Il consigliere di latina si è «autorapito per sottrarsi a gravi accuse di bustarelle»

Il consigliere di latina si è «autorapito per sottrarsi a gravi accuse di bustarelle» È finito in carcere per simulazione di reato e per concussione Il consigliere di Latina si è «autorapito per sottrarsi a gravi accuse di bustarelle» LATINA — Scomparso la sera del 28 febbraio e «rimesso in libertà» sei giorni dopo, Gianni Antonio Pugliese, responsabile dell'ufficio casa del comune di Latina, è chiuso da lunedi nel carcere di via Aspromonte. Il sostituto procuratore De Paolis, nell'ordine di cattura, gli ha contestato i reati di simulazione e concussione. Accuse gravi, che prevedono pesanti condanne. Secondo il giudice, Pugliese si è «autorapito». Per evitare l'abbattimento di costruzioni abusive, si sarebbe fatto dare «bustarelle» ria mezzo milione l'una; poi, rimasto invischiato nel «giro», ha cercato di uscirne fingendo il sequestro. E' finita cosi la «carriera» del disinvolto amministratore, avvicinatosi alla de (che non ha mai accolto, ricorda il segretario provinciale, Pepe, la sua domanda di iscrizione), dopo un turbinoso passato nella sinistra socialista e nelle file del psdi. L'ultima disavventura del delegato dell'ufficio casa del capoluogo pontino ha provocato, com'era prevedibile, una zuffa fra i partiti. Pei e psi accusano la giunta, composta da 19 de. il consigliere indipendente Pugliese e due socialdemocratici. Il pei ha chiesto una commissione di inchiesta «per definire criteri obiettivi per l'azione del comune in tema di lotta all'abusivismo ed evitare gestioni clientelari e discriminatorie da parte dei vari personaggi della maggioranza». A far decidere l'arresto di Pugliese sono stati lo smantellamento delle prove create attorno al sequestro e la serie di denunce trasmesse alla Procura venerdì scorso da 14 proprietari di villette abusive costruite lungo il litorale pontino. Il responsabile dell'ufficio casa, stando agli esposti, avrebbe chiesto e ■ ottenuto tangenti in cambio di una serie di favori. In pratica, gli abusivi gli avrebbero consegnato bustarelle per salvare le loro abitazioni dall'abbattimento. Pugliese ha sempre smentito d'aver ricevuto soldi per bloccare le ruspe nella zona tra Capoportiere e Foce Verde, dove si era costruito senza licenza. «Denuncio tutti per calunnia», ha detto poche ore prima che gli fosse notificato l'ordine di cattura. Ma le indagini, estese dagli inquirenti ad alcune banche di Latina, avrebbero consentito di raccogliere elementi che lo comprometterebbero irrimediabilmente. Per sottrarsi ad un gioco divenuto più grande di lui avrebbe simulato il sequestro. Gli sembrava l'unica ancora di salvezza. Con questa mossa si era forse illuso di ottenere un duplice scopo: darsi un'aureola di martire di fronte ai concittadini e bloccare, come in effetti è avvenuto, le demolizioni delle villette Poi. dal 5 marzo, giorno del rilascio, i dubbi sul rapimento del responsabile dell'ufficio casa, affiorati fino dal giorno successivo alla sua scomparsa, sono divenuti assillanti. Gli alibi sono crollati e,polizia e carabinieri sono giunti alla conclusione che Pugliese si era inventato tutto. Le denunce presentate la scorsa settimana dai difensori degl abusivi hanno rafforzato que sta tesi. La vicenda si è chiari ta nei suoi contorni e per Gianni Antonio Pugliese, che sarà interrogato oggi dal sostituto procuratore De Paolis prima di essere messo a confronto con gli accusatori è scattata l'incriminazione. A Latina lo scandalo ha aperto in anticipo una cani paglia elettorale che si annuncia rovente. E' la prima volta che qui un consigliere comunale in carica, un pubblico amministratore, viene arrestato per fatti che riguardano l'incarico che ricopre « Una cosa — commenta pacatamente il segretario provili ciale del pri, Mario Siciliano — che lascia perplessi: come ccn troppa facilità si danno fiducia e posti di grossa responsabilità a persone die hanno un passato avventuroso». g fc

Persone citate: De Paolis, Gianni Antonio Pugliese, Mario Siciliano, Pepe

Luoghi citati: Latina