Le lettere della domenica

Le lettere della domenica Le lettere della domenica // liberale Brosio fu anche nel pri Mi sìa consentito, come repubblicano e cultore di storia dei repubblicani, di portare un'integrazione a quanto scritto in occasione della morte di Manlio Brosio. Dopo il referendum istituzionale del 1946, Brosio, con altri liberali che avevano fat-' to una scelta repubblicana, aderì al pri. A questo partito apparteneva allorché venne nominato ambasciatore dal ministro degli Esteri dell'epoca, che era Pietro Nennì. Cessò l'appartenenza al pri quando — com'egli stesso mi disse, nel novembre 1978, parlando della sua esperienza repubblicana — i suoi compiti di diplomatico diventarono particolarmente importanti e assorbenti. Com'è noto, riprendendo dopo vari anni l'attività politica, ritenne poi di poterla svolgere nuovamente nell'ambito liberale. Recentemente chiesi notizia di lui. Da qualche tempo, infatti, non incontravo più la sua alta figura nell'atto di percorrere, con eretto portamento, i viali vicini alla sua abitazione. Seppi cosi che la sua nobile esistenza era purtroppo vicina al termine. Mi sia lecito augurare che gli scritti e i documenti certamente da lui raccolti, e atti a illustrare una cosi rilevante attività pubblica, vengano portati a conoscenza degli studiosi dell'Italia contemporanea: con giovamento della conoscenza storica e in pari tempo col risultato di collocare 11 ricordo di una tale personalità al livello che a essa compete. Augusto Comba, Torino Risparmio energia (il conto non torna) Leggiamo su La Stampa del 28 febbraio l'articolo «Italiani poco sensibili al risparmio energetico» e quasi contem poraneamente riceviamo dall'amministratore del condominio in cui abitiamo la confortante notizia di corrispondere un'ulteriore rata per il riscaldaiiu-nto. La maggior spesa è da attribuirsi, più che agli aumentati costi del gasolio, a un suo maggior consumo. Infatti nel nostro condominio, contro un consumo di 50 mila litri nel '78-'79, periodo nel quale l'impianto ha funzionato per ben 2500 ore circa, nella recente stagione invernale ne abbiamo consumato oltre 47 mila li' tri e per sole complessive 1500 ore di riscaldamento. Escludiamo un difettoso funzionamento dell'impianto; assicuriamo che sono state scrupolosamente osservate le vigenti norme sul riscaldamento; la stagione invernale è stata decisamente favorevole al risparmio. Dove, allora, e come ricercare le cause di questo mancato risparmio energetico? Pecchiamo forse di ignoranza, ma ci chiediamo se esiste un ente di Stato sul tipo dell'Ufficio Metrico che possa frequentemente controllare il buon funzionamento dei contatori applicati sulle autocisterne, nonché la qualità dei prodotti petroliferi. Perché abbiamo proprio il timore che il mancato risparmio sia dovuto alla quantità e alla qualità del prodotto fornito. Ferruccio Fragiacomo, Savona Una Carlotta contesa da due voci Nello stimolante articolo che Massimo Mila ha dedicato al Werther del Regio di Torino mi ha lasciato perplesso l'affermazione che la parte di Carlotta sia stata «talvolta usurpata da soprani». Dipende dal punto di vista, poiché un soprano potrebbe tranquillamente affermare il contrario. E' vero infatti, ad esempio, che la prima Carlotta all'Opéra-Comique fu nientemeno che Marie Delna (una Quickly apprezzata anche da Verdi) e che negli ultimi quarant'anni il personaggio è stato prevalentemente affidato a un mezzosoprano (mi limito a citare per tutte Gianna Pederzini, grande partner dell'indimenticabile Schipa). Ma è altrettanto vero che schietti soprani erano, per esempio, Iris Adami Corradetti (la sola Carlotta ascoltata al «vecchio» Regio) e Ninon Vallin (la Carlotta accanto a Oeorge Thill, in quella che è generalmente considerata la più fedele delle incisioni discografiche dell'opera). La verità, a prescindere dal fatto se psicologicamente al personaggio di Carlotta convenga meglio l'uno o l'altro «colore», è che la scrittura di Massenet è sostanzialmente ambigua, adattandosi tanto al mezzosoprano acuto quanto al soprano che, ad esempio, nell'ultimo atto si trova nettamente più a suo agio della «voce» concorrente. Giorgio Gualerzi, Torino Indipendentemente dalle iniziative dei teatri e dei cantanti, è evidente che la presenza di un secondo personaggio femminile, che è chiarissimamente una voce di soprano (Sofia), indica nell'autore l'intenzione che la voce di Carlotta abbia carattere piuttosto grave che brillante. m. m E' proprio un male 11 calo demografico? Che in Italia, compreso il Sud, la natalità sia in costante diminuzione mi sembra un dato positivo e mi lascia perplesso il tono preoccupato dell'articolo comparso in prima pagina su La Stampa del 12 marzo. Meno popolazione significa meno necessità (quantitativamente) di servizi sociali, meno disoccupati, meno consumi. D'accordo, ci saranno meno braccia da lavoro (!), ma ci sarà anche meno bisogno di prodotti. E chissà che il calo demografico non porti a quell'assestamento del nostro sistema sociale e produttivo che la nostra classe dirigente è incapace di realizzare. Quantità» non è mai stata sinonimo di «qualità». Gino Berruti, Asti Cercava diamanti trovò la lampadina Non so se per una svista involontaria o per la nostra incorreggibile esterofilia, nel programma televisivo del 7 marzo sul risparmio di energia, tra i ricercatori che, quasi contemporaneamente, scoprirono attorno al 1880 la prima lampada elettrica a incandescenza (a filamento di carbonio), accanto all'americano Edison e al tedesco Swan non venne citato l'italiano Cruto. Alessandro Cruto, nato a Piossasco nel 1847 e morto a Torino nel 1908, Iniziò ben presto la sua attività di ricercatore autodidatta perseguendo un grande sogno: la sintesi di cristallizzazione del carbonio per produrre diamante. Quando nel 1879 riuscì ad assistere ad alcune lezioni tenute da Galileo Ferraris sull'elettricità e sulle difficoltà di realizzazione del sistema di illuminazione elettrica a incandescenza, il Cruto pensò di utilizzare a tale scopo l'esperienza da lui acquistata nelle precedenti ricerche sul carbonio e riuscì a produrre un filamento a coefficiente di resistenza positivo (che aumenta, cioè, con l'aumento della temperatura). Nel 1884 una parte dei locali dell'Esposizione internazionale di elettricità di Torino fu illuminata con le lampade elettriche inventate e costruite dal Cruto, il quale costituì subito la «Società italiana di elettricità Sistema Cruto» con la sua prima fabbrica ad Alpignano, che lo stesso Cruto diresse sino al 1889. Successivamente la fabbrica venne ceduta a una nota Società multinazionale che la gestisce tuttora. Guido Uslenghi, Torino "Lltalia del boom" premio St- Vincent Una precisazione alla notizia sui Premi Saint-Vincent di giornalismo, pubblicata il 18 marzo. L'inchiesta televisiva della Rete 2 della Rai premiata a Saint-Vincent è intitolata «L'Italia del boom» (e non «Gli anni del boom») ed è stata firmata, oltre che da Marco Fini (e non Massimo) e Corrado Stajano, da Emidio Greco. Dino Basili, Roma cupo ufficio stampa Rai Cartine Itav per piloti d'aereo A nome dell'Aeronautica militare chiedo ospitalità per la seguente precisazione, redatta dall'Itav, in merito all'articolo «Il presidente dei piloti spiega i momenti più delicati del volo», pubblicato su La Stampa dell'11 marzo, nel quale sono riportate dichiarazioni relative al noto incidente di Cagliari. «Il presidente dell'Anpac, comandante Pellegrino, avrebbe asserito che sulla carta di procedura di avvicinamento strumentale a bordo dell'aeromobile incidentato, fornita dall'Itav e presumibilmente consultata dal pilota, non sono riportate le quote di sicurezza relative alla zona nella quale è avvenuto l'incidente e che la mappa radar utilizzata dal controllore è inadatta perché priva delle quote minime di sicurezza. .Al riguardo si precisa che le cartine pubblicate dayitav forniscono sempre le quote di sicurezza. Esse sono di due tipi: — cartine di procedura di avvicinamento strumentale, emanate a uso prevalente per gli aeronaviganti e di carattere informativo per i controllori, le quali contengono i parametri significativi delle rotte e le altitudini minime di sicurezza relative a un'ampia area intorno all'aeroporto (25 miglia nautiche); — cartine di minime applicabili durante il vettoramento radar, di carattere informativo per gli aeronaviganti, che contengono le quote minime che il controllore può applicare in determinate zone intorno all'aeroporto, in caso di vettoramento radar. «L'Itav ha pubblicato per Cagliari ambedue i tipi di cartine. Non è a conoscenza dell'Itav quale delle due cartine fosse a bordo, né se le stesse fossero a bordo, in quanto la quasi totalità delle Compagnie (comprese quelle di bandiera) pubblicano autonomamente per i propri equipaggi cartine di procedure di avvicinamento strumentale, presumibilmente riportando quanto indicato nelle cartine Itav, 'ma con eventuali aggiunte ritenute utili dalle Compagnie. «Circa la video mappa utilizzata dal radar, va precisato che su nessuno schermo di avvicinamento italiano compaiono scritte le quote minime di sicurezza e questo anche per owii motivi di chiarezza di rappresentazione; ciò non toglie che a Cagliari, come per tutti gli altri radar, il controllore, nella pur remota ipotesi di dubbio sulle minime da applicare, ha a disposizione degli elementi di riferimento sulla base dei quali individuare con sicurezza tali minime». Gen. B. A. Enrico Ripamonti, Roma Studenti in sciopero a proprio danno L'assuefazione agli scioperi deve aver attutito ogni capacità crìtica in merito. Per cui noto che a nessuno viene il dubbio che sia improprio definire «sciopero» anche quello degli studenti. Le loro assenze da scuola, anche se in massa, non interrompono la produzione o un servizio, semplicemente «rinunciano» easi .stessi a un servizio di cui sono i beneficiari. Marco Longhi, Imperia Quel limite degli otto milioni La recente legge 15 febbraio 1980 n. 25. che ha introdotto mutui agevolati per l'acquisto della prima abitazione, prevede tassi di interesse differenziati, e quindi con diverso contributo dello Stato, a seconda del reddito dei richiedenti. Ritengo di interpretare il pensiero di tutti i lavoratori dipendenti con reddiu imponibili interamente denunciati e tassati, protestando contro queste inique disposizioni che, invece di raggiungere la dichiarata finalità di favorire le categorìe meno abbienti, finiscono per premiare ancora una volta gli evasori fiscali. Franco Boero, Verbania(No) Lezione di dubbio da Einstein Sento il dovere di esprimere il mio apprezzamento per la pubblicazione della piccola antologia di scritti di Einstein (La Stampa del 16 marzo). Nelle parole dello scienziato c'è una lezione mai sufficientemente seguita: quella del dubbio, dell'umiltà di fronte alla vita, al mondo, alla natura e alle sue misteriose leggi. Luigi Belfiore, Monza (Mi) Che cosa chiedono i docenti "anziani" Come lettori e come insegnanti esprimiamo la nostra protesta per l'articolo pubblicato il 18 marzo con il titolo «Il contratto delude i professori anziani». Si rileva innanzitutto l'inopportunità dell'ironia contro le «fiammate di rivolta degli insegnanti» e contro «comitati» scritti tra virgo lette. I comitati sono sorti per la difesa di diritti sanciti dalla Costituzione; non contro «contratti» e i sindacati, ma contro il decreto legge 29 maggio 1979 e il meccanismo del cosiddetto «maturato economico». L'articolista parla di stipendi di 9 milioni (per la retribuzione parametrica) e 15 milioni (per la retribuzione livellare) riferiti all'anzianità effettiva di venti anni. Con la vecchia parametrazione ai venti anni di servizio (e parlo del docente laureato della secondaria superiore) corrispondeva uno stipendio annuo lordo di lire 5.575.056. Le giuste rivendicazioni di quello stesso insegnante con venti anni di servizio non solo non hanno per oggetto 1 15 milioni, ma neppure i 9 milioni che l'articolista già gli credeva attribuiti; il nostro ipotetico insegnante chiede solo, per necessità di giustizia, lire 8.100.000 annui. Angelo Ulacco e altre 13 firme, Gravellona Toce(No)