Elena Ceausescu è ora il vero vice del marito Nicolae, leader romeno di Bernard Guetta

Elena Ceausescu è ora il vero vice del marito Nicolae, leader romeno Nuova, importante carica per «la donna più giusta del mondo» Elena Ceausescu è ora il vero vice del marito Nicolae, leader romeno nostro servizio particolare VIENNA — Elena Ceausescu, moglie del presidente romeno, ha avuto una nuova promozione: i deputati della Grande Assemblea nazionale l'hanno nominata primo vice primo ministro. Il governo ha subito un ampio rimpasto. Questo titolo aumenta di poco il potere della «donna più giusta del mondo». La signora Ceausescu, membro del Comitato politico esecutivo e dell'Ufficio permanente del partito, presidente (con 11 rango di ministro) del Consiglio nazionale per la scienza e la tecnologia, capo della sezione quadri del Comitato Centrale: è ormai da tempo l'unico, vero «numero due» romeno, e conta più del primo ministro, Verdet. Gli altri cambiamenti approvati dai deputati eletti il 9 marzo scorso derivano dal principio, caro a Ceausescu, della rotazione dei dirigenti. Maria Ciocan, membro del Comitato Centrale e vice presidente della radiotelevisione, e Petru Enache, membro supplente del Comitato politico esecutivo, sono stati nominati vice presidenti del Consiglio di Stato. Anche Ion Dinca diventa primo vice primo ministro, la sciando il suo posto di vice primo ministro ad un'altra vice presidente della radiotelevisione, Cornelia Filipas, ed il portafoglio della Costruzione industriale a Dimitru Popa, che giovedì scorso ha lasciato la segreteria del partito. Delle otto altre nomine al governo, tre destano particolare attenzione. L'aiutante di capo di Stato Maggiore, Constantin Olteanu, eletto l'anno scorso membro del Comitato Centrale e capo della sezione Affari Militari, sostituisce alla Difesa il generale Ion Coman, che aveva quell'incarico dal 1976. Giovedì scorso, Comaxi era succeduto a Popa alla Segreteria. Ion Ceterchi prende il posto di Justin Grigoras, ex presidente della Corte Suprema, alla Giustizia, dove Grigoras era stato nominato soltanto nell'ottobre dello scorso anno. Infine Cornei Mihulecea di' venta capo di un Comitato di Stato per l'energia nucleare, costituito ex novo. La Grande Assemblea nazionale — che ha eletto fra i suoi segretari 11 figlio di Ceausescu, Nicu, dirigente dell'Unione della gioventù comunista — ha lanciato un appello ai Parlamentari degli Stati firmatari degli accordi di He! sinici, riaffermando energicamente la posizione della Romania nella crisi afghana. Pur chiedendo di «annullare o rinviare» l'installazione (da parte della Nato) di nuovi missili in Europa, i deputati scrivono: «L'elemento decisivo per continuare sulla via della distensione è il rigoroso rispetto dell'indipendenza e della sovranità dei singoli Stati... La realizzazione di questo auspicio avrebbe un'immensa influenza positiva sul risanamento del clima politico internazionale, sulla distensione e sulla pace mondiale». Un Paese membro del Patto di Varsavia non potrebbe dire più chiaramente che il ritiro delle truppe sovietiche da Kabul è la condizione sine qua non per la ripresa del dialogo Est-Ovest. Bernard Guetta Copyright Le Monde e per l'Italia La Stampa moglie Elena

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