni concorsi, provvedendo a conferire ad alcuni sanitari incarichi provvisori a tempo indeterminato in contrasto con la normativa
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