Processo Mortali: l'assassinio del notaio delitto isolato o di gruppo clandestino?

Processo Mortali: l'assassinio del notaio delitto isolato o di gruppo clandestino? La Corte dovrà rispondere a un interrogativo tutt'altro che facile Processo Mortali: l'assassinio del notaio delitto isolato o di gruppo clandestino? g' • 1 ~^r-. i 1 ■ il : rr • ■ — , .. . v ..—n—■ 7 Ièri una ragazza ammalata è stata fatta venire ih aula dopo una visita fiscale - La deposizio- •• . ne dell'ex partigiano «Jena», accusato di essere l'ideologo della presunta organizzazione DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE FIRENZE — L'udienza di ieri ha indicato senza equivoci quale sia la' temperatura che circonda questo processo contro Delfino Mortati autonomo accusato dell'uccisione di un notaio a Prato e altri 18 imputati di reati vari. Il dibattimento «deve» andare avanti secondo un calendario stabilito che prevede la sentenza ai primi di giugno. E' accaduto un episodio in apparenza secondario ma significativo nell'aula della corte d'assise, ieri mattina: Cristina Lastrucci, 24 anni, un viso e un fisico devastati dall'uso dell'eroina, detenuta, non si è presentata all'udienza. «Se fosse possibile vorrei che non si procedesse nei mìei riquardi», ha chiesto in una levtera alla corte. Lo scritto eri. accompagnato da un cert'iicato medico della direzione sanitaria del carcere di Santa Verdiana. Quando, alle 10,25, il presidente Pietro Cassano ha tolto l'Udienza e letto 11 messaggio il pubblico ministero Adolfo Izzo ha proposto una visita fiscale. Il difensore, avvocato Merlihi, ha sottolineato come il certificato dal carcere dovesse essere sufficiente. Ma il presidente della corte ha gelato tutti. Non è neppure entrato in camera di consiglio per decidere sull'istanza, e ha annunciato: «Facciamo fare la visita, di questo ne abbiamo già parlato prima». Con chi? Con la giuria senza gli avvocati, senza nessuno insomma. Palazzo Buontalenti, in via Cavour a due passi dall'Università, è trasformato in qualcosa che ricorda i bunker. Anche all'interno dell'aula, assai spaziosa, i controlli sono rigidi. Il presidente ha deciso che non più di 40 persone vengano ammesse ad assistere al dibattimento. «Motivi di sicurezza» è la spiegazione. Contro questa limitazione ha sollevato un'eccezione l'avvocato Gustavo Leone: respinta. La visita fiscale è stata fatta. Il capitano medico. Luigi Porcacchia ha riscontrato nella giovane nausea, vomito, astenia, sensazione di vertigine pressione 60-105. Un quadro clinico che ha tuttavia consentito all'ufficiale di stabilire come Cristina Lastrucci «non sia impedita a presenziare, all'udienza». Cosi pochi minuti prima delle 13 una scorta è stata mandata al carcere per prelevare la ragazza che è arrivata poco dopo. Non si è visto in aula e. forse non si vedrà mai, Massimo Vargiulorimer arrestato a Pinerolo dagli uomini del servizio di sicurezza in un'operazione che vide la cattura di altri due giovani. Dice che intènde «estraniarsi anche fisi■aìitente» da questo processo che lo vede accusato di partecipazione a banda armata. Sempre presente, al contrario l'ideologo presunto di questa presùnta, banda con le armi: Guido Campanelli, che dal tempo della guerra partigiana chiamano «Jena». Gli inquirenti lo hanno anche accusato di essere un «presunto capo storico delle Brigate rosse». . Molti qui a'Firenze lo ricordano attivo partecipante nei cortei dell'ultrasinistra anche in qualcuno dei più tumultuosi; altri rammentano i suoi debiti e che nell'ambiente si parlava di «cambiale rossa». Un personaggio singolare insomma. Ora è qui nell'aula e protesta: «Quale banda armata dovrei comandare? Che ideologo? Questa banda ha un accidente di reati Come filo conduttore avrebbe l'aiuto che qualcuno ha dato a Mortati». Indica poi il gruppo degli altri imputati: «La banda!... eccola qui: ci sono alcuni che profondamente disistimo, e altri che sono amici ma ai quali non darei un nulla». Dunque il processo dovrà chiarire proprio questo nodo: esisteva davvero un'organizzazione clandestina e questi imputati ne erano i partecipi oppure dopo l'assalto e l'uccisione del notaio Spighi il fuggiasco Mortati potè contare sull'aiuto «di compagni a un compagno in difficoltà»'! Il delitto di Prato rimane al centro. Un dramma lungo e doloroso. Il 5 febbraio scorso, due anni esatti dopo l'assassinio, la moglie del notaio. Làura, si è uccisa con un colpo di pistola in bocca. «Senza di lui non posso più vivere», ha lasciato scritto. Di questa tragedia che ha anche contorni «politici» si tornerà a parlare lunedi. Vincenzo Tessandori gli estremisti Alfredo Cancelli, Marco Scatolla, Luigi Atti e Claudio Maddaloni. La notizia si è appresa ieri negli ambienti del palazzo di giustizia, ma non ha trovato alcuna conferma ufficiale. Si è invece appreso che il magistrato ha già affidato alla Criminalpol l'incarico di svolgere una perizia sulle sostanze stupefacenti sequestrate nell'abitazione di Diotallevi e ai periti Gianpaolo Baima-Bollone e Luigi Nebbia, entrambi di Torino, l'indagine sulle armi sequestrate nel corso dell'operazione compiuta dalla Digos. Secondo quanto si è appreso, ai sei arrestati, il dott. Infensi ha contestato tredici reati, la maggior parte dei quali riguardanti la violazione della legge sulle armi. Dalle indagini sarebbero emersi legami tra la malavita comune e il terrorismo. Tale legame sarebbe rappresentato dalla presenza nell'indagine di Maddaloni, soprannominato «Calimero». Nel pomeriggio, nel carcere di Regina Coeli, dove sono stati rinchiusi, è cominciato l'interrogatorio dei sei arrestati.

Luoghi citati: Firenze, Maddaloni, Pinerolo, Prato, Torino