Scoperti a Milano 40 chili d'eroina

Scoperti a Milano 40 chili d'eroina In partenza per gli Usa Scoperti a Milano 40 chili d'eroina Nella grossa operazione antidroga, sei arrestati, di cui 3 a New York: appartengono alla temibile «famiglia dei Gambino» MILANO — Quaranta chili di eroina sequestrati e sei persone arrestate: cosi la squadra mobile di Milano ha concluso una delle più grosse operazioni antidroga che siano mai state compiute in Europa. Degli arrestati, tre si trovavano negli Stati Uniti; sono Nicola Rizzuto e i fratelli Rosario e Giuseppe Gambino, appartenenti r.lla «famiglia» mafiosa recentemente coinvolta anche nella vicenda Slndona. Gli altri sono stati bloccati a Vanzaghello, vicino a Milano, nella villa di loro proprietà; si tratta del fratelli Antonino, Emanuele e Domenico Adami ta. Per concedere la libertà provvisoria a Rosario e Giuseppe Gambino la magistratura di New York ha chiesto una cauzione di tre milioni di dollari, pari a due miliardi e mezzo di lire. Il particolare, insieme con la considerazione che il valore della droga se- questrata si aggira sui cinquanta miliardi, dà un'Idea delle dimensioni del fatto. Questa volta è stato inferto un duro colpo alla mafia e al mercato di stupefacenti da essa controllato. L'operazione ha avuto inizio ai primi di marzo, quando la «Drug Enforcemente Administration» (Dea) ha informato la «direzione centrale antidroga», al ministero degli Interni, dell'imminente arrivo, a Milano da New York, di Emanuele Adamita un italo americano affiliato al clan Gambino e sospettato di traffico di droga. Da quel momento, gli agenti del nucleo antidroga hanno cominciato a controllare attentamente (anche con l'aiuto dei cani specializzati in questo tipo di operazioni) gli aeroporti di Linate e della Malpensa. Qui, il 15 marzo, Emanuele Adamita è arrivato, ha preso un taxi e si è recato in via Cesare Battisti 13 a Vanzaghello, nella villa dove risiede il fratello Antonino (titolare di un laboratorio per impianti di riscaldamento) e dove già era arrivato, anche lui dagli Stati Uniti, l'altro fratello, Domenico. Pedinati dalla polizia, i tre hanno organizzato l'invio della droga a New York. Dopo avere preso contatti con uno spedizioniere di Gallarate, il 18 marzo gli hanno consegnato quattro grossi pacchi di cartone: secondo la bolletta di accompagnamento, avrebbero dovuto contenere dischi musicali destinati al «Centro Italiano Nastri», (18* avenue 7414. Brooklyn), spediti da un certo Giovanni Cane, abitante in via dell'Arco Antico 9, a Turbigo, in provincia di Novara. Risultati inesistenti sia il nominativo, sia l'indirizzo al mittente, la polizia ha aperto i pacchi. Il più piccolo conteneva dischi; negli altri, i dischi, a strati, proteggevano involucri di polistirolo, i quali a loro volta erano pieni di scatole di zinco, saldate a stagno. Dentro, in buste di plastica avvolte in carta stagnola, l'eroina: quaranta chili del tipo «Candida 4», uno dei più puri; opportunamente «tagliati», sarebbero diventati tre quintali, da vendere dose per dose. Consegnata la merce, i fratelli Adamita sono tornati a casa; stavano uscendo per recarsi in un ristorante, quando è arrivata la polizia e li ha dichiarati in arresto. Contemporaneamente, a New York venivano arrestati Nicola Rizzuto e i fratelli Gambino (cui gli agenti erano arrivati tramite l'indirizzo del presunto «Centro Italiano Nastri» di Brooklyn). La confezione dei pacchi è stata curata nel laboratorio di Antonino Adamita; la saldatura a stagno, del tipo usato per la compensazione degli impianti di riscaldamento, aveva lo scopo di annullare l'eventuale fuoriuscita di odori che non sarebbero sfuggiti al fiuto dei cani antidroga. Secondo un'ipotesi attendibile, l'eroina sarebbe stata raffinata in Medio Oriente e spedita nel nostro Paese, punto di transito verso il mercato degli Stati Uniti. Esami di laboratorio potrebbero consentire, nei prossimi giorni, di individuare caratteristiche e particolari utili per risalire al luogo dove la droga è stata raffinata. Ornella Rota

Persone citate: Antonino Adamita, Domenico Adami, Gambino, Giovanni Cane, Giuseppe Gambino, Nicola Rizzuto, Ornella Rota