Blitz anti-Br in quattro città 30 arresti per banda armata

Blitz anti-Br in quattro città 30 arresti per banda armata Operazione contemporanea a Torino, Milano, Biella e Ravenna Blitz anti-Br in quattro città 30 arresti per banda armata In carcere nomi già noti nella mappa dell'eversione e altri insospettabili - Sei sono delegati o ex delegati sindacali di Landa é Fiat (tra loro vi è uno dei 61 licenziati dall'azienda) - Trovata una rivoltella Nagant simile a quella con cui furono compiuti nove attentati (compresi Croce e Casalegno) - Forse ricercate altre persone TORINO — Operazione antiterrorismo l'altra notte a Torino, SSilano, Biella, Ravenna. Trenta persone arrestate. Imputazione: partecipazione e organizzazione di banda armata denominata Brigate Rosse. In carcere nomi noti e altri che mai nessuno ha sospettato di collusione con l'eversione. I carabinieri sono entrati nelle case di operai, delegati sindacali, docenti, liberi professionisti, notificando mandati e ordini di cattura emessi contemporaneamente dalla Procura della Repubblica e dall'ufficio istruzione di Torino. Il blitz era cominciato parecchi giorni or sono: controlli discreti, pedinamenti, appostamenti e infine l'intervento degli uomini del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. I nomi sono pubblicati a pag. 2. Ira gli arrestati c'è gente già entrata nella mappa dei sospettati, come Adriana Garizio imputata di partecipazione a banda armata e tornata libera dopo il processo due anni fa. Come l'odontotecnico di Biella Edoardo Laburno arrestato, liberato e nuovamente incarcerato con la moglie Loredana; come Maria Cristina Vergnasco pure biellese, móglie di Mauro Curinga già arrestata a fine marzo e poi lasciata libera. Arrestati anche il figlio di Petra Krause, Marco Ognissanti, preso a Ravenna, Angelo Morlacchi fratello di Antonio imputato al «processone» contro i capi storici delle Br e assolto con formula dubitativa. Sempre a Torino è finito in carcere Gianfranco Mattaccini, che fa parte del gruppo dei 61 dipendenti della Fiat licenziati dall'azienda nei mesi scorsi. Riattacchine nonaveva accettato il collegio di difen sor! messo a disposizione dalla Firn. Egli era stato colpito nelle settimane scorse da una comunicazione giudiziaria emessa dalla Procura di Torino per «associazione sovversiva»: il provvedimento si riferiva però soltanto ai fatti contestati dall'azienda per motivare il licenziamento. Poi ci sono i nomi che destano sorpresa- tra cui spicca quello di Liliana Lanzardo, di Torino, incaricata di storia contemporanea all'università di Trieste (ha pure insegnato nell'ateneo torinese, alla facoltà di Magistero). E' autrice di numerose monografie sulla storia del movimento operaio. All'Einaudi, dove ha pubblicato nel '71 «Classe operaia e il pel alla Fiat», dicono di essere «costernati». Insospettabili fino a ieri anche i coniugi Luigi Rolla e Maria Grazia Testa con negozio di erboristeria nel cuore del Santuario di Oropa (Biella) e i fratelli Nicola e Giuseppe D'Amore (Torino) l'uno sindacalista, l'altro ferroviere. Nelle abitazioni degli arrestati è stato rinvenuto-materiale che i magistrati definiscono «interessante». Tra questo una rivoltella «Nagant» di fabbricazione cecoslovacca, calibro 7,62 seque¬ sntdutrdcdtaatPAOup strata a Biella. «Nagant» è nome sinistro nella storia del terrorismo, anzi delle vittime del partito armato: E' stata usata 9 volte, in altrettanti attentati firmati dalle Brigate rosse. In un arco di tempo che va dal 28 aprile '77 quando fu ucciso Fulvio Croce presidente dell'Ordine degli avvocati di Torino, al 24 luglio '78 (attentato a Sergio Palmieri sempre a Torino). In poco più di un anno l'arma ha sparato contro Franco Visca, Maurizio Puddu, Rinaldo Camaiòni, Antonio Cocozzello, Pietro Osella. Il 16 novembre 1977 uccide il vice direttore della «Stampa» Carlo Casalegno, poi abbatte il maresciallo di polizia Rosario Berardi. Dopo l'attentato a Palmieri della rivoltella si' perdono le tracce. Alcune «Nagant» sono trovate in covi Br, ma le perizie non precisano dove hanno, sparato. Ora salta improvvisamente fuori, a Biella^ una rivoltella che potrebbe segnare un punto di riferimento nella .macabra costellazione dei delitti compiuti dai terroristi. E' quella che ha ucciso Casalegno e Croce? Che ha azzoppato» Puddu, Cocozzello e tanti altri? E salta fuori da un arsenale fornitissimo, nascosto in case tranquilPier Paolo Benedetto (Continua a pagina 2 in terza colonna)