Quando il lavoro dei tecnici è utile alla città

Quando il lavoro dei tecnici è utile alla città Quando il lavoro dei tecnici è utile alla città Intervento del segretario cittadino del pri, Franco Ferrara, e dell'imprenditore Claudio Boccardo, due dei firmatari dello studio dei 200 professionisti - «L'iniziativa è valida, se non sottintende strumentalizzazione elettorale» La pubblicazione di un inserto di «Stampa Sera» del 5 marzo sullo studio «Lavoriamo insieme per la città», elaborato da duecento professionisti torinesi, tra cui esponenti politici, sta suscitando un vivace confronto. E il dibattito, per certi versi, va assumendo sfumature polemiche. Sul lavoro dei «200» sono state avanzate critiche non tanto per I contenuti, e cioè le soluzioni prospettate per i problemi di Torino, quanto per le finalità dell'iniziativa. Franco Ferrara, segretario cittadino del pri, e Claudio Boccardo, presidente regionale del gruppo giovani imprenditori, quali firmatari dello studio, ci hanno inviato due lettere, che oggi pubblichiamo Integralmente, per precisare i motivi della loro adesione al progetto. Ferrara e Boccardo, pur riconoscendo la validità dell'iniziativa, illustrano in queste loro lettere quale dovrebbe essere 11 vero significato dello studio «Lavoriamo insieme per la città» per evitare che questo si riduca a una strumentalizzazione elettorale alla quale rifiutano di associarsi. Vorrei intervenire nella polemica suscitata dalla pubblicazione su «Stampa Sera» dell'inserto relativo ai risultati delle commissioni di quelli che ormai vengono definiti «i duecento». Vorrei intervenire quale uno dei duecento e anche quale segretario del pri di Torino. Ritengo intervenire anche a questo titolo, in quanto sulla politicizzazione del gruppo si è incentrata la polemica, e per chiarire comunque che sono stato invitato a partecipare all'iniziative in quanto professionista e non in quanto rappresentante di un partito. Mi sembra fuori di ogni dubbio che l'iniziativa in sé è da considerarsi lodevole in quanto ha impegnato parecchie persone che altrimenti non si sarebbero mai avvicinate alla cosa pubblica. Mi pare però anche che le conclusioni di gran parte delle commissioni, che evidentemente non sono conclusioni condivise da tutti i duecento, siano orientate in modo fortemente contrario alla Giunta di sinistra del Comune di Torino, e siano molto vicine a una parte dell'op¬ posizione (la presenza dei parlamentari alla serata di presentazione potrebbe confermare questa opinione). A questo si è giunti perché mancavano, in queste commissioni, professionisti politicamente vicini anche ai partiti della maggioranza. Questo è stato il grosso limite dell'iniziativa. Perché questa iniziativa riesca, e abbia il successo che merita, è quindi necessario che i duecento diventino quattrocento, seicento, mille, senza più alcuna discriminazione politica. Solo cosi 11 lavoro dei tecnici e dei professionisti potrà essere veramente a favore della città. In un momento cosi difficile è opportuno che 1 tecnici, che si riuniscono per confrontare soluzioni tecniche, si adoperino per individuare il maggior numero di soluzioni comuni, e non per alimentare o provocare una polemica tra le parti La politica della maggioranza di sinistra è certamente criticabile per alcune scelte fatte, per alcune scelte non fatte, per le sue inefficienze, per i suoi ritardi, ma ogni forma di critica deve comunque muoversi con un atteggiamento costruttivo e non pregiudiziale. L'atteggiamento di molti dei duecento non era certamente di critica pregiudiziale nei confronti della Giunta, ma l'immagine complessiva esterna che ne è emersa è stata questa. Con questa immagine non intendo identificarmi- Franco Ferrara segretario del pri di Torino Che lo spazio di espressione politica non debba essere delegato solo ed esclusivamente ai partiti, è un fatto ormai largamente condiviso ed accettato. In questo ambito soltanto componenti sociali già organizzate quali il sindacato, le rappresentanze degli imprenditori e di altre categorie sono finora intervenute nel dibattito sulla città. Notevole distacco dalla politica, se non addirittura Indifferenza, si è invece diffuso tra i cittadini ed in particolare fra quelli che più di altri per le caratteristiche della loro professione potrebbero contribuire a conferire una nota di .maggiore realismo all'azione degli organi di governo locali. L'iniziativa proposta dal dottor Gallo-Orsi, che ha riunito duecento professionisti e tecnici per elaborare proposte di sviluppo per Torino, è indubbiamente attraente, perché propone un metodo atto ad aprire un nuovo tipo di dialogo tra amministratori e cittadini, soprattutto se essa viene vista non in termini di contrapposizione diretta tra il tecnico ed il politico, ma come auspicabile ed indispensabile sostegno per l'azione amministrativa. Vorrei tuttavia sottolineare alcuni rischi che potrebbero snaturare la validità ed il significato dell'iniziativa. I contenuti della proposta potrebbero apparire come uno strumentale «Cahier de doléance» nei confronti della attuale amministrazione. Questa interpretazione potrebbe alterare l'iniziativa stessa riducendola ad un'azione di parte puramente propagandistica e preelettorale. II progetto «Lavoriamo insieme per la città» deve possedere come elemento essenziale la capacità di portare un contributo critico e di proposta all'attuale amministrazione, denunciandone luci ed ombre. Credo che il dibattito democratico possa migliorare in qualità ed efficienza il governo della nostra città. L'immagine che qualcuno ha però voluto fornire dei duecento è però di tecnici di parte. Questo certamente può far perdere credibilità ed obiettività alle tesi elaborate in seno al gruppo e la sua azione rischia di essere interpretata come un surrogato di azione partitica. E' indispensabile che l'iniziativa sia maggiormente aperta ai contributi di tutti, consentendo al suo 'interno il confronto anche tra diverse opinioni. Soltanto in questo modo l'apporto sarà genuino, mantenendo la sua caratteristica di professionalità ed autonomia, non a servizio di una parte, ma di tutta la città. Claudio Boccardo presidente regionale del gruppo Giovani Imprenditori

Persone citate: Boccardo, Claudio Boccardo, Franco Ferrara

Luoghi citati: Comune Di Torino, Torino