Ore d'angoscia per i familiari del conte sequestrato a Roma
Ore d'angoscia per i familiari del conte sequestrato a Roma Rapito mentre tornava a casa martedì sera Ore d'angoscia per i familiari del conte sequestrato a Roma ROMA — Da martedì sera i familiari del conte Tommaso Antolini Ossi attendono che i rapitori si facciano vivi. L'ultima vittima dell'anonima dei sequestri ha 49 anni ed è l'amministratore delegato della Sa.Mo.Car, la concessionaria della Bmw per Roma, con autosaloni e uffici In varie zone della città. Lo hanno rapito sotto casa, come hanno fatto con Ercole Bianchi e Barbara Piattelli, ancora in mano ai sequestratori, in via Costantino Maes 50, una traversa della Nomen tana. Antolini Ossi ritornava dalla Samocar di via Salaria e come ogni sera era puntuale. «Mio padre è un abitudinario — racconta il figlio Fabrizio —. Non era difficile prevedere le sue mosse. E poi non si sarebbe mai aspettato che lo rapissero. Mio padre viveva del suo lavoro, assieme ai suoi soci, in alcune aziende che in tutto danno lavoro a circa 500 persone». •Non abbiamo immobili —continua il figlio Fabrizio — non possediamo terreni, la casa in cui viviamo, sebbene provvista di tante comodità, è in affitto. Ci abitiamo da 10 anni». Il giovane è sconvolto. Cosi pure la madre Carla Allegretti, e gli altri due figli, che sono ancora dei ragazzi. •Scusatemi se non vi faccio salire ma spero capirete». I rapitori hanno aspettato la loro vittima dietro ad alcu¬ ni cespugli dentro il viale interno. Pare fossero in cinque. Quattro, secondo gli investigatori stavano dentro e un quinto aspettava fuori a bordo di una Peugeot «504» grigio metallizzata con targa francese e contrassegno corpo diplomatico. Un'altra Bmw stava dentro e su questa macchina è stato caricato il rapito e portato via. Tommaso Antolini Ossi ha cercato di difendersi come meglio ha potuto. Alla fine ha dovuto soccombere alla superiorità numerica dei suoi ra- pilori e sicuramente anche alla maggiore prestanza. Era appena sceso dalla sua Bmw 323, ultimo modello a iniezione quando i banditi lo hanno affrontato. Portava come sempre da quando lo aveva preso, cinque anni fa, il suo bassotto nero di nome «Totò». E' stato il cane a dare l'allarme. Quando ha visto il suo padrone alle prese con i banditi è subito sceso dalla macchina ed è scappato verso la portineria. Qui si è messo a raschiare sui vetri per attirare l'attenzione del portiere. Ci è riuscito se è vero che 11 portiere è arrivato giusto in tempo a notare la Bmw e la Peugeot dei banditi che partivano a razzo con la loro preda. Sul posto sono andati il capo della mobile Ciccone e 11 suo vice De Sena. I soliti rilievi e qualche piccolo indizio. Per loro la notte non è stata tranquilla. I primi provvedimenti, blocco di tutte le strade di accesso a Roma e quelle che portavano fuori, non hanno dato risultati.
Persone citate: Antolini, Carla Allegretti, Ciccone, De Sena, Ercole Bianchi, Tommaso Antolini
Luoghi citati: Roma
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