Consumi ridottissimi sulle auto americane dei prossimi anni

Consumi ridottissimi sulle auto americane dei prossimi anni Consumi ridottissimi sulle auto americane dei prossimi anni Un consumo generalizzato di un litro di carburante ogni 8 km e mezzo circa, entro il 1985, non è che uno degli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere negli Stati Uniti per ridurre il fabbisogno energetico. Il passo successivo, secondo un provvedimento di cui si parla ora insistentemente, dovrebbe — qualora approvato — determinare una nuova drastica riduzione (40 miglia, circa 65 km, con un gallone). Tenuto conto che il gallone americano corrisponde a litri 3,785, il rapporto consumopercorrenza verrebbe portato a un litro ogni 17 km circa, corrispondente a quello di una vettura di piccola cilindrata odierna. Il provvedimento entrerebbe in vigore nel 1995. Secondo i due senatori americani che si sono fatti promotori dell'iniziativa (Henry Jackson e Warren Magnuson) occorre pensare subito a limi tazioni pesanti come quelle che si propongono, se si vuole evitare che l'industria automobilistica sia posta in una situazione drammatica dal mercato petrolifero mondiale. Si ritiene che una quindicina di anni siano sufficienti per attuare una serie di provvedimenti atti a far raggiungere gli obiettivi indicati. L'iniziativa dei due senatori americani, che però potrebbe non avere alcun seguito, non entra ovviamente nel dettaglio quanto al modo in cui ottenere gli scopi adombrati. L'industria è lasciata libera di operare come meglio crede, ma riceverebbe, comunque, un forte concorso di denaro scaglionato negli anni. La riduzione dei pesi e delle dimensioni non sono che due aspetti del problema. Il più delicato e, forse, il più impegnativo, riguarda la parte aerodinamica. Proprio in occasione del secondo seminario informativo tenutosi a Roma nello scorso gennaio, promosso dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e avente per tema la conservazione di energia, l'ing. Remo Porro del Centro ricerche Fiat ha rilevato che la resistenza aerodinamica che le odierne vetture incontrano nel loro moto rappresenta una percentuale della resistenza totale — su percorsi autostradali — valutabile nell'80% e oltre. «Migliorare le caratteristiche aerodinamiche significa ridurre questa resistenza e quindi la potenza necessaria per vincerla, cioè i consumi di combustibile». L'ing. Porro parla di due filoni» principali di ricerca: l'aerodinamica «esterna», intesa come studio, definizione e realizzazione di nuove forme di carrozzeria per vetture e veicoli industriali, e aerodinamica «interna» cioè studio di nuovi circuiti per il miglioramento delle caratteristiche dei flussi interni (raffreddamento motore, ventilazione dell'abitacolo). Un'indagine condotta in via preliminare sull'influenza della resistenza aerodinamica sul consumo globale in una serie di veicoli (6 vetture e un autocarro) ha consentito di rilevare la possibilità di raggiungere significative riduzioni (7-10%) con miglioramenti di tipo aerodinamico, anche non ingenti, ottenibili con interventi diretti sugli odierni mezzi. L'obiettivo, sostiene l'ing. Porro, è la definizione di una forma di carrozzeria «ideale» cioè avente un minimo coefficiente di resistenza all'avanzamento, portanza (in senso verticale) e momento di beccheggio nulli (per motivi di stabilità del veicolo), minima superficie lambita, variazioni graduali delle sezioni lungo l'asse longitudinale, ferme restando le dimensioni, l'abitabilità e la possibilità di installazione degli organi meccaniPiero Gasucci

Persone citate: Henry Jackson, Porro, Remo Porro, Warren Magnuson

Luoghi citati: Roma, Stati Uniti