La catena di S.Antonio può portare in prigione

La catena di S.Antonio può portare in prigione Chi «gioca» rischia una denuncia La catena di S.Antonio può portare in prigione dal nostro inviato speciale i IMPERIA — Le cartoline di una delle tante «catene di Sant'Antonio» stanno invadendo Imperia. Ma attenzione: chi partecipa rischia addirittura una denuncia «per gioco d'azzardo». L'avvertimento è della Questura, e mira prima di tutto a prevenire il diffondersi dell'iniziativa. •Per ora non c'è nulla di concreto — dice il questore, Enrico Setajolo —. Non abbiamo prove in mano. Però stiamo vigilando e siamo pronti a intervenire*. C'è di più. Se la «catena» non fosse un semplice gioco basato su ignoranza e superstizione, ma si rivelasse abilmente manovrato dai promotori per far soldi, scatterebbe l'accusa di truffa. Il meccanismo delle «catene di Sant'Antonio» è da secoli lo stesso, ma sono possibili «variazioni al tema» per favorire gli speculatori. La «catena» più semplice funziona cosi: chi riceve la cartolina è invitato a spedirne una serie (dieci, venti) agli indirizzi indicati. Su tutte dovrà riportare di nuovo gli stessi nomi e indirizzi, aggiungendo il proprio. •Nel giro di un paio di mesi — promette l'ignoto organizzatore —riceverai un incredibile numero di cartoline*. Poi c'è la consueta minaccia: •Attenzione, non interrompere la catena. Provocheresti disgrazie atee alla tua famiglia*. Ovviamente i truffatori non hanno tardato a inserirsi in questo meccanismo di per sé già assurdo. Alla cartolina si è aggiunto il vaglia postale con la richiesta di un modesto versamento (2 o 3 mila lire) e la promessa, questa volta, di ricevere a casa tanto denaro. Le minacce In questo caso sono anche più pesanti e precise: «Se interrompi la catena morirà tuo figlio*. In questi giorni una di queste catene (con tanto di vaglia) sta arrivando a Imperia. Per ora il fenomeno è circoscritto, ma in altre province ha già provocato qualche guaio. Cosi la questura ha deciso di muoversi per tempo. Dice un funzionario: «Si possono ipotizzare due reali. Se la "catena" funziona davvero come promettono gli organizzatori, se cioè si spedisce una somma e se ne riceve una superiore, può esserci per tutti la denuncia per gioco d'azzardo. Ma se la "catena" è fatta apposta perché il denaro arrivi a poche persone, e questo è possibile con qualche accorgimen to, allora per costoro scatta il reato di truffa». E invita tutti a segnalare questi casi. anche perché non è impossi- bile, attraverso gli indirizzi, risalire ai responsabili. Una cartolina l'ha ricevuta anche Don Drago, parroco di San Maurizio a Imperia. •Stento a credere che nel nostro secolo ci sia gente che bada ancora a queste cose. Sono evidentemente, superstiziosi e ignoranti. E c'è chi abusa di questa ignoranza, e per giunta lo fa chiamando l'iniziativa "catena di Sant'Antonio". Io stesso ho messo in guardia i parrocchiani». Per le scommesse e i giochi di qualsiasi tipo, corrono davvero tempi duri. La magistratura dopo il calcio truccato, e i cavalli drogati dovrà forse occuparsi anche delle «catene di Sant'Antonio». s. c.

Persone citate: Enrico Setajolo

Luoghi citati: Imperia