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Asfissiati da un caminetto i quattro giovani sciatori L'inchiesta per la disgrazia sui monti di Teramo Asfissiati da un caminetto i quattro giovani sciatori TERAMO — Sono state le esalazioni di ossido di carbonio a provocare la tragedia di domenica che è costata, nel residence ai Prati di Tivo, la vita a quattro giovani sciatori di Senigallia. Questo il sorprendente responso dell'autopsia, dopo le prime indicazioni che parlavano insistentemente di avvelenamento da sostanze alimentari Il sostituto procuratore, Jadecola, ha preso atto dei risultati dell'esame autoptico ed ha autorizzato il trasferimento delle salme a Senigallia dove si svolgeranno i funerali. «Nel sangue dì Loretta Vescovi, Paolo Messersi, Stefano Mala/erri e Angelo Perino c'era un tasso di ossido di carbonio elevatissimo», confermano i periti che hanno completato gli accertamenti I quattro, è stato ribadito, si sono sentiti male a metà del pranzo: dolori fortissimi e sofferenze atroci, neppure la forza di chiamare qualcuno, di chiedere aiuto. Resta da stabilire con esattezza da dove siano pervenute le esalazioni che li hanno uccisi. E' quanto dovranno accertare i carabinieri di Pietracamela e di Teramo. L'ipotesi più verosimile è che a trasformare il minialloggio in una micidiale camera a gas sia stato il cattivo funzionamento di un caminetto che Paolo Mèssarsi, rientrato a casa con i tre. amici dai campi di sci, aveva acceso. In un ambiente ristretto, rimasto chiuso per molti giorni, con le finestre tappate e quindi coti poco ossigeno, un difetto alla canna fumaria può aver provocato rapidamente la morte dei quattro giovani per asfissia. E' cosi caduta la versione, avallata in un primo momento da medici e inquirenti, dell'intossicazione da cibi avariati e in particolare da un apparentemente innocuo vasetto di sugo di pomodoro che era servito alle due coppie per condire un piatto di pasta