Attesa a Parma la sentenza sullo scandalo urbanistico
Attesa a Parma la sentenza sullo scandalo urbanistico I giudici del tribunale sono riuniti nella notte Attesa a Parma la sentenza sullo scandalo urbanistico Ai ventisette imputati mosse accuse di corruzione, concussione, interesse privato in atti d'ufficio, truffa, falso, millantato credito DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PARMA — Eccoci giunti al giorno più lungo dello scandalo urbanistico: i giudici del tribunale sono riuniti in camera di consiglio dalle 9,30 di ieri. E' la 44* udienza che'.si' può concludere soltanto con una sentenza, anche se il ritiro dei magistrati dovrà durare ventiquattro ore, come si ritiene probabile. Quattro mesi esatti, dal 4 dicembre al 3 aprile, una mole imponente di lavoro: 27 imputati (erano 25 all'inizio), 30 avvocati difensori, 157 testimoni, oltre 2000 pagine di verbalizzazione scritte dal cancelliere Paola Pellagatti, tutte da leggere o quantomeno da consultare, unitamente a quelle dei fascicoli processuali che sono più di una ventina. Il presidente Giovanni Recusani. dopo la replica dell'ultimo difensore, ha letto una ordinanza per stabilire che il collegio — lui stesso e i giudici Angelini e Ferrau — si sarebbe ritirato, per motivi di sicurezza, non nell'apposita aula al piano terreno, ma in due uffici al primo piano. La sentenza cerca di fare il punto sulla vicenda urbanistica di Parma, di dire qual è la verità. Sarà quella definitiva? Ce n'era una in istruttoria, almeno a giudicare da quello che avevano raccontato gli imputati, prima al p.m., poi al giudice; poi ce n'è stata un'altra nel dibattimento, emersa dalle nuove versioni che taluni imputati avevano deciso di fornire, modificando le precedenti. Certo la mate- ria è molto complessa e ha dimostrato che in questi illeciti non solo gli uomini erano implicati, ma anche i partiti. Sei le imputazioni: corruzione, concussione, interesse privato in atti d'ufficio, truffa, falso, millantato credito. I fatti risalgono al '72-73 e seguenti. E' del 30 marzo '73 la costituzione della Siem, la società che avrebbe dovuto costruire il centro direzionale sull'area Montebello, l'affare più grosso della serie, un giro di decine di miliardi. L'area era vincolata al piano di edilizia economica popolare e, come tale, era stata acquistata a poco prezzo. Poi, dopo l'acquisto da parte della Siem, il vincolo cade e la cubatura si amplia fino a raddoppiarsi. Le prime indagini della magistratura risalgono alla primavera '75. Sono i mesi in cui esce, per iniziativa del «Comitato unitario di lotta per la casa», il «libretto rosso» che denuncia «un colossale furto ai danni delle masse popolari e lavoratrici di Parma», e in cui l'architetto Alberto Mambriani, membro della commissione urbanistica del Comune, quale rappresentante del partito comunista, scrive a tutti i consiglieri e pariamoli tari del pei per segnalare la speculazione in atto, ma senza avere risposta. II 20 ottobre, c'è la famosa «lenzuolata» in piazza della Pace, con le accuse scritte a caratteri cubitali; ma è solo nel marzo successivo che scattano le prime manette, agli impresari Ermes Foglia e Francesco Corchia, all'assessore all'Urbanistica Paolo Alvau (psi), a Giuseppe Verdi uomo del psi. Renato Corsini uomo del pei. Nell'aprile viene arrestato l'architetto"torinese Francesco Bérlanda (pei), incaricato dal Comune di Parma di controllare l'operato della Siem e in agosto tocca ad Alberto Grossi, consigliere comunale del psi. Frattanto il clamore cresce; nel luglio di quello stesso '76, la giunta di sinistra, pei e psi, è costretta alle dimissioni. In àula, già dalle prime battute del processo, si avverte che fra gli imputati c'è. un divèrso'comportamento rispetto alla fase istruttoria: si parla apertamente del psi e del pei come compartecipi della torta Siem, per una quota pari al 43 per cento. La de sembra in un primo momento che si accontentasse solo di una nuova sede, poi anche lei risulta avere una sua percentuale, il 13 per cento. Mentre le udienze si susseguono, il p.m. Laguardia conduce una istruttòria a parte, sulla base di quanto è emerso a carico dell'ex onorevole del psi Attilio Ferrari, già sottosegretario al Commercio estero/e del dottor Marco Abbati della de. 11.17 marzo 11 p.m. inizia la sua requisitoria che conclude l'indomani chiedcndo'diciotto condanne per oltre cinquantun anni di reclusione e nove assoluzioni (pena maggiore, per Alvau, 6 anni e 6 mesi, un anno condonato). Raccontati da il dottor Laguardia, che non siano concesse attenuati ti generiche che farebbero scattare la prescrizione: «Non ne hanno diritto — dice — per il discredito che hanno gettato sul Comune di Parma, per la loro avidità, le loro menzogne, la copertura di personaggi politici, l'inquinamento delle prove». ri pvs
Luoghi citati: Comune Di Parma, Parma
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