Anche Moretti arrestato? Ma i francesi smentiscono di Paolo Patruno

Anche Moretti arrestato? Ma i francesi smentiscono Uno dei protagonisti della tragedia Moro Anche Moretti arrestato? Ma i francesi smentiscono Sarebbe stato bloccato sabato sera vicino a Nizza - Chi sono gli italiani catturati a Tolone (Enrico Bianco, Franco Pinna, Oriana Marchionni) e a Parigi (Olga Girotto) DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI - Nel «blitz, antiterroristico scattato a Parigi e nel Sud della Francia (tra Tolone e Nizza) è caduto anche Mario Moretti. U «cervello» delle brigate rosse? Secondo notizie provenienti da Marsiglia e riecheggiate a Parigi, la risposta sarebbe affermativa: Moretti (che è considerato uno dei protagonisti del sequestro Moro) sarebbe stato bloccato sabato sera, In circostanze non ancora chiarite alla periferia settentrionale di Nizza. Secondo questa versione (non confermata ufficialmente). Moretti sarebbe perciò il misterioso e ultimo superstite della «colonna bierre» smantellata venerdì dalla polizia francese a Brusc. presso Tolone, dove sono stati arrestati Franco Pinna, di 29 anni, Enrico Bianco e la moglie Oriana Marchionni (ambedue di 28 anni e originari della provincia di Cuneo), oltre a un certo Amadori. In base alle testimonianze raccolte fra 1 vicini di casa, del gruppetto faceva parte infatti anche un altro uomo, più anziano dei compagni, «sulla cinquantina, con l'apparenza del capo; il quale era sfuggito alla cattura. Proseguendo in questa Ipotesi, negli ambienti giornalistici di Tolone. Nizza e Marsiglia, si prospettava ieri che Moretti, fuggendo da Brusc. avrebbe potuto raggiungere un altro «covo» installato dalle bierre nella zona della Costa Azzurra, una regione comoda per la facilità di collegamenti con l'Italia e per il sempre numeroso flusso turistico che agevola gli spostamenti dei fuorusciti. Ma — ed è una circostanza ancora da verificare — il nascondiglio di Moretti sarebbe stato alla fine scoperto. Le fonti ufficiali francesi osservano su questo punto un riserbo assoluto. Ogni minima ammissione subisce, a un'ulteriore verifica, una repentina smentita. Cosi era avvenuto da venerdì sera a sabato sull'identità delle persone arrestate a Parigi e a Tolone e cosi è stato ieri anche a proposito delle «voci» diffusesi sull'arresto di Mario Moretti. In serata, le autorità francesi hanno precisato da Parigi che il Moretti arrestato a Nizza sarebbe un delinquente comune che nulla avrebbe a che fare con le brigate rosse. Registrata questa smentita ufficiale, restano da fare però alcune considerazioni. Le testimonianze raccolte negli ultimi giorni tra i vicini di quel gruppetto di stranieri apparentemente innocue che dall'inizio del mese scorso aveva affittato un alloggio al pianterreno del condominio di Brusc. corrispondono in effetti abbastanza da vicino al personaggio di Moretti. Secondo elemento da tener presente: ieri pomeriggio sono giunti a Tolone cinque funzionari del ministero degli Interni della polizia italiana con documenti segnaletici e Impronte digitali degli arrestati (già tutti elementi noti e schedati in Italia e ritenuti implicati nel rapimento Moro), ma anche di Mario Moretti. Tutto questo farebbe almeno presupporre che gli inquirenti italiani e francesi sospettano con una certa fondatezza la presenza di Moretti nel «covo» presso Tolone. Qui sono stati arrestati venerdì, come si è detto. Franco Pinna, Enrico Bianco e Oriana Marchionni, oltre a un quarto uomo dall'incerta identità. Prima era stato rivelato che si trattava di un francese, un certo Francois Amadori; poi. ieri sera, si è appreso che in realtà si tratterebbe di un italiano, Luigi Amadori, proprietario del battello sul quale il gruppo era stato notato a più riprese nella zona fra Tolone e Marsiglia e in precedenza nell'isola Embiez. sulla Costa Azzurra. E adesso è proprio sull'identità di questo Amadori che s'incentrano le verifiche degli inquirenti, tanto che ieri sera si ipotizzava che il proprietario dello yacht altri non sarebbe che Moretti. Tutto questo sta comunque a confermare che arrestato sotto una falsa identità o ancora attivamente ricercato in Francia Moretti resta il personaggio chiave attorno al quale ruota l'intero «blitz» antiterroristico scattato negli ultimi giorni in Francia. Come si è arrivati a questa clamorosa serie di arresti? La vicenda è nota ormai in quasi tutti i suoi particolari. L'operazione è scattata quasi contemporaneamente venerdì a Parigi e nel sud della Francia in concomitanza ad altre analoghe azioni antiterroristiche in Italia (a Genova, Torino e Biella) e con evidente collegamento fra le autorità dei due Paesi. A Parigi è stata operata una «retata» negli ambienti dell'ultrasinistra internazionale per smantellare l'organizzazione «Azione diretta», responsabile di una serie di attentati, Nella trappola è caduta anche la torinese Olga Girotto, di 23 anni, implicata nel ferimento del ginecologo Orio, e indiziata di «partecipazione a banda armata» e scomparsa dal «confino» a Susa da circa un anno. La polizia francese sospetta che la Girotto abbia preso parte il 18 marzo ad un attentato contro il ministero della Cooperazione a Parigi: una coppia sparò una raffica di mitra contro l'ufficio nel quale avrebbe dovuto trovarsi il ministro Galley, che però era assente. La donna secondo diversi testimoni aveva folti capelli biondi: la polizia ha trovato presso la Girotto, che si è proclamata «una militante rivoluzionaria comunista italiana», appunto una par¬ rucca bionda slmile a quella segnalata. La Girotto è stata perciò deferita insieme ad altri diciotto estremisti (fra 1 quali sembra vi sia un altro italiano di cui si ignora l'Identità) alla Corte di sicurezza dello Stato, un organismo giudiziario senumilltare creato nel '63, ai tempi della lotta contro l'Oas. e destinato a giudicare crimini e delitti contro la sicurezza dello Stato In tempo di pace. Nel diversi covi degli estremisti sono stati Infatti ritrovati seicento chili di esplosivo, numerose armi da guerra, documenti che provano 1 collegamenti internazionali fra i gruppi eversivi francesi, italiani, tedeschi e baschi, e numerose carte d'identità italiane in bianco. Quasi contemporaneamente a questa retata, è scattata l'azione presso Tolone. Qui la polizia aveva notato da qualche settimana un'auto che era stata utilizzata lo scorso agosto in una rapina in un ufficio postale a Condé-sur-Escaut presso Valenciennes, nel nord della Francia. Dopo numerosi appostamenti, gli agenti sono passati all'azione venerdì, bloccando Pinna, Bianco e la Marchionni oltre al misterioso Amadori mentre stavano rientrando a casa su una «128» blu fabbricata in Jugoslavia. Inutile ogni tentativo di resistenza da parte degli estremisti davanti allo schieramento degli agenti con mitra imbracciato. E nell'alloggio, la polizia ha scoperto armi, circa un miliardo proveniente dalla rapina presso Valenciennes, documenti estremistici e scritte inneggianti alla lotta armata nel paesi baschi. Se¬ condo le ultime indicazioni, il battello dell'Amadori sarebbe stato acquistato proprio con una parte del denaro rapinato In agosto. Pinna era ricercato per questo «hold-up» da un giudice di Valenciennes, ma Ieri gli estremisti Italiani non sono comparsi davanti alla magistratura di Tolone per rispondere di questa rapina (come era stato annunciato) ma saranno trasferiti al più presto a Parigi e sottoposti anch'essi al giudizio della Corte di sicurezza dello Stato. Dopo 1 «precedenti» di Piperno e Pace, appare scontato che, al di là delle peripezie giudiziarie francesi. Pinna e 1 suoi compagni potranno essere estradati In Italia su richiesta della nostra magistratura In base alle accuse sulla loro partecipazione al sequestro Moro. E da Roma è già annunciata la partenza di due magistrati alla volta della Francia, Ma l'Iter procedurale non sarà breve e l'inchiesta prosegue In un clima di estrema tensione. A Tolone, Ieri, attorno al comando di polizia (dove sono stati rinchiusi gli arrestati) e al tribunale, severi sbarramenti e un eccezionale schieramento di poliziotti in armi dimostravano la preoccupazione delle autorità, avvalorata da un misterioso attentato (senza vittime) avvenuto la notte scorsa contro un commissariato di Tolosa e rivendicato dal gruppo di «Azione diretta». La Francia, dopo averlo duramente' colpito, teme la reazione deU'euro-terrorismo. che a Parigi aveva Installato uno del suol principali centri operativi Paolo Patruno