Vossberg, fantasmi di antica bellezza di Angelo Dragone
Vossberg, fantasmi di antica bellezza LE MOSTRE D'ARTE Vossberg, fantasmi di antica bellezza TORINO — Frammenti di antichi busti, quasi sospesi a mezz'aria; figure sdraiate come su sarcofaghi immersi in una selenica, rarefatta atmosfera; e ancora cavalli e sfingi tibetane, una piramide incompiuta, pietre perdute e ritrovate insieme allo scudo di Alessandro. Son tutte immagini sfiorate da un alto senso di nostalgia, quasi partecipe di quel mondo di sopravvivenze che l'archeologia è solita contendere all'oblio. Titus Vossberg che, nato 46 anni fa ad Amburgo, dal '55 vive a Roma (ed espone ora da Davico, in Galleria Subalpina), ne ha come nutrito la propria fantasia. Ma già nell'infanzia egli aveva colto nella casa dei nonni, sulle rive del Baltico, gli echi delle romantiche inquietudini che a Caspar Da-, vld Friedrich avevano suggerito le algide immagini del suoi sconfinati paesi nordici. Vennero poi i corsi di pittura, di scenografia e costume teatrale (frequentati dal Vossberg presso la Meisterschule f uer das Hunsthandwerk dell'Accademia di Belle Arti a Berlino) maturando in lui una visione di cui la sua opera conservò anche in seguito le suggestive angolature e certi caratteri, sui quali fin dai primi soggiorni in Italia s'innestò il previlegiato interesse per l'archeologia, in alternativa con un'intensa attività per 11 teatro che in pittura si è tradotta soprattutto nella ricerca di uno spazio metafisico e In un evanescente gioco di luci e ombre, sempre al di là del mondo reale, nei domini del sogno e dell'immaginazione. Questo, lo spirito che domina anche nei dipinti ora esposti a Torino, sfiorati da un neoromanticismo che preme e dilata il senso di miraggio con cui, quasi per magia, ogni figurazione si colloca nello spazio dove assume il valore di un simbolo universale. Sembra a questo punto di poter cogliere nei quadri di Wossberg anche un «sentimento» del tempo, e la distanza che può dividere le cose che furono, dai resti cui si sono ridotte, per non si sa mai quale catastrofe; ma cosi da veder sopravvivere anche nel frammento i fantasmi di un'antica bellezza. All'Istituto per la promozione della grafica (via della Rocca 34) — dove seguirà una mostra di Francesca Moretti — una scelta antologica di disegni a china e di incisioni vi ha riproposto la figura di Pier Luigi Arri, architetto dalla quasi segreta attività di pittore e grafico coltivata nell'assidua frequenza di artisti diversi (da Ennio Morelli per la pittura, al Ras te Ili e al Mennyey per l'incisione, il Baglioni e il Guerrisi per la scultura) prima a Torino, poi a Roma. Nei disegni più vecchi domina il gusto d'un segno arabescato che tende a trasformarsi In una specie di gorgo apocalittico nel quale le immagini son poi come risucchiate. Oltre a qualche studio di nudo, delineato con sensi-, biuta, ricordiamo alcuni disegni di fiori e nature morte, ma soprattutto l'intera suite mei-, sa con oggetti sulla spiaggia, tendenti al surreale, e le varianti sul tema delle Cavalle antropofaghe di Diomede nel turbinoso incalzare degli episodi in cui la composizione si frammenta. Una ventina di fotografie della vecchia New York, scattate tutte tra la fine del secolo scorso e gli inizi del Novecento, sono state esposte nelle salette dello Studio 46 (via Maria Vittoria 46) da Piergiorgio Firinu, battagliero out-sider che quasi di prepotenza s'è inserito tra gli studiosi di una certa arte d'oggi, che a più riprese — anche in suo libro «La gabbia sui Pirenei» (Torino 1979) — ha avuto modo di sottolinearne il valore di documento culturale, non essendo per lui la cultura che «memoria storica». La vecchia immagine del Central Park o quella delle due giovani signore che con i loro abiti d'epoca datano l'immagine di quel viale nuovayorkese anche più deUe carrozze in sosta lungo la via, rientrano infatti tra gU strumenti di chi non soltanto voglia conoscere quel passato, ma che abbia compreso come attraverso il passato si possa giungere ad intendere il presente. Angelo Dragone , Occhio Pinocchio — Per gli spettacoli per ragazzi del Teatro Stabile, domani alle 15 nella scuola, materna di via La Loggia 51 : «Occhio Pinocchio» con la Compagnia Teatro dei Piccoli.
Persone citate: Baglioni, Cavalle, Davico, Ennio Morelli, Francesca Moretti, Guerrisi, Pier Luigi Arri, Piergiorgio Firinu, Titus Vossberg
Luoghi citati: Amburgo, Berlino, Italia, New York, Roma, Torino
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