Tasse non punitive per aiutate l'edilizia di Giacinto Grisolia

Tasse non punitive per aiutate l'edilizia Una serie di proposte dei repubblicani Tasse non punitive per aiutate l'edilizia ROMA — Il problema della tassazione immobiliare continua ad essere al centro del dibattito e dell'impegno dei partiti. Ha cominciato il ministro delle Finanze con l'insediamento di una commissione di esperti con l'incarico di riordinare . tutto questo settore e ha proseguito, anche in vista del nuovo governo, il partito repubblicano che, in un convegno tenutosi a Bari la settimana scórsa, ' ha presentato una proposta inserita in un disegno di legge sulla finanza. La proposta repubblicana parte da una duplice esigenza: la prima è quella di creare, nell'ambito della finanza locale, un autonomo potere impositivo dei Comuni fondandolo proprio sulla tassazione immobiliare che, con l'occasione, viene riordinata e razionalizzata. Il risultato in termini di gettito fiscale non dovrebbe cambiare rispetto a quello attuale, solo che le varie imposte vengono riorganizzate in modo da costituire un incentivo alla produzione edilizia e ad un uso più corretto del patrimonio abitativo. Si parte dalla considerazione che la crisi edilizia non è solo determinata dalla bassa produzione di case registrata in tutti questi ultimi dieci anni, ma anche dal modo sbagliato di usare le risor¬ se abitative. Per l'uno e per l'altro elemento la leva fiscale ha alcune sue «responsabilità». In effetti, la politica attraverso gli strumenti tributari è stata fatta senza alcuna coerenza con la più generale politica della casa.. La novità del progetto repubblicano è l'istituzione di una imposta comunale sui redditi immobiliari fondata su una base imponibile da determinarsi con gli stessi criteri di commisurazione dell'equo canone. Sono però previste rilevanti esenzioni e riduzioni della base imponibile, specialmente per le case usate direttamente dal proprietario e per quelle cedute in affitto. Le prime per sottolineare il valore sociale della casa, le seconde per conseguire anche attraverso la via fiscale, l'obiettivo di accrescere gli investimenti in abitazioni, di quelle case cioè da dare in affitto, delle quali, oggi specialmente, si avverte una particolare carenza sul mercato. Contemporaneamente, si propone l'abolizione delPInvim e dell'Ilor per la parte di reddito imputabile all'abitazione, due imposte, queste, particolarmente «chiacchierate». Un'altra novità importante del progetto repubblicano è la riduzione del 50% della tassa di registro e di quella ipotecaria sui trasferimenti immobiliari. La ragione consiste, nella necessità di non scoraggiare ma anzi incentivare la mobilità nell'uso del patrimonio abitativo. Su questa impostazione sono concordi in molti nel dibattito tecnico e in quello politico, sicché la proposta repubblicana ha trovato nel convegno di Bari larghi consensi. Gli stessi esperti del ministero delle Finanze che fanno parte della commissione insediata da Reviglio guardano a questo orientamento con molto favore. In realtà, usando meglio le poche case che si costruiscono in Italia si può dare un contributo non irrilevante al problema della casa. La novità della posizione repubblicana consiste infatti proprio in questo: che cioè il problema della casa non si risolve, data anche la sua enorme dimensione, solo costruendo nuove case, che pure sono necessarie e in misura più elevata di quanto avviene ora, ma anche usando meglio le abitazioni esistenti, e infine intervenendo con una vasta operazione di recupero e di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, fortemente degradato a causa della troppo lunga politica di regime di blocco dei fitti che ha reso non convenienti per i proprietari interventi di recupero. Giacinto Grisolia

Persone citate: Reviglio

Luoghi citati: Bari, Italia, Roma