La Sip dovrà restituire l'aumento fatto nel '75?

La Sip dovrà restituire l'aumento fatto nel '75? «Falsi bilanci per poter ritoccare le tariffe» La Sip dovrà restituire l'aumento fatto nel '75? Una sentenza della magistratura ha dato ragione a quegli utenti che presentarono un esposto contro gli «indebiti aumenti» - La società: «Non ci sono state irregolarità»; ricorso in appello TORINO — Ancora guai in vista per la Sip, già al centro di intricate vicende giudiziarie? La magistratura, ad un lustro esatto dagli aumenti delle tariffe telefoniche scattate 111° aprile del "75, ha riconosciuto in questi giorni l'azienda colpevole d'aver falsificato i bilanci per farsi autorizzare dal Comitato interministeriale prezzi (Cip) gli aggiornamenti delle bollétte. La sentenza porterebbe, secondo alcuni esperti di diritto del consumi ad una conseguenza clamorosa: i diecimila . utenti che già avevano presentato un esposto contro questi «indebiti» aumenti potrebbero pretendere dalla Sip il risarcimento delle somme pagate per i ritocchi. E, dietro a questa falange di «creditori» potrebbe addirittura muoversi, con le stesse pretese e gli stessi diritti, tutto l'esercito di coloro che in Italia hanno un apparecchio telefonico: 11 milioni e mezzo di persone. Gli aumenti disposti dalla Sip nel '75 erano stati di circa il 30 per cento: da 4 mila a 5500 lire il canone, da 27 a 37 lire la telefonata; da 30 mila a 80 mila lire 1 nuovi allacciamenti. Ma gli effetti di questa ipotizzata, gigantesca richiesta di danni non si limiterebbero alla sola società telefonica. A quanto dicono sempre alcuni esperti, i cerchi del sasso lanciato nello stagno potreb bero toccare lo stesso Cip «responsabile» d'aver autorizzato 1 ritocchi delle tariffe limitandosi a fare il notaio: attenendosi, cioè, soltanto alle indicazioni fornite dalla stessa azienda sulle proprie condì zioni finanziarie senza, invece, assumere informazioni dirette. Per la Sip, però, sembra non esista il pericolo di questa reazione a catena degli uten ti. In un comunicato, infatti, l'ufficio stampa dell'azienda dà alcune precisazioni sul problema: «1") La sentenza del tribunale si riferisce non già al bilancio della Sip, ma ad un documento contenente valutazioni tariffarie del 1975 conseguenti all'aumentato costo dei servizi; 2°) nessuna al Umazione dei bilanci è stata compiuta; 3°) Za decisione del tribunale è stata immediatamente impugnata e la Corte d'appello di Roma dovrà nuo-, vomente pronunciarsi sui fatti contestati, di conseguenza questa sentenza è improduttiva a qualsiasi effetto giuridico». Una quarta precisazione getta acqua sul fuoco e smorza, per ora, la soddisfazione degli 11 milioni e mezzo d'abbonati che già si consideravano «creditori» della società: «Il rapporto con l'utenza, regolato da norme di legge, non subisce pertanto alcuna modificazione». Nessun gradito ed inatteso rimborso quindi, nel nostro prossimo uovo di Pasqua. r. r.

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