La teoria del domino di Igor Man

La teoria del domino La teoria del domino «Vi taglieremo il petrolio; dicono gli iraniani agli alleati degli Usa, ammonendoli a non schierarsi con Carter. E' una minaccia grave, il blocco del greggio iraniano comporterebbe sacrifici notevoli per gli «amici» di Washington, primi fra tutti il Giappone e l'Italia. Ma il pericolo più grosso — secondo gli esperti l^intdcncrdrndella City —, è un altro, e cioè che in caso di sanzioni economiche contro l'Iran, scatti il meccanismo della cosiddetta «solidarietà islamica». Insomma, gli altri Paesi produttori1 di petrolio potrebbero schierarsi al fianco di Teheran e decretare, a loro volta, un embargo totale o parziale sulle forniture di petrolio alle nazioni industrializzate. Codesto embargo, totale o parziale, è certo un'ipotesi da non trascurare, epperò una analisi attenta della situazione nell'area del Golfo — il cosiddetto «arco della crisi», per usare la definizione di Brzezinsfci — consente, almeno in linea teorica, di allontanare certe preoccupazioni. La solidarietà islamica, infatti, è oggi come oggi una mera espressione retorica. Quando, nel novembre scorso, Bani Sadr, allora superministro economico oltre che degli Esteri, improvvisamente annunciò il blocco del petrolio contro l'America e, in nome dell'ecumenismo rlvoluslonario, chiese -ai Paesi dell'Opec di sostituire il dollaro come moneta di pagamento del greggio ben un paniere di monete forti, fu preso in contropiede dagli Usa, mentre dai «fratelli» produttori di petrolio altro non ricevette che generiche attestazioni di solidarietà. E non soltanto gli andò male per ragioni dì cassetta, quanto e soprattutto a causa, del «contagio» paventato dai «fratelli» musulmani. I Paesi del Golfo non hanno dimenticato quanto disse, il 29 settembre 1979, l'ayatollah Rouhani: «Esporteremo la, rivoluzione nel Bahrein se gli emiri dell'Isola non si adegueranno ai dettami islamici». Sicché, piuttosto che un allineamento sulle posizioni iraniane, i sette Stati del Golfo (Arabia Saudita, Iraq, Ku-, tyait, Katar, Emirati Arabi Uniti, Oman, Bahrein) potrebbero, al contrario, prendere- in seria considerazione la proposta lanciata, sempre nel novembre scorso, dal ministro degli Esterldel Kuwait, quella cioè di «unirsi in una federazione sul modèllo statunitense'. La folgorante vittoria di Khomeini fu salutata come un fatto positivo nel monde arabo, almeno pubblicamente. Tuttavia l'euforia passò in fretta, emersero le preoccupazioni poiché, in fatto, la «crociata» dell'imam mette in discussione gli attuali equilibri nella regione e la legittimità di diversi dei regimi ai potere. La tensione in atto fra Baghdad e Teheran —che si scambiano reciproche accuse di collusione con gli Usa—è il risultato di una tacita intesa fra l'Iraq e l'Arabia Saudita. L'asse Baghdad-Riad è un'alleanza tattica provocata da una parte dal riacutizzarsi del focolaio curdo, dall'altra dalla perdita del potente supporto egiziano. DÌ recente l'emiro del Dubai, sia pure a mezze parole, rdsivtTta(nadpmmdr l^j dell'Iran * Quella di limita ha detto che la politica delle autorità iraniane è perlomeno ambigua. Proclamano ad alta voce la non ingerenza negli affari dei Paesi vicini, ma, in realtà, non hanno restituito agli emirati le tre isolette dello Stretto di Hormuz, occupate dallo Scià nel 1971, e non esitano a «infiltrare» le comunità sciite.stabilite sulla riva araba del Golfo e gli sciiti dell'Arabia Saudita. E dunque, più che la solidarietà islamica, preoccupazione prima dei vicini musulma- re gli effetti destabilizzanti della rivoluzione khomeinista. La teoria del domino, già in voga ai tempi del Vietnam, viene oggi riproposta all'attenzione dei Paesi del Golfo. Tutt'al più quei regimi potranno affermare solidarietà abolendo il consumo dell'alcol (come ha fatto il Dubai) ma non già bloccando il petrolio all'Occidente. L'Iran rischia dunque l'isolamento, ma il principale interesse di Khomeini sembra,, paradossalmente, proprio quello di fare dell'Iran «un Paese isolato e ripiegato su se stesso». Igor Man

Persone citate: Bani Sadr, Khomeini