LA DURA POLEMICA TRA I DUE PARTITI COMUNISTI di Bernardo Valli

LA DURA POLEMICA TRA I DUE PARTITI COMUNISTI LA DURA POLEMICA TRA I Dietro a Marchais l'ombra di Mosca (Segue dalla 1 ' pagina). tra Berlinguer e Mitterrand è stato «un attacco' sferrato contro il pcf. Neppure ai tempi di Thorez e di Togliatti, che incarnavano le differenze •storiche» esistenti tra 1 due partiti, l'Unità e VHumanité si erano scambiate battute tanto gravi, cosi esplicite. All'epoca di Thorez e di Togliatti, morti entrambi nel '64, la rivalità tra i due partiti affiorava naturalmente: il segretario italiano era un intellettuale che aveva dato vita a un partito di massa, mentre il segretario francese era di origine operaia (era stato minatore), detestava le sottigliezze dei compagni italiani e proteggeva il carattere terzinternazionalista del suo partito. Ma la polemica bisognava scoprirla tra le righe dell'Humanité e di l'Unità, attraverso le allusioni, le formule teoriche e gli aggettivi. Adesso tutto è plateale. In poche settimane è stato cancellato il lento, paziente lavoro di ricucitura avviato dai successori di Thorez e di Togliatti: dallo sfortunato Waldeck Rochet (che giace paralizzato in un letto da anni) e dall'impetuoso e pensionato Luigi Longo. Non è stato tuttavia il colpo di collera di Marchais a provocare la rottura. L'incontro tra il segretario comunista italiano e il segretario socialista francese è stato un pretesto. Lo è stato per Marchais come per Berlinguer. La rottura era già nei fatti. La dichiarazione italo-francese del 15 novembre 1975, che aveva sancito l'alleanza eurocomunista, non aveva più senso da quando il pcf aveva rispolverato tutti i vecchi temi della polemica contro il •socialfascismo» (che esclude ogni intesa con le altre forre di sinistra) e si era allineato di nuovo su Mosca, al momento del colpo di Kabul. Durante una riunione del Comitato centrale dedicato alle questioni internazionali, il 21-22 gennaio, il pcf aveva già gettato le basi per un divorzio dal pei. Un membro della segreteria, Maxime Oremetz, aveva presentato un rapporto critico nei confronti dei compagni italiani. Nel documento si rimproverava soprattutto a Berlinguer di accettare la collaborazione di classe e di cercare intese con i socialdemocratici tedeschi. Uno scandalo per i comunisti francesi che non scoprono differenze tra Schmidt e Strauss, tra Giscard e Mitterrand. Il rapporto Gremetz non era stato pubblicato, ma il testo era stato fatto circolare nelle federazioni, affinché i funzionari di partito si preparassero alla rottura con Roma. Il ruolo del pc sovietico non può essere trascurato. Nelle ultime settimane i comunisti francesi cercavano dì favorire un progetto che sta particolarmente a cuore al Cremlino: una conferenza dei pc europei per discutere la questione degli equilibri militari sul vecchio continente, dopo la decisione Nato di installare i missili Pershing e Crulse in risposta agli SS 20 sovietici. Italiani, spagnoli e jugoslavi si sono subito espressi contro quell'iniziativa, che riporterebbe i partiti comunisti europei alla situazione precedente alla conferenza di Berlino (29-30 giugno 1976), durante la quale era stata constatata l'impossibilità di nuovi incontri rituali e di nuovi documenti comuni. Lo stesso Marchais aveva espresso quest'ultimo principio, che toglieva In sostanza al pc sovietico la possibilità di riunire attorno a sé 1 partiti comunisti europei, quindi gli negava il diritto di riproporsi nel futuro come il partito guida. Forse non è casuale che la polemica tra Parigi e Roma sia esplosa proprio alla viglila del viaggio di Berlinguer a Pechino. La visita del segretario del pel al segretario del pc cinese non è certo gradita a Mosca, che considera la Repubblica popolare un temibile avversario e in questo momento un alleato obiettivo degli Stati Uniti. La collera di Marchais rivolta contro Berlinguer In queste ore suscita senz'altro grande soddisfazione nei dirìgenti del pcus. Bernardo Valli

Luoghi citati: Berlino, Kabul, Mosca, Parigi, Pechino, Roma, Stati Uniti