In due giorni di crociera sul Po il sapore sconosciuto del fiume
In due giorni di crociera sul Po il sapore sconosciuto del fiume Da Mantova a Venezia sulla «Stradivari» per meno di 100 mila lire In due giorni di crociera sul Po il sapore sconosciuto del fiume DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE " VENEZIA —Un viaggio sul Po: occasione insolita per conoscere il più grande fiume italiano. L'«avventura» è offerta dalla motonave «Stradivari» che con la bella stagione riprende, ad ogni fine settimana il ciclo di minicrociere (poco meno di centomila lire per due giorni) da Mantova alla foce del Po proseguendo poi. attraverso la laguna, fino a Venezia. «Capire il fiume dal fiume» è lo slogan con cui la società ai-matrice «Navimar» di Milano reclamizza questa inedita forma di turismo fluviale. Due giorni sul Po con partenza ogni sabato (ore 7) in pullman da Milano. Arrivo a Mantova e imbarco sulla «Stradivari» che è in grado di ospitare 400 passeggeri. I pranzi si consumano a bordo. Il pernottamento è in un hotel nella zona del delta. La domenica mattina nuovo imbarco e arrivo a Venezia con visita alla città. Verso sera ritorno in pullman a Milano. Un viaggio tra i pioppeti, le insenature, le ampie anse che il fiume compie attraversando la pianura. 1 Il Po appare da dietro le paratie della conca di Governolo dopo aver navigato per 20 chilometri sul-Mincio.>E' la prima emozione del .viaggio. Il battello largo 9 metri e 60, deve infilarsi nella conca artifi¬ ciale che è appena venti centimetri più larga della nave. E" una manovra difficile, che richiede grande esperienza. «Del resto — precisa Attilio Formigoni, comandante della Stradivari — l'intera navigazione fluviale è fatta in base alla conoscenza diretta del corso d'acqua». Il comandante, che da sedici anni percorre il fiume, spiega come il Po. solo all'apparenza sia facilmente navigabile. «Non bisogna farsi ingannaredalla larghezza dello specthio d'acqua, che in certi tratti arriva anche a superare i due chilometri Sul Po esistono dei canali invisibili che bncdtsdclcrgtvcd bisogna conoscere bene per non finire in secca». Ma ai profani queste difficoltà non appaiono. Il fiume, dal ponte di coperta del battello si presenta lento e maestoso. Ogni tanto la sirena della «Stradivari» saluta le chiatte da oltre mille tonnellate che risalgono il Po verso i centri industriali della pianura. E' l'unico suono del viaggio. Per il resto la nave scivola tra il verde degli argini da dove spuntano con regolarità le cime dei campanili dei paesi della Bassa. Poi al ponte di Corbola un nuovo passaggio difficile. Il battello zavorra con l'acqua le vasche per aumentare il pescaggio. «Siamo'a 15 chilometri dalla foce — spiega il comandante — il fiume risente già del movimento delle maree. A volte capita di dover attendere qualche ora per poter passare». Dalle vetrate della grande, • sala ristorante della «Stradivari», lo. spettacolo muta* ai pioppi si sostituiscono i canneti. Al tramonto il battello imbocca il Po di Levante uno dei canali principali della foce. Nel Polesine è ancora vivo il ricordo della grande alluvione. Sui muri dei «casoni» è segnato con la vernice il livello raggiunto dalla piena. Ancora una conca di compensazione ; quella modernissima di Volta Grimana e poi si naviga a livello del mare. La notte si passa in uno dei nuovi alberghi di Rosolina Mare, un centro in grande espansione su cui molti puntano per un inserimento nei circuiti turistici internazionali dell'intero delta. Al mattino la Stradivari punta la prua verso nord costeggiando le isole della laguna veneta. Ohioggia Sottomarina, Pellestrina e poi all'orizzonte la sagoma del campanile di San Marco. Il viaggio finisce dopo oltre 350 chilometri. Resta il piacere dlav.er gustato per due. giorni .iisànoce, per certi versi ;anco-r ra sconosciuto, del grande fiume. Sergio Mira valle , Delta del Po. La motonave «Stradivari» risale il corso del fiume verso la laguna veneta, attraversando i villaggi di pescatori
Persone citate: Attilio Formigoni
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