Bani Sadr: «Sugli ostaggi si rischia la catastrofe»
Bani Sadr: «Sugli ostaggi si rischia la catastrofe» Intervista di «Le Monde» al presidente iraniano Bani Sadr: «Sugli ostaggi si rischia la catastrofe» NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEHERAN — -Gli Stati Uniti dovranno fare un gioco franco, adottare posizioni chiare è senza ambiguità nei nostri confronti, altrimenti la crisi fra Usa e Iran rischia d'avere conseguenze catastrofiche per noi e per tutta l'umanità»-. Il presidente Bani Sadr formula questo monito con la stessa convinzione con cui in passato esponeva le sue opi-. nionl, a una cerchia ristretta di studenti, a Parigi Scoppia a ridere quando gli facciamo osservare che la confusione e l'Incoerenza, che sembrano prevalere sulla scena politica iraniana, disorientano l'opinione mondiale. Perché 11 Consiglio della rivoluzione ha rinviato il trasferimento degli ostaggi sotto 11 controllo dello Stato? Non aveva dichiarato egli stesso, giovedì scorso, che Carter aveva accettato le condizioni poste dall'Iran? Perché il ministro degli Esteri Ghotbzadeh aveva affermato il contrario, la sera stessa, dopo la riunione del Consiglio? «Non è l'Iran a suscitare confusione — risponde 11 presidente Bani Sadr —. Le nostre posizioni sono chiare, il Consiglio detta rivoluzione ha confermato giovedì sera la sua precedente intenzione di trasferire gli ostaggi, a condizione beninteso che essa sia approvata dall'Imam Khomeini. Il Consiglio ha soltanto chiesto che Carter chiarisca i termini del messaggio che m'aveva inviato il r aprile. Carter mi diceva di comprendere che al futuro Parlamento iraniano era stato dato l'incarico di occuparti della sorte degli ostaggi. "TJnderstand" è, in inglese, una parola ambigua. Non significa necessariamente che gli Stati Uniti ammettono la competenza della nostra Assemblea. Il presidente Usa m'informava anche di aver sospeso le misure che aveva progettato contro l'Iran. Anche qui non indicava esplicitamente la rinuncia a ogni forma di pressioni, di sanzioni, di dichiarazioni fino al verdetto del Parlamento iraniano. Anch'io avevo considerato, insufficiente quella missiva. Mi ero convinto solo quando Ghotbzadeh mi aveva informato di aver ricevuto da Washington assicurazioni secondo le quali le frasi di Carter dovevano essere interpretate nel senso che noi auspicavamo. Tuttavia il Consiglio Ita chiesto a Ghotbzadeh alcune precisazioni. Come e in quali condizioni aveva ricevuto queste garanzie supplementari? Era ìn gradò di fornirci un documento? Il nostro ministro degli Esteri ha risposto che si trattava d'un messaggio verbale. Gli abbiamo allora chiesto di farsi dare una dichiarazione chiara, esplicita e pubblica, in cui si accettassero le nostre condizioni. Di fatto una dichiarazione confidenziale scritta, o soprattutto verbale, potrebbe essere smentita...». — Un altro punto di contrasto: l'atteggiamento degli studenti islamici che tengono gli ostaggi. Hanno smentito di avere accettato, dopo l'incontro con lei la sera del 31 marzo, di consegnare i prigionieri alle autorità. Negano addirittura che il problema sia stato discusso. Qu al è la verità? «Gii opportunisti sfruttano l'affare degli ostaggi. Sostengono, per esempio, che il trasferimento non deve avvenire perché sono gli americani a volerlo. Gli Usa, a lóro volta, mi chiedono di rispettare il mio impegno. Entrambi hanno torto: il trasferimento degli ostaggi in ospedaìeera stato previsto in uno scenario messo a punto da Kurt Waldheim e dal Consiglio della rivoluzione, scenario che non è stato attuato per la partenza prematura della commissione d'inchiesta dell'Orni. Noi non abbiamo quindi alcuna obbligazione da rispettare nei confronti di chicchessia. Ma, coEric Bouleau Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Strmpa» (Continua a pagina 2 In ottava colonna)
Persone citate: Bani Sadr, Bouleau, Khomeini, Kurt Waldheim
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