New York: presto in libertà i due fratelli Caltagirone?

New York: presto in libertà i due fratelli Caltagirone? Si attende la decisione del giudice John Cannella New York: presto in libertà i due fratelli Caltagirone? I difensori hanno offerto per la cauzione alcuni miliardi e due aerei DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Al tribunale federale di Manhattan, il giudice John Cannella ha preso ieri in esame la richiesta di libertà provvisoria su cauzione di Gaetano e Francesco Caltagirone. Egli ha invece rinviato alla Corte d'appello della seconda circoscrizione la richiesta di habeas corpus, diretta allo stesso scopo, ma che comporta una diversa procedura. Il giudice si è ritirato in camera di consiglio dopo un'udienza di un'ora e mezzo, in cui erano comparsi entrambi i costruttori. Tra il pubblico sedevano le loro consorti, Paola e Marina. Cannella ha voluto riesaminare parte dei documenti giunti dall'Italia. Dopo gli interventi degli avvocati difensori dei due costruttori, aveva rivolto numerose domande sulle garanzie della cauzione. Con abilità, la difesa aveva offerto anche i documenti dei due aerei privati di Gaetano e Francesco, intestati rispettivamente alla società patrimoniale finanziaria, e alla «Impresa gestione immobiliare». Gli avvocati avevano insistito altresì su due particolari: che il nuovo mandato di cattura del giudice Alibrandi parla di somme ancora da definire nelle frodi di cui i due fratelli sono imputati; e che trattative sarebbero in corso tra l'italcasse il Banco di Santo Spirito e il gruppo Bonomi per salvare il salvabile. Essi hanno negato che Gaetano e Francesco Caltagirone siano fuggiti negli Stati Uniti: anche Gaetano, che dei due è quello in posizione più delicata, si sarebbe soltanto preoccupato di ricreare a New York un suo ambiente di affari. Un particolare curioso è che la difesa ha chiesto al giudice, nel caso di libertà provvisoria, che Gaetano possa fare la spola tra la metropoli e Chicago, dove ha grossi interessi, e Francesco, per la stessa ragione, possa farlo con Washington. Cannella ha avuto una sola battuta ironica quando si è discusso della cssPescgcl'ddcAteladplsGLtv cauzione. 'Non si ripeterà la storia di Sindona» ha detto, senza suscitare commenti. La Procura si è opposta con energia alla proposta di rilascio. All'apertura dell'udienza, il giudice Cannella ha precisato che non avrebbe discusso dell'habeas corpus, a suo parere di competenza della Corte d'appello, ma solo della richiesta di libertà provvisoria. Alla presenza dei due sostituti procuratori, Stuart Baskin e Eugene Kaplan, egli ha dato la parola prima agli avvocati difensori di Francesco, rappresentati da Edward Williams, in assenza di Craco, e successivamente a quelli di Gaetano, Sharif Bassiouni e Lawrence Feld. L'avvocato Williams ha fatto involontariamente una rivelazione clamorosa. La moglie di Francesco Caltagirone, Marina, possiede negli Stati Uniti beni per 3 milioni di dollari, oltre due miliardi e mezzo di lire. Si tratta probabilmente di azioni o proprietà intestatele dal marito. L'av vocato ha aggiunto che, oltre ad essi, quale cauzione per la libertà provvisoria potrebbe essere fornita la parte del lussuoso condominio presso la Quinta Avenue di Franco Palma, suocero del costruttore. Essa è valutata circa 1 milione di dollari. Marina Palma in Caltagirone risiede negli Stati Uniti da quasi cinque anni coi figli. D padre è un uomo influente, già legato alla Finmeccanica, e ha la cittadinanza americana. Col suo aiuto, Francesco, che in.passato potrebbe aver trasferito a New York grossi capitali, intende avviare, un'attività in territorio americano. Al momento dell'arresto, egli stava per aquistare una casa a Bedfor, nella cintura residenziale della metropoli. Da qualche tempo, studiava anche l'inglese. Sempre a difesa del costruttore, l'avvocato Williams ha affermato che le somme che è imputato di aver sottratto potrebbero essere inferiori al patrimonio immobiliare che egli conserva in Italia. L'avvocato ha ricordato altresì che al suo àrrlVo^aNé* York, Francesco, aveva segnalato- al'ministero della Giustizia americano, con una dichiarazione giurata, la propria presenza e la propria disponibilità a testimoniare in eventuali inchieste. e. c. gnanadsbVfimlael'nbcmzmdbvndcast«ssmcsdndm