Decine d'interrogati, forse due fermati dai carabinieri

Decine d'interrogati, forse due fermati dai carabinieri Indagini a tappeto per l'agguato sulla corriera Decine d'interrogati, forse due fermati dai carabinieri Solo una piccola traccia: una delle vittime ha reagito strappando a un assassino l'orologio; è d'oro, venduto a Vicenza Tutti gli uomini del nucleo operativo, 1 colleghi di Paolo Centronl, Sergio PetrucceUi e Giuseppe De Montis, sono impegnati nelle Indagini per scoprire l'identità e catturare gli autori della strage avvenuta lunedi mattina sul pullman della •Cavourrese» suila tangenziale nei pressi di Beinasco. Indagini avvolte nel più assoluto riserbo e condotte nella caserma della compagnia di Moncalierl dove decine di persone, di pregiudicati, di sospettati, sono interrogate per mettere a fuoco ed arrivare nel piti breve tempo possibile al feroci assassini. Pare, ma gli inquirenti non confermano, che due persone siano state fermate. E' probabile che una di queste possa essere il confidente, colui che avrebbe avvertito U brigadiere Centronl dell'imminenza di una rapina al plichi postali che viaggiavano sulla linea Torino-Cavour-Barge. Ma la versione «ufficiale» continua ad essere quella che vuole i tre carabinieri sulla corriera «per caso»: «uno normale missione antirapina su una linea scelta come campione». Anche r Alletta con altri tre milita- ri del nucleo era nella zona della tragedia «per caso»: «non stava affatto seguendo il pullman,. Ma ieri mattina, ai funerali, contro un muro, piangente, proprio uno di loro diceva: 'All'inizio l'accordo era che avrei dovuto andarci io sulla corriera, poi sono stato dirottato sull'auto-civetta». Lunedi mattina, inoltre, Giuseppe De Montis, stanco del turno di quasi 12 ore del giorno prima era andato all'appuntamento con la morte imprecando: non voleva sobbarcarsi quel servizio, era stanco. Nelle mani del carabinieri é rimasto un orologio d'oro strappato dal brigadiere PetrucceUi dal polso di uno degli assassini nel vano tentativo di bloccare il braccio armato. E' un oggetto prezioso e attraverso il numero di matricola, gU inquirenti sono risaliti ad un orefice di Vicenza da cui si spera poter ottenere qualche indicazione sull'acquirente. Inoltre, in via Buffa 2 a Nichelino, poche ore dopo la strage, è stata ritrovata la «127» usata dai banditi. All'interno neppure una Impronta. 'Hanno usato tutte le precauzioni — si commentava ieri in via Valfrè — Con uno pelle di daino e saliva hanno ripulito ogni particolare della macchina». Sui tappe tini una pallottola calibro 9, rigata: il colpo in canna espulso da una delle Beretta prese ai tre carabinieri morti. Noti anche i risultati delle perizie sui tre cadaveri e sul pullman. Sono stad sparati 9 colpi «38 special»: sette a segno e due finiti contro 1 sacchi postali. L'unico testimone della tragedia, l'autista Domenico Botto, 46 anni, sentito a lungo per tutta la giornata di lunedi, sarà nuovamente interrogato. SJ spera che, passato lo «choc», l'uomo ricordi altri particolari dell'aggressione. Santa Barbara, il banco dei familiari delle vittime durante la cerimonia funebre

Persone citate: Beretta, Domenico Botto, Giuseppe De Montis, Paolo Centronl, Sergio Petrucceui

Luoghi citati: Beinasco, Nichelino, Torino, Vicenza