Ai calciatori in carcere contestati gli assegni

Ai calciatori in carcere contestati gli assegni Dopo il blitz della Guardia di Finanza negli stadi Ai calciatori in carcere contestati gli assegni Ai tredici arrestati domenica si aggiungerà oggi il perugino Casarsa - I giudici vogliono chiudere in fretta l'inchiesta - Contestato agli atleti il danno agli scommettitori del Totocalcio - Il campionato non verrà sospeso ROMA — Dalle 15,30 di ieri 11 calcio italiano gioca la partita più difficile della sua storia. Nonostante gli arresti, dice la Figc, il campionato continua, ma gli stadi si sono svuotati, il pubblico si è trasferito tutto intorno ai muraglioni di Regina Coeli. All'appello manca ancora Gianfranco Casarsa: è stravolto, dicono i difensori, si costituirà questo pomeriggio. Intanto i dodici giocatori arrestati con lo scenografico blitz di domenica pomeriggio e il presidente del Milan rispondono già alle domande dei giudici. La Procura vuol fare in fretta, ad occuparsi dell'inchiesta i giudici adesso sono quattro, gli interrogatori proseguono a ritmo serrato. Gli arrestati scendono in un saloncino del primo piano, rispondono, vengono messi a confronto, poi tornano in cella d'isolamento: per ora, tutte le richieste di colloquio vengono respinte. Fuori, tra una folla di cronisti e cineoperatori, 11 via vai dei legali fa filtrare qualche scampolo di notizia. A Claudio Merlo hanno contestato la truffa anche ai danni degli scommettitori del Totocalcio. Stefano Pellegrini è rimasto stralunato quando 11 giudice gli ha contestato di non aver esultato abbastanza per il gol segnato contro la Lazio. Sergio Girardi vuol vedere in faccia .quella carogna di Magher ini», che lo accusa. Albertosi e Merini sono 1 due che sembrano messi peggio. E intanto, sotto la pioggia, incurante dei clacson un camionista blocca 11 traffico per chiedere commosso a una guardia carceraria: «Afa Giordano... che je fate a Giordano?'. Le indiscrezioni si accavallano, e sarà cosi fino a notte inoltrata. Hanno cominciato con Merlo, per la partita Vicenza-Lecce; hanno proseguito con i due milanisti, e l'avvocato D'Agostino, 11 loro difensore, uscendo non ha detto una parola allontanandosi scuro in volto. Di Stefano Pellegrini, il loro assistito, parlano invece volentieri gli avvocati Ugo Longo e Mauro Leone. SI proprio lui, il figlio dell'ex Presidente della Repubblica. Pellegrini ha contestato le «prove documentali* in possesso dei giudici. Quell'assegno di otto milioni? L'aveva avuto sua moglie, dalla moglie di Cruciarti: le due donne erano amiche, e la signora Pellegrini aveva fatto un prestito all'altra. L'incontro contestato è Avellino-Lazio. I giudici l'hanno rivisto alla moviola: hanno notato che Pellegrini, pur avendo segnato, non ha fatto capriole al momento della rete. Le prime richieste di scarcerazione per mancanza d'indizi sono state già avanzate, altri difensori (come quello dei laziali, Guido Calvi) hanno chiesto che l'indagine venga subito formalizzata. Ma le prospettive sembrano essere molto diverse. Alla Procura dicono di voler concludere tutto entro i 40 giorni prescritti dalla legge per il rito sommario. Ai «sostituti» Roselli e Monsurrò, autori dello sconcertante rastrellamento, da ieri si sono aggiunti i giudici Michele Guardata e Loreto D'Ambrosio. • Concluderemo tutto entro pochi giorni — dice il procuratore aggiunto, Arnaldo Bracci — e faremo in modo che il processo venga fissato in un termine breve...'. Un mese? « Un mese non è un termine breve'. Soprattutto, è un termine che la Procura non può perGiuseppe Zaccaria (Continua a pagina 2 in seconda colonna)

Luoghi citati: Avellino, Lazio, Lecce, Roma, Vicenza