Giannini:«Il contratto lo chiudo ma il governo non può firmarlo» di Gian Carlo Fossi

Giannini:«Il contratto lo chiudo ma il governo non può firmarlo»Il ministro spiega (e ridimensiona) la polemica con Cossiga Giannini:«Il contratto lo chiudo ma il governo non può firmarlo» Tra due giorni si potrebbe raggiungere un accordo nazionale per i 650 mila dipendenti degli enti locali «Un'intesa completa, nella parte normativa ed economica» - «Il nuovo governo dovrà assumersi la responsabilità jtella_cope^^ per i regionali e gli enti locali» ROMA — «Se c'è buona volontà — ci ha detto ieri in una intervista il ministro della Funzione pubblica Massimo Severo Giannini — potremo concludere in un paio di giorni l'accordo per il nuovo contratto nazionale dei 650.000 lavoratori dipendenti degli enti localU. — L'accordo, cioè, sarà firmato? •No — ha replicato il ministro —, /"intesa sarà completa, definitiva sia nella parte economica sia in quella normativa, ma non potrà essere sottoscritta da questo governo. Tra noi e i sindacati, vorrei sottolineare, c'è un patto fra gentiluomini, che va rispettato tanto più in presema di una crisi di governo». — Che cosa intende dire? •E' molto chiaro. Ci siamo tutti impegnati a svolgere le trattative per il nuovo contratto dei dipendenti degli enti locali e dei regionali, tenendo conto di quanto è stabilito dalla legge-quadro per la contrattazione nel pubblico impiego che prevede un preciso riferimento alle compatibilità, alla copertura finanziaria, all'assunzione di ben determinate responsabilità da parte dei contraenti, in particolare dell'esecutivo. Appare evidente che il nuovo contratto dovrà essere firmato dal nuovo governo, che se ne assumerà tutti gli impegni ad esso connessi». — Non c'è stato, dunque, un contrasto tra lei e Cossiga? «/I presidente del Consiglio ha, senza dubbio, interpretato correttamente la legge-quadro per il pubblico impiego, quando ha affermato che impegni finanziari di notevole entità non possono essere sottoscritti da un governo in crisi, non nel pieno delle sue funzioni, ma abilitato solo per l'ordinaria amministrazione. I successivi chiarimenti, contenuti nella seconda lettera di Cossiga ai segretari generali della Federazione unitaria, consentono peraltro il proseguimento e la conclusione definitiva della trattativa per i regionali e il personale degli enti locali». — E' stata autorizzata una deroga? .JVo. Cossiga — ha risposto Giannini — non ha concesso una deroga, ma ha ammesso in pratica che solo per queste due categorie fosse possibile tornare al tavolo dei negoziati e portarli a termine. Però, ripeto, senza firma da parte del governo». — Perché questo è stato possibile? •La trattativa si trovava ormai nella dirittura dì arrivo. 'Soprattutto è importante rilevare che il ministero del Tesoro aveva già indicato le "compatibilità finanziarie" richieste dalla legge quadro prima che si aprisse la crisi di governo. Cioè, era stata realizzata una delle condizioni essenziali previste dal nuovo regime di contrattazione». — Dalla sua precisazione emerge che non sono previsti negoziati analoghi per altre categorie del pubblico impiego, come gli ospedalieri, i ferrovieri, gli statali, il personale delia scuola e dei monopoli? •Certamente. Queste categorie dovranno, purtroppo, attendere la formazione del nuovo governo, almeno per giungere a qualcosa che abbia un rilievo politico. Del resto, nell'interesse del Paese, ci auguriamo tutti che la crisi possa essere risolta al più presto». Il ministro Giannini ha, poi, confermato che martedì incontrerà i rappresentanti delle Regioni, dell'Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) e dell'Unione delle province italiane (Upi) per fare il punto della vertenza. Per mercoledì, Invece, è fissata la riunione fra tutte le parti interessate: governo, sindacati, enti locali. La definizione dell'accordo in sede «tecnica» avrebbe effetti positivi anche ai fini della regolarità del preparativi delle prossime elezioni amministrative. In attesa llllllllillllllHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHIIII della ratifica da parte del nuovo governo, gli enti locali potrebbero autonomamente corrispondere ai propri dipendenti anticipi sugli aumenti concordati in sede ministeriale Le difficoltà, peraltro, non mancano In questo periodo di transizione. Per il nuovo contratto degli enti locali le posizioni sono •molto vicine» secondo il ministro della Funzione pubblica, mentre la Federazione unitaria della categoria ritiene che ci siano ancora da chiarire aspetti -tutt'altro che trascurabili», a cominciare dalla misura dei miglioramenti economici. L'eventuale offerta di 52.000 lire mensili (rispetto alle 85.000 richieste) per 24 mesi e non per i 36 mesi della durata contrattuale verrebbe respinta dal sindacati «con tutte le possibili conseguenze sul piano della lotta,.. Cosi pure 1 sindacati reagirebbero in modo negativo se mercoledì recepissero la mancanza di una precisa volontà di chiusura. Né si esclude che la Federazione Cgil-Cisl-Uil reclami il proseguimento degli altri negoziati in corso per gli ospedalieri (che attueranno scioperi articolati fino al 27 marzo e una astensione nazionale il 2 aprile), 1 ferrovieri, il personale docente e non docente della scuola ecc. Nella intricata vicenda si inserisce il responsabile dell'ufficio sindacale della direzione del psdi. Lino Ravecca, per affermare che «ad un governo che non governa, come sostiene Lama, è per lo meno incongruo chiedere decisioni impegnative.»'. Gian Carlo Fossi

Persone citate: Cossiga, Cossiga Giannini, Giannini, Lama, Lino Ravecca, Massimo Severo Giannini

Luoghi citati: Roma