Regina Coeli-Rebibbia, che derby di Giuseppe Zaccaria

Regina Coeli-Rebibbia, che derby Come i calciatori vivono in carcere la loro lunga giornata Regina Coeli-Rebibbia, che derby ROMA — .Ma a Giordano... che je state a fà a Giordano?». L'autista del furgone ha bloccato il mezzo proprio dinanzi al portone di Regina Coeli, dove i ponteggi dei lavori che stanno rinnovando la facciata del carcere riducono via della Lungara a un budello. Dietro, il concerto dei clacson è assordante, ma lui, annientato dal dolore, non se ne cura: .Io so laziale...», spiega quasi piangendo a un agente di custodia che è sul portone. Per qualche attimo attende invano una risposta: poi ingrana riluttante la marcia, e riparte con la sofferenza stampata in volto. Trastevere è romanista per ragioni storiche, prima che per scelta: Regina Coeli è storicamente una sua appendice, un posto nel quale prima o poi bisogna passare, se si è uomo vero. A stare dentro, adesso, sono quelli della Lazio, ma a legittimare la partecipazione del quartiere, a rinverdire le tradizioni c'è Bruno Giordano, trasteverino sia quanto a nascita (vicolo del Cinque) sia per le burrascose esperienze giovanili. Che fa. allora, in carcere Giordano Bruno? E che fanno Manfredonia, Wilson, Cacciatori e quelli delle squadre del Nord? Vivono in due celle attigue, alla sesta sezione, una delle meno affollate. Dormono In sei per stanza: da una parte Colombo, Albertosl, Morini, Della Martira, Merlo e Cacciatori, e dall'altra Magheiini, Wilson, Giordano, Manfredonia, Pellegrini e Girardi. Chiacchierano, fumano, guardano la tv (In ogni cella ce n'è una), possono uscire nei cortili per sette ore al giorno (dalle 8 alle 15), hanno la scelta tra il vitto degli altri detenuti e 1 cibi che si possono acquistare al •botteghino» del carcere. L'altro ieri mogli, padri e tifosi li hanno sommersi di pacchi: solo alcuni però sono stati accettati dalle guardie di custodia. C'era un po' di tutto: giornali, cioccolatini, tute, scarpette da ginnastica. Anche nel cortiletti di Regina Coeli, con un po' di buona volontà, ci si può allenale. .Albertosi ieri ha parato come un drago», raccontava radio carcere. Chissà se è vero, visto che per ogni tuffo l'ex portierone deve mettere In preventivo un atterraggio sul fondo di cemento. «Certo, qualche esercizio nei cortili si può anche fare — spiega 11 dottor Santamaria, direttore del carcere — ma giocarci, è duro. C'è poco spazio, ci sono gli altri detenuti che passeggiano... Ecco, potrebbero fare giusto una partito al calcetto». Se si deve credere a radio-carcere, questa partitella c'è già stata, con Albertosl appunto nelle vesti di protagonista e Giordano osannato dagli spalti. In questo caso costituiti dalle finestre delle celle più In alto. • No — minimizzano le guardie carcerarie — i laziali hanno fatto solo qualche esercizio, qualche palleggio... Ipalloni glieli hanno prestati gli altri detenuti, quelli che tre mesi fa hanno perso per 12 a S col Rebibbia...». U più sconsolato, raccontano ancora, è Felice Colombo, 11 presidente del Milan: di allenarsi non ha motivo, di chiacchierare col tifosi momentaneamente separati dalle squadre del cuore, non ha voglia. Esce In cortile solo per brevi passeggiate, poi torna In cella e legge tutti 1 giornali che riesce a procurarsi. Di scendere al «botteghino» lui, come gli altri, non ha bisogno: a offrirsi di fare la spesa per il gruppo delle celebrità sono stati in molti. Anche il carcere, allora, osanna 1 campioni? .Osannarli forse no — risponde ancora il direttore — certo, li ha circondali di comprensione, di solidarietà Quella solidarietà che continua ad essere negata a Massimo Cruciani e Alvaro Trinca, 1 due che hanno osato gettare fango sugli Idoli della domenica. Loro vivono in un'altra sezione, non godono di particolari riguardi, si sentono circondati da presenze ostili. Qualcuno, durante l'ora delibarla., ha fatto in loro presenza dure considerazioni sul trattamento che meriterebbero gli spioni. Ma la sorveglianza degli agenti è continua: finora non ci sono state aggressioni. Adesso che sono rimasti In dodici, agli idoli della domenica non resta che prepararsi a trascorrere In carcere la domenica di Pasqua. Zecchini 11 ha saluta¬ ti ieri mattina («non mi sembrava particolarmente contento», racconta di dottor Santamaria), l'unico che ha qualche possibilità di ottenere la libertà nel prossimi giorni è Girardi. In carcere, un gruppetto di detenuti aveva pensato di sfruttare al meglio questa miracolosa occasione: la proposta ha cominciato a circolare, è arrivata informalmente .fino al vertici, ma la direzione ha fatto sapere che l'avrebbe subito respinta, anche se le feste di Pasqua avrebbero potuto offrire la buona occasione. Pazienza: la rivincita col Rebibbia, 11 Regina Coeli se la prenderà un'altra volta. Giuseppe Zaccaria

Luoghi citati: Lazio, Manfredonia, Roma