Lucchini forse entra nella «Gim» la finanziaria dell'impero Orlando

Lucchini forse entra nella «Gim» la finanziaria dell'impero Orlando Il re del tondino bresciano controlla già il 10 per cento della Smi Lucchini forse entra nella «Gim» la finanziaria dell'impero Orlando TORINO — Luigi Lucchini, il .re del tondino», dopo essere diventato socio di Luigi Orlando nella Smi (la holding del gruppo con circa il 10% di azioni) entrerà ora forse anche nella Gim. la cassaforte della famiglia Orlando in cui sono racchiusi i gioielli del gruppo metallurgico fiorentino. Ormai non sembrano esserci più dubbi, ma per saperlo con certezza, bisognerà attendere fino al 28 aprile, giorno in cui l'assemblea degli azionisti Gim dovrà delibera-J re l'aumento di capitale (da 8.234.25 a 8.848,5 milioni) già deciso dal consiglio d'amministrazione. In quella occasione (questa è la clausola) il leader degli industriali bresciani potrà sottoscrivere (fino al 10%) la quota di azioni che eventualmente potranno essere lasciate inoptate dagli altri soci. Uno scoglio questo che facilmente sarà superato da Lucchini perché sulle decisioni degli azionisti di minoranza avrà un peso determi] .nte il sovrapprezzo di 4 mila lire che fa risultare il prezzo di emissione notevolmente superiore a quello di 4135 segnato dalla Borsa; sovrapprezzo che farà però entrare nelle casse della Gim oltre 1 miliardo e 800 milioni, quanto basta agli Orlando per proseguire nella loro politica di sostegno alle consociate, senza dover far ricorso all'indebitamento. Con questa operazione, se andrà in porto, come ormai sembra certo, sia Orlando, sia ,\ Lucchini potranno segnare un punto a loro favore. Il primo, dopo aver sottoscritto a gennaio un primo aumento di capitale per 2693 milioni della Smi, potrà partecipare senza difficoltà alla sottoscrizione (per 5,2 miliardi) della seconda tranche. H secondo, invece, entrerà a sedere nel Consiglio di una delle finanziarie più prestigiose e potrà stringere maggiormente i legami con un socio di tutto rispetto, Leopoldo Pirelli che, attraverso la Pirelli Internazionale, controlla l'll,68% del capitale Gim. Per Lucchini, insomma, si tratterà di un altro passo importante della lunga marcia. iniziata in Valsabbia, che l'ha' visto entrare, in pochi anni, nei salotti più esclusivi della borghesia finanziaria e industriale italiana. Prima con Orlando nella Smi; poi con Roberto Calvi, Alberto Grandi, Carlo Pesenti. Giovanni Fabbri nella Centrale, uno dei crocevia della finanza nazionale; infine, con Agnelli e Pirelli, nel Consortium. la .Gepi privata» ideata da Cuccia per i salvataggi al Nord Italia. Ora. con un gruppo che conta 10 mila dipendenti e fattura 300 miliardi l'anno, Lucchinisi appresta a entrare anche nella Gim. una finanziaria molto solida che ha chiuso il '79 con un utile di 1564 miliardi e distribuirà agli azionisti un dividendo di 140 lire (contro le 80 lire del '78). A concorrere a questo risultato (nel '78 l'utile era stato di 346 milioni) sono stati soprattutto due fattori: le minori svalutazioni di titoli (180 nel '79; 804 nell'esercizio precedente) e 1 proventi straordinari, per 880 milioni, derivanti dalla cessione a Lucchini di1 350 mila azioni Smi, che oggi sono in carico a 1800 lire ciascuna. Nell'esercizio in corso, Orlando ha scorporato gli immobili della Smi, trasferendoli alla Sim. una società immobiliare appositamente costituita. Dall'operazione sono emerse plusvalenze per una decina di miliardi, che vanno ad ag¬ giungersi a quella di 500 milioni conseguita con la vendita della Broggi Izar. Anche il 1980. insomma, dovrebbe rivelarsi per 11 Gruppo un anno decisamente buono; e Lucchini che. negli ultimi mesi, ha consolidato i rapporti con la multinazionale Danone per il controllo della Wuhrer. ha colto al volo l'occasione per, stringere maggiormente l'alleanza con il potente gruppo Orlando. Cesare Stoccati

Luoghi citati: Nord Italia, Torino