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Querela per De Amicis e «Il primo maggio» Querela per De Amicis e «Il primo maggio» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GENOVA — Due ricercatori dell'Università di Genova, Pino Boero, 31 anni, che lavora all'Istituto di letteratura italiana del Magistero, e Giorgio Bertone, 30 anni, addetto al medesimo istituto presso la facoltà di lettere, hanno decìso di intentare una causa civile per danni contro l'amministrazione comunale di Imperia perché ha deciso di «tagliare» le loro due prefazioni dal romanzo inedito di Edmondo De Amicis, Il primo maggio, che sarà presto pubblicato da Garzanti. Il Comune di Imperia avrebbe imposto, sulla base d'un contratto che gliene dava la facoltà, la soppressione delle due prefazioni perché non erano eccessivamente benevole nei confronti del libro e dell'autore. Boero e Bertone sostengono invece di aver espresso il loro punto di vista tecnico (filologico e storico), senza alcun pregiudizio. «Il romanzo in sé, ha dichiarato Boero, ha un mediocre valore letterario. E' importante solo perché è opera di uno scrittore universalmente noto come De Amicis e perché è un singolare documento d'epoca». Il primo maggio narra la vicenda di un professore torinese che negli anni dì fine secolo, diventa un fervente socialista, tra l'incomprensione degli amici e degli stessi famigliari e morirà ucciso dalla polizia nel corso di una manifestazione di piazzai II manoscritto, trovato tra le carte inedite dì De Amicis, era stato donato alcuni anni fa da una nipote di De Amicis al Comune di Imperia, città natale dell'autore del Cuore. Il Comune aveva affidato a Boero e Bertone l'edizione critica del testo (circa 400 pagine) ma con un telegramma urgente alla casa editrice, il 19 marzo scorso, ha bloccato le due prefazioni. Il Consiglio comunale, lo stesso giorno, aveva approvato una delibera secondo la quale si disponeva che l'opera di De Amicis dovesse essere pubblicata «senea alcuna introduzione politico-letteraria positiva o negativa», p. 1.