New York: il giudice deciderà giovedì se concedere la libertà ai Caltagirone

New York: il giudice deciderà giovedì se concedere la libertà ai Caltagirone Giunto dall'Italia il dossier che motiva il mandato di cattura New York: il giudice deciderà giovedì se concedere la libertà ai Caltagirone I difensori dei due fratelli si dicono certi che i documenti che sono stati spediti da Roma ne permetteranno il rilascio su cauzione - Di parere opposto il sostituto procuratore Kaplan DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Da ieri. 11 giudice John Cannella del tribunale federale di Manhattan, il sostituto procuratore Eugene Kaplan, e gli avvocati difensori Sharlf Bassiounl. Louis Craco e Lawrence Feld esaminano il voluminoso dossier sui fratelli Caltagirone pervenuto dal ministero di Grazia e Giustizia italiano tramite il corriere diplomatico. Dopodomani, nello stesso edificio che quasi per otto settimane ha ospitato il processo Sindona, Cannella dovrà decidere se rimettere o no i due costruttori in libertà provvisoria su cauzione. Il dossier contiene la documentazione, autenticata, delle cause probanti del mandato di cattura di Alibrandi, e l'invito alla magistratura americana «...a confermare l'arresto provvisorio... in vista del completamento.delle pratiche di estradizione entro 45 giorni da esso» ossia il 5 maggio prossimo. Il sostituto procuratore Kaplan e gli avvocati difensori hanno reagito all'arrivo del dossier in modo opposto. Per Kaplan «esso rafforzerà l'accusa». Per Bassiouni — che, incidentalmente, è egiziano e parla bene l'italiano — «porterà alla scarcerazione dei Caltagirone». In un certo senso, si ripete il caso Sindona. Sopra l'Atlantico, una battaglia politica s'intreccia con quella legale. E a Roma e a Palermo, come a Washington e New York, pressioni di ogni genere vengono esercitate a favore dei tdue fratelli. L'avvocato Craco ha protestato per l'accostamento dei Caltagirone al banchiere di Patti, denunciando «lo sindrome Sindona». Ma le analogie giuridiche e di sottogoverno sono stridenti. Da due brevi colloqui con Bassiouni e con Kaplan, abbiamo ricostruito cosi la vicenda sino ad oggi e i suoi possibili sviluppi. L'arresto provvisorio — dice Bassiouni —è avvenuto in ba;se solo a comunicazioni telex/ il giudice Griesa, lo stesso che deve pronunciare la sentenza contro Sindona, lo ha emesso «senza scendere nel suo merito». A parere dell'avvocato, uno dei massimi esperti di estradizione degli Stati. Uniti, il giudice Cannella ha dei dubbi. Rinviando la richiesta di libertà su cauzione a que- sto giovedì, Cannella ha infatti precisato di «non volere fare un processo alle intenzioni della magistratura italiana». Egli ha stabilito che «riprenderà in esame la richiesta se, entro il 3 aprile, non sarà giunto il dossier dell'estradisione». Ha anche comandato all'accusa e alla difesa di «esplorare le condizioni appropriate per la libertà provvisoria... Nel caso che venga accettata la cauzione». Bassiouni ne deduce che Cannella riterrà insufficiente il ma•teriale arrivato col corriere diplomatico e rilascerà 1 costruttori. Kaplan sostiene esattaménte il contrario. Il sostituto procuratore asserisce che là documentazione al sito studio «getta le basi dell'estradizione» ef motiva il mandato di catturai « Una copia.'non àur ténticata, c 'è ginn taieri mattina dap^cpnsolato, italiano a Neiu York... Rimaniamo coerenti alle nostre posizioni... I Caltagirone non devono tornare liberi». Del memorandum del giudice Cannella della scorsa settimana, mette in rilievo altri punti: che le «speciali circostanze per il rilascio su cauzione» indicate dai difensori sono state considerate «deboli» dal magistrato, e che l'intera questione «gli è ap¬ parsa bisognosa di chiarimenti». Kaplan non crede che ì due fratelli usciranno dalle carceri che ospitano anche Sindona già giovedì, anche se è consapevole che ricorreranno in appello subito in caso di verdetto avverso. Ai legali che seguono il confronto, sembra in genere che almeno Francesco Caltagirone possa essere rilasciato. I motivi: .1) la sua famiglia risiede a New York da anni; 2) alcuni dei suoi membri hanno la cittadinanza americana; 3) i suoi affari vengono ora troppo penalizzati; 4) per circa due mesi ha vissuto liberamente negli Stati Uniti. Costoro attribuiscono grande importanza anche al fatto che il patrimonio dei due costruttori e del fratello Camillo, latitante, «supera prooabttmènte le somme che sonò accusati dtaver truffato,: Bassiouni ha parlato in tribunale di circa «150 proprietà immobiliari complessive». Si sa inóltre che i Caltagirone hanno enormi interessi in America Latina, In particolare, Francesco sembrava intenzionato «a ricostruirsi uno vita» a New York, con massicci investimenti. Insomma, essi potrebbero restituire il maltolto, restare miliardari, e ricominciare dacapo. e.c.