Guardia uccisa con un colpo di pistola di Ezio Mascarino

Guardia uccisa con un colpo di pistola L'aggressione ieri mattina alle 7,20 all'uscita da casa, tra via Ribet e via Nizza Guardia uccisa con un colpo di pistola Trent'anni, lavorava alla Mondialpol - Due giovani l'hanno assalito per rubargli l'arma: parte un proiettile che lo fulmina - Telefonata a Stampa Sera: «Qui ronde proletarie: abbiamo disarmato un Mondialpol» - Secondo la polizia, la rivendicazione è attendibile: ma nel pomeriggio un anonimo ha smentito, all'Ansa, la paternità dell'agguato L'hanno aggredito in due, volevano disarmarlo. C'è stata lotta, è partito un colpo: il prolettile si è conficcato nella spalla, ha raggiunto il cuore. Giuseppe Plsciuneri, 30 anni, da nove agente della Mondialpol, è crollato a terra mentre gli assassini, due giovani sui 25-26 anni, fuggivano su una 128 verde, con altri due complici. Tre ore dopo una telefonata a Stampa Sera: -Qui ronde proletarie. Questa mattina abbiamo disarmato un mondialpol-. Messaggio vero o falso? Giuseppe Pisciuneri non è stato solo disarmato ma ucciso. Un attentato politico, come farebbe credere la telefonata, oppure un'aggressione da parte di delinquenti comuni che volevano rubare l'arma all'agente per poi andare a fare una rapina? L'agguato. Alle 7,20. come ogni mattina, Giuseppe Pisciuneri è uscito da casa in via Nizza 33, per andare al lavoro. Si è fermato sulla porta per consentire alla moglie, Rosaria Binelli, 26 anni, di mettergli a postò il colletto della giubba in pelle della divisa. In strada ha salutato l'amico verduriere, all'angolo; poi, sempre a passo spedito, ha imboccato via Ribet. Ancora duecento metri e sarebbe arrivato in corso. Turati 11, dove ha sède la Mondialpol. Era davanti al portone numero 14 di via Ribet, quando gli assassini lo hanno aggredito alle spalle: è stato facile sfilargli la pistola, una Smith-Wesson, calibro 38. che Pisciuneri aveva infilata nella fondina. L'agente si |.è gettato sugli aggressori. Una lotta furibonda. E' caduto a terra, ma è riuscito a trattenere per le gambe uno dei giovani. Calci, pugni. Poi il colpo di pistola. Un solo proiettile, esploso dall'assassino probabilmente con la stessa arma dei Pisciuneri. I testimoni. La- ricostruzione del delitto, precisa, minuziosa, è possibile grazie a tre testimonianze. Un operaio, appena uscito da'casa: -Ho visto quei tré avvinghiati che lottavano. Uno dei giovani mi ha gridato "Se ne vada, scappi via, questa è una rapina". Mentre mi allonta-, novo ho sentito il colpo di pistola-. La detonazione ha fatto affacciare una ragazza dal balcone del primo piano. E' la seconda testimone: -Giuseppe Pisciuneri è riuscito ad alzarsi, ha fatto due o tre passi verso i due in fuga. Poi è caduto a terra, le braccia tese-. Terza testimonianza quella di un commerciante: «/ due hanno raggiunto lina 128 verde, dove li attendevano due complici. Sono scappati versò corso Sommeiller». La vittima. Giuseppe Pisciuneri era nato ad Ardore, in provincia di Reggio Calabria. Si era trasferito giovanissimo a Torino. Per alcuni anni aveva prestato servizio, come carabiniere, nella stazione di Monoalieri. Aveva lasciato l'Arma il 4 agosto '71. Tre anni dopo si era sposato con una compaesana. Si conoscevano da tempo. Alla Mondialpol era stato assunto nove anni fa. Dicono i superiori: «Un collega corretto, serio, preparato. Si era subito guadagnato la nostra fiducia. Faceva un servizio delicato, la scorta al portavalori dei supermercati-. I vicini di casa: -Due sposi felici, si volevano un gran bene. Un anno fa erano riusciti a comperarsi l'alloggio. Un grosso sacrificio, debiti e mutui. MgmrMpgsuleadtuSapm Ma avevano coronato un loro sogno. Non hanno figli-. Abitudinario, usciva ogni mattina alla stessa ora, percorreva sempre la stessa strada. Mai un minuto di ritardo. Le prime Indagini hanno portato gli inquirenti a pensare che Pisciuneri fosse stato aggredito da una banda di rapinatori, che volevano Impadronirsi della sua arma. La coraggiosa reazione dell'agente gli sarebbe stata fatale, La telefonata. Ma alle 10,40 una donna ha telefonato a Stampa Sera: -Questa mattina alle 7,40 in via Ribet una ronda proletaria ha disarmato un mondialpol. Questa operazione si inserisce in una campagna di espulsione dal territorio della gerarchia di controllo sui proletari. Onore ai compagni caduti per il comunismo. Ronde proletarie-. Una sigla già tragicamente nota nel mosaico dell'eversione. Le ronde hanno esordito nella nostra città con l'incendio al calzaturificio Colombino, 11 cui proprietario era stato accusato, nella successiva rivendicazione, di finanziare il mai. Poi una lunga serie di attentati : ditte, un edificio dei vigili urbani, gli uffici comunali dell'equo canone, l'agenzia immobiliare «Casapiù», la sede della Concillatura, l'ufficio anagrafico di via De Canal, un centro, antidroga di via Montevtdeo. Nel giugno scorso, l'aggressione al medico di un consultorio; il 28 novembre, ad un agente carcerario. Le indagini- In questura si è molto cauti: -Due ipotesi. L'agguato politico è il più probabile. Oppure una banda di rapinatori. Su questo episodio si sarebbe poi inserita una telefonata falsa, strumentale». Ma nessuno è in grado di aggiungere altro. Precisa la descrizione dei due assassini, grazie al racconto dei testimoni. Nel pomeriggio è stato compiuto l'esame necroscopico (Giuseppe Pisciuneri, dopo il ferimento era stato accompagnato alle Molinette, ma vi .era giunto oramai cadavere). L'autopsia ha confermato che l'agente è stato ucciso con un solo prolettile, esploso quasi certamente dalla sua stessa arma. ★ * -Qui le ronde proletarie di combattimento. Smentiamo in ogni modo la nostra partecipazione all'assassinio di via Nizza. Per cui, ripeto, le ronde proletarie di combattimento non c'entrano niente con l'assassinio della guardia giurata». La telefonata — che si riferisce alia rivendicazione giunta a •Stampa Sera» dopo l'uccisione dell'agente Mondialpol — è pervenuta alla redazione torinese dell'Ansa poco prima delle 17 di ieri. Al1 redattore che ha chiesto se ci fossero differenze tra le ronde proletarie (quelle che hanno telefonato a «Stampa Sera.) e le ronde proletarie di combattimento, l'anonimo interlocutore ha risposto dicendo che si tratta della stessa organizzazione, anche se in passato, effettivamente, ha operato sotto sigle diverse. Lo sconosciuto ha insistito: ; -Noi non abbiamo nulla a che vedere con quanto accaduto in via Ribet». Ezio Mascarino La guardia Giuseppe Pisciuneri - La moglie, Rosaria Binelli, in lacrime tra le braccia del padre

Luoghi citati: Ardore, Reggio Calabria, Torino