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Batti Sadr ha sussurrato « Tanta fatica per nulla» Batti Sadr ha sussurrato « Tanta fatica per nulla» NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEHERAN — Il .no. di Torrijos si è abbattuto come un fulmine sul gruppo ristretto di uomini politici riuniti, domenica sera, attorno a Bani Sadr, nel suo salone privato della presidenza della Repubblica. Il capo della diplomazia, Ghotbzadéh, finita la conversazione telefonica con •l'uomo forte' del Panama, ha riagganciato il microfono e ha mormorato, annichilito: «Lo Scià è partito». Sconvolti, i presenti hanno taciuto a lungo. Il capo dello Stato, seduto alla turca su un divano, rifletteva, sgranando il rosario. I suoi collaboratori — Salamatian, Entezarian e Ghazanfarpur—hanno scosso tristemente la testa quando Bani Sadr ha sussurrato: «Tanta fatica per niente La giornata era stata estenuante. Poco prima dell'alba di domenica Ghotbzadéh aveva ricevuto lo strano ultimatum di Torrijos: il dirigente panamense intimava al governo iraniano — chissà poi a quale titolo — di trasferire gli ostaggi dalla custodia degli studenti islamici a quella del governo di Teheran, altrimenti lo Scià avrebbe abbandonato il Panama il giorno stesso, a mezzanotte, cioè poche ore prima che la richiesta d'estradizione venisse ufficialmente presentata con i retativi documenti dai rappresentanti della Repubblica islamica. In mattinata, il ministro degli Esteri si è precìpiatato dall'imam Khomeini, mentre Bani Sadr, in viaggio nel Nord del Paese, tornava a Teheran. Il Consiglio della rivoluzione è stato convocato in seduta straordinaria, ma la maggior parte dei componenti, in vacanza per il capodanno persiano, erano introvabili. Le riunioni si sono susseguite, c'è stato uno scambio di telefonate con i dirigenti panamensi, inamovibili. Alle 20 incomincia un •consiglio di guerra' ristretto alla presidenza della Repubblica. Un problema terribile ricorre durante i colloqui: come coEric Rouleau Copyright Le Monde e per l'Itali* La Stampa (Continua a pagina 2 ' in quinta colonna)