«Mio figlio è stato ucciso per vendetta, non per caso»

«Mio figlio è stato ucciso per vendetta, non per caso» Colpo di scena durante un processo in tribunale «Mio figlio è stato ucciso per vendetta, non per caso» Due anni fa un giovane, 21 anni, mori per un colpo di pistola al Regio Parco - L'istruttoria concluse; disgrazia - Riaperta l'inchiesta Colpo di scena in tribunale al processo per la morte di Giuseppe Prato: fu una tragica fatalità, come concluse l'inchiesta del giudice istruttore o fu Invece un regolamento di conti? Quest'ultima ipotesi, emersa dalle testimonianze dei parenti della giovane vittima, ha indotto 1 giudici a rinviare gli atti alla procura perché riapra le indagini e chiarisca ogni dubbio. il fatto. La sera del 28 gennaio di due anni fa il Prato, 21 anni, fu ferito da un colpo di pistola nel suo alloggio, al Regio Parco, In via Maddalene 45: mori poco dopo in ospedale. Gli amici che erano con lui, Domenico Terminello e Giuseppe Zocco, 22 anni, sostennero che era stata una disgrazia: il proiettile che raggiunse Prato all'addome era partito da una pistola Impugnata da Zocco (una cai. 7,65 che quest'ultimo avrebbe trovato tempo prima su una macchina rubata) mentre cercava di scaricarla. A giudizio finirono Zocco, per omicidio colposo e un suo amico, Salvatore Cirincicne, per favoreggiamento. Ieri il processo, assenti gli imputati. Davanti al giudici (pres. Fassone, p.m. Camini ti) 11 padre della vittima, Angelo, ha detto: -Mio figlio fu ucciso per una faida, fu un delitto su commissione, ordinato da un gruppo di persone che purtroppo avevano coinvolto Giuseppe». La deposizione ha lasciato allibiti giudici e avvocati (Oddone per Zocco, Geo Dal Fiume parte civile). Ancora più drammatica la testimonianza della sorella del morto, Crocefissa. Sconvolta, la giovane ha cominciato a lanciare occhiate impaurite verso 11 pubblico. Chiaro che qualcuno, oltre la transenna, le incuteva terrore. A questo punto 11 presidente Fassone ha ordinato la continuazione del processo a porte chiuse. Cosa ha detto la teste in aula? Si sa che il p.m. Camini ti ne ha chiesto l'incriminazione per reticenza ma 11 tribunale, caso quasi unico nella storia giudiziaria, ha emesso invece un'ordinanza di questo tenore: •£' chiaro che la donna è reticente ma il suo silenzio deve considerarsi dettato dalla necessità di salvare se stessa da un grave pericolo». In effetti i giudici hanno rite- nuto che fosse inutile incriminarla visto che poi andava assolta proprio perchè si trovava in una situazione di pericolo, il tribunale ha offerto alla donna una scorta che lei ha rifiutato. Dalle deposizioni del padre, della sorella e della madre della vittima (che è stata sentita per prima) 1 giudici hanno acquisito elementi tali da far ritenere che Giuseppe Prato non fu ucciso per disgrazia ma volontariamente. Da qui la decisione di riaprire l'inchiesta che potrebbe portare a sviluppi clamorosi. iiiiiiiiiiiiiiiitiiaiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiii Lo sparatore Giuseppe Zocco

Luoghi citati: Prato