Calleri e 4 ex presidenti di banca interrogati in carcere dal giudice

Calleri e 4 ex presidenti di banca interrogati in carcere dal giudice L'inchiesta sui finanziamenti «facili» dei dirigenti dell'Italcasse Calleri e 4 ex presidenti di banca interrogati in carcere dal giudice Il magistrato romano Alibrandi si è fermato nella nostra città 4 ore, poi si è trasferito nella prigione di Asti per sentire un altro imputato - Massimo riserbo sull'esito dei colloqui Intensa giornata di lavoro, a Torino, per il giudice romano Antonio Alibrandi che conduce l'inchiesta sui fondi «bianchi» elargiti dall'Italcasse a diversi beneficiari. Il magistrato è arrivato alle Nuove pochi minuti prima delle 11 di ieri accompagnato da una segretaria e dal pubblico ministero. Ha ignorato giornalisti e fotografi e si è infilato nel portone del carcere, per uscirne poco dopo le 15 su una «127». Nel pomeriggio ha proseguito per Asti, dove ha interrogato l'ex presidente della Cassa di Risparmio di quella città, l'avvocato Achille Daplno, 73 anni, tuttora ricoverato in ospedale. In serata ha fatto ritorno a Torino ed è ripartito dall'aeroporto di Caselle con l'ultimo volo dell'Alitalia per Roma. Avari di commenti anche i difensori degli imputati detenuti alle Nuove. Oli avvocati Erminio Pennacchinl, Pietro Nocita' del foro di Roma e Palila di Genova, sono stati molto sbrigativi: «Non abbiamo dichiarazioni da fare». L'avvocato Cesare Zuccone, che difende, assieme al collega D'Agostino di Roma, il conte Edoardo Calieri di Sala, ha annunciato che intende presenta-, re un ricorso contro il nuovo mandato di cattura spiccato da Alibrandi nel confronti del suo assistito (arrestato una prima volta nell'estate del '78) perché •le contestazioni che il magistrato fa nel secondo mandato di cattura ricalcano di pari passo quelle del primo provvedimento'. Il legale torinese continua ad essere convinto della natura privatistica dell'Italcasse ed è quindi disposto ad accettare un'eventuale accusa di appropriazione indebita, ma non quella di peculato. Alibrandi, dal canto suo, sembra voler affrettare i tempi dell'inchiesta per giungere quanto prima alla conclusione. Non è improbabile che dopo questa tornata di interrogatori possa rinviare a giudizio il folto gruppo di banchieri imputati. Il primo ad essere interrogato alle Nuove è stato Enrico Mona- sterolo, 68 anni, ex direttore della Cassa di Risparmio di Cuneo. La firma di Monasterolo compare nelle carte sequestrate dal giudice come quella di uno dei componenti il collegio sindacale dell'Italcasse. L'Interrogatorio è durato più di due ore. Poi è toccato agli ex presidenti della Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, Francesco Agliina, 66 anni e Giovanni Borgna, 69 anni. Borgna divide la cella con Francesco Al amia, ex presidente dell'Inim di Milano, ed ex assessore regionale sicilia¬ no, coinvolto nel crack finanziario della Venchl Unica. Gli ultimi due ad essere sentiti sono stati Giovanni Giraudi 65 anni, ex presidente della Cassa di risparmio di Asti ed ex deputato de, e 11 conte Edoardo Calieri di Sala, ex presidente dell'Italcasse. Le contestazioni che Alibrandi ha fatto agli imputati si sono articolate su due direttrici fondamentali: i falsi In bilancio e i finanziamenti «facili». Secondo il voluminoso capo d'accusa, una sessantina di pagine. Calle- ri e soci avrebbero omesso di iscrivere a bilancio riserve per ingenti somme (decine e decine di miliardi), evidenziando le partite in «sofferenza» (quelle che l'istituto sa di poter intascare con molte difficolta), in una misura di gran lunga inferiore all'ammontare effettivo. Le altre contestazioni riguardano i finanziamenti e i «fidi» che venivano concessi a società e persone senza verificare la reale solvibilità di chi contraeva il debito con l'Italcasse e, magari, per dare un po' di ossigeno a un gruppo finanziario che stava ■affondando». L'elenco dei «beneficiati» dall'Italcasse, in anni di spregiudicata finanza, sempre stando alle contestazioni dell'accusa, è lunghissimo: i fratelli Caltagirone, la «Sir» di Rovelli, il gruppo «Mayer», le «Cartiere di Cairate», la «Liquigas Italiana», la •Liquichimica Augusta», la «Liqulfarm- e via di seguito. Alibrandi, prima di lasciare le Nuove, ha chiesto alla direzione del carcere le cartelle cliniche di Calieri, Borgna, Monasterolo, Aghlna e Giraudi, tutti ricoverati in infermeria. L'altro giorno, a Milano, su sedici istanze di libertà provvisoria, ne ha concessa una. Oggi potrebbe decidere su quelle che gli sono state presentate dai difensori di questi imputati. L'impressione, come abbiamo già detto, è che il magistrato voglia chiudere in tempi brevi l'istruttoria.