L'Inter segna anche senza giocare

L'Inter segna anche senza giocare I nerazzurri battono l'Avellino, ma sembrano appesantiti dallo scudetto L'Inter segna anche senza giocare Gli irpini hanno attaccato per quasi tutto rincontro, sbagliando molte occasioni - Opaca e incerta a centrocampo la formazione di Bersellini, a lungo fischiata dal pubblico - Otto punti di vantaggio a cinque giornate dal termine Inter Avellino 3 0 INTER: Bordon; Canuti, Baresi; Patinato, Mozzini, Bini; Caso, Marini, Ambo, Beccalossi (79'Altobelli), Muraro. AVELLINO: Flotti; DentaUo. Romano; Boscolo, Cattaneo, DI Somma; Tuttlno (46* Massa), Valente, Claudio Pellegrini, Ferrante, De Ponti. Arbitro: Reggiani. Reti: Caso al 15', autorete Romano al 681 e Amba rll'83. DAL NOSTRO INVIATO MILANO — mBella, no? O almeno, divertente, con quel¬ l'Avellino irriducibile. A primavera certe fatiche si sentono, le due squadre non potevano dare di più». Cosi commentava Enzo Bearzot saltellando giù dalle scale del Meazza lasciando dietro di sé una scia di fumo. Proprio in quel momento si è alzato un boato, l'Inter aveva segnato ancora, stavolta con Ambu, riappacificandosi definitivamente con i suoi tifosi che poco prima l'avevano anche fischiata, Tre gol, otto punti di vantaggio sulle inseguitrici, cin¬ que giornate ancora da rispettare: lo scudetto oramai è in tasca alla capolista nerazzurra. Come si fa a perderlo, specie se, al momento opportuno, si ha un pizzico di buona sorte, cosa che nel calcio non stona mai? n tre a zero rimediato a spese dell'Avellino lascerebbe intendere tutt'altra partita rispetto a quanto effettivamente è avvenuto. La spiegazione viene dalla sequenza delle fasi determinanti. Dapprima, dopo un quarto d'ora, il gol di Caso; poi ad inizio di ripresa due grosse occasioni per i campani, con un salvataggio di Marini sulla linea (secondo la squadra di Marchesi il pallone era dentro) a tutto accompagnato dal non gioco di un'Inter che sembrava frastornata dai suoi soliticomplessi se non proprio dalla giornata primaverile. Poi, nel periodo di pressione da parte dell'Avellino, ecco un contropiede, la conclusione di Muraro e la deviazione di Romano alle spalle di Piotti, ben piazzato sulla conclusione del nerazzurro ma non sul tiro del compagno. Chiunque si sarebbe smontato, ma non l'Avellino che ha attaccato nuovamente fin quando è stato infilzato per la terza volta dopo un'azione combinata Altcbelli-Ambu. Sei minuti prima, Bersellini si era deciso a togliere dalia mischia un Beccalossi semplicemente disastroso, pronto a rinunciare anche alla conclusione nell'interno dell'area causa la paura di sbagliare. Il risultato, non il gioco, ha dato ragione all'Inter: può anche bastare. E poi quando interessano 1 punti, si può passare oltre con disinvoltura. Significa che contro questa squadra non ci si può permettere il lusso di sbagliare: l'Avellino ha giocato veramente su toni alti, caricato dalla sua grinta e da una preparazione atletica semplicemente notevole, in rapporto anche al caldo che in campo doveva essere addirittura afoso. Merito del centrocampo con Ferrante, Valente, Boscolo e poi Massa, senza dimenticare un Pellegrini incisivissimo e contro il quale la difesa nerazzurra spesso ha tremato. Ti pubblico non ha mai «ricordato» agli irpini le vicende extra calcio di questi giorni: appena qualche fischio all'annuncio delle formazioni, ma questo fa parte del rituale. L'Inter ha stentato ad ingranare causa un centrocampo completamente all'opposto, come ritmo, di quello avversario: era semplicemente arrugginito. Molti uomini, in particolare Beccalossi, sono sembrati stanchi, macchinosi nel movimento e nei passaggio. Anche davanti a Bordon (decisamente il migliore), Bini, Baresi e Canuti stentavano sbagliando e rischiando troppo spesso, facendo diventare difficile anch:- le cose d'ordinaria amministrazione. A tratti, si vedevano Caso, Pasinato, Marini, lo stesso Muraro, prontissimo nel gioco di rimessa: ma erano azioni isolate, troppo individuali, destinate a spezzarsi nel momento dell'appoggio ad un compagno. Certo, se l'Inter primaverile si scuote di dosso l'Avellino e lo rimanda a casa con tre gol nel sacco, cosa succederà più avanti quando •Beck» e company germoglieranno a loro volta come ciliegi in fiore? L'imminenza del traguardo, a quanto pare, blocca gambe e cervelli: l'Inter non sfugge alla regola, ma riesce ugualmente a esprimersi con una tripletta che tonifica quello che conta, la classifica. Alle critiche, Bersellini penserà più avanti Giorgio Gandolfi

Luoghi citati: Ambo, Avellino, Massa, Milano