Gol di Causio e Bettega, eliminato il Rijeka di Bruno Bernardi

Gol di Causio e Bettega, eliminato il Rijeka La Juventus si qualifica senza entusiasmare per la semifinale di Coppa delle Coppe Gol di Causio e Bettega, eliminato il Rijeka In vantaggio con una botta del «regista» dopo sei minuti di gioco, i bianconeri trovano la rete della tranquillità soltanto al 72' - Virdis, sostituito a 63' da Prandelli, protagonista dell'ennesima prova negativa - Molti brividi per gli attacchi degli jugoslavi nella ripresa - Quarantamila gli spettatori Juve-Rijeka 2-0 JUVENTUS: Zoff; Gentile, Cabrini; Forino, Brio, Scirea; Marocchino, Causio, Bettega, Tardelll, Virdis (63' Prandelli). RIJEKA: Ravnic; Milenkovlc, Hrstlc; Juricic, Jerollmov, Sugar (85' Feglc); Makin, Radovic, Mijac, Ruzic, Lukic (23'Tomlc). Arbitro: Tokat (Turchia). Reti: 6' Causio, al 72' Bettega. Spettatori paganti 41.461 per un incasso di 188.833.600 lire. TORINO — La Juventus è semifinalista della Coppa delle Coppe. Ha battuto (2 a 0) 11 modesto Rijeka ma non ha incantato e ha sofferto per doppiare il gol di Causio ottenuto dopo appena sei minuti. C'è voluto Bettega, il migliore in campo (con Causio e Brio) per segnare la seconda rete (72') e mettere definitivamente in ginocchio gli jugoslavi. Il «fumettone» dello scandalo delle scommesse non ha frenato l'interesse per il calcio: ieri sera al «Comunale» c'erano quarantamila spettatori (600 istriani), sebbene il Rijeka non fosse avversario di fama. Gli slavi si esibivano per la terza volta a Torino: la prima durante 11 campionato di serie A 1928-29 (4 novembre), quando la squadra si chiamava ancora Fiumana, e perse 11-0 con i bianconeri; la seconda 11 26 giugno '66, in amichevole, contro la Juventus di Heriberto Herrera, davanti a poco più di duemila spettatori (1 a 1). Come era prevedibile, dopo lo zero a zero dell'andata, il Rijeka rinserrava le file davanti al portiere Ravnic, oriundo italiano per parte di madre, è di Monfalcone. Blasevic, smentendo le dichiarazioni della vigilia, ordinava ai suol di chiudersi: rispetto al primo round il tecnico aveva dovuto rinunciare allo stopper Radin, Infortunato, nonché a Tomlc, che sedeva In panchina perché non considerato in forma. Come finto centravanti schierava Mijac, un centrocampista, lasciando in avanti Radovic e Lukic che si incrociavano e, a turno, sostenevano il centrocampo. La Juventus, invece, ripresentava la cosiddetta «formula tre», per la contemporanea presenza in attacco di Marocchino, Bettega e Virdis, con Causio in cabina di regia. Una dispositivo d'assalto anche se inizialmente i bianconeri traccheggiavano per trovare varchi, ma senza scoprirsi troppo. Su Mijac agiva Brio, ma lo stopper si trovava spesso risucchiato in avanti dai ripiegamenti dell'avversarlo; Radovic e Lukic erano presi in consegna da Cabrini e Gentile. A centro campo si fronteggiavano Furino e Makln, Tardelli e Ruzic, Causio e Juricic. In avanti Marocchino e Hrstic, Bettega e Jerolimov, con Sugar libero alle spalle, e Virdis-Milenkovic. Ravnic era subito impegnato da un tiro-cross di Gentile e poi da un colpo di testa di Virdis. Due comode parate per il portiere che capitolava al 6', commettendo un vistoso errore. Una bella azione della Juventus condotta da Cabrini, Bettega e Virdis, era bloccata fallosamente da Mijac su Causio. La punizione era battuta da Furino che toccava lateralmente a Causio il quale sferrava una gran botta centrale di destro: il pallone sfiorava la barriera e ingannava Ravnic che stava per buttarsi dalla parte opposta. Lo svantaggio obbligava il Rijeka ad abbozzare una offensiva, ma era sempre la Juventus ad assumere l'iniziativa e Trapattoni si decideva a cambiare marcatura in difesa, spostando Brio sul piccolo Radovic. La partita non era brillante, ma si notavano fiammate di gioco. La Juventus cercava 11 raddoppio e 11' Rijeka continuava a difendere l'I-O. Al 10', Marocchino si produceva in uno slalom, serviva Cabrini, il cui sinistro era di poco fuori bersaglio. Su capovolgimento di fronte, primo grosso pericolo per Zoff. Su punizione, Ruzic impegnava il portiere In una difficile deviazione. Si riportava in avanti la Juventus e Bettega sfiorava il raddoppio. Al 23', Lukic, che giocava con una coscera, per il riacutizzarsi di uno stiramento, usciva dal campo sostituito da Tomic, che veniva preso In consegna da Brio. Il pubblico si infiammava per uno show di Bettega. Bobby dava il la ad una stupenda azione. La palla viaggiava verso Virdis che serviva Tardelli il quale l'appoggiava verso Bettega che, sul limite dell'area, si produceva in un numero eccezionale scavalcando con un pallonetto Jerolimov e sparando al volo di destro in porta: splendida la respinta volante di Ravnic, che riscattava cosi l'incertezza sul gol di Causio. Gli animi si scaldavano e alla mezz'ora si assisteva a una lite tra Radovic e Tardelli che era accorso in difesa di Furino. Radovic veniva ammonito. Al 38' su cross di Marocchino Bettega (spinto da Jerolimov) si tuffava ma non riusciva a incocciare il pallone di testa sotto porta. Il primo tempo si chiudeva senza altre emozioni. L'avvio di ripresa era sulla falsariga della prima frazione: ancora la Juventus protesa In avanti alla ricerca del gol della sicurezza. Al 48' an¬ che Brio si portava all'offensiva, con una lunga fuga che si concludeva con un tiro a f il di palo. Al 50', su un involontario lancio di Hrstic, che aveva liberato su Gentile, Virdis aveva l'occasione per puntare a rete ma la difesa recuperava. I! pubblico «beccava» il sardo che veniva Incoraggiato, con uno sportivissimo applauso, dal portiere avversario Ravnic. Al 52', su cross di Cabrini, Virdis forniva un beli'..assist, di testa per Gentile che tardava un attimo a concludere, poi tirava e Ravnic chiudeva molto bene lo specchio della porta e di piede salvava in corner. La Juventus non riuscendo a raddoppiare concedeva l'iniziativa al Rijeka che, perso per perso, sganciava anche lo stopper Jerolimov. Dal suo piede partivano due azioni in¬ sidiose, la prima con un tiro a lato, la seconda (59') con un servizio per Tomic il cui rasoterra improvviso costringeva Zoff a smanacciare in corner. Il centrocampo della Juventus incominciava a pagare gli inutili sforzi per tentare di raddoppiare e non garantiva più «filtro»: cosi Trapattoni decideva di inserire Prandelli e, per uno scambio di numeri, sembrava che dovesse uscire Bettega, tra i migliori in campo, Invece il designato era l'opaco Virdis che al 63' rientrava negli spogliatoi accompagnato dai fischi del pubblico. Con Prandelli la squadra appariva più equilibrata, sebbene Tardelli non fosse all'altezza delle sue possibilità e Furino dovesse sacrificarsi. Al 69' su cross di Causio, Bettega di testa schiacciava a rete ma Ravnic non si lasciava sorprendere. Brio,' autore di una bella prestazione, si faceva apprezzare per i suoi frequenti sganciamenti, che il pubblico sottolineava con applausi. Poi la Juventus subiva la pressione degli slavi e su un improvviso contrattacco raddoppiava (72'). Causio allungava a Bettega che sorprendeva, aggirandolo, Jerolimov, di esterno destro, e insaccava. Splendido gol che premiava la grossa prestazione del leader bianconero. A risultato acquisito i bianconeri peccavano un po' di sufficienza e al 75' un tiro improvviso di Juricic chiamava al lavoro Zoff che, con un bel balzo, alzava oltre la traversa deviando in corner. A11'85' Sugar, che da qualche tempo zoppicava per uno stiramento, veniva sostituito da Fegic. Tre minuti dopo la Juventus poteva consolidare il punteggio. Causio si esibiva in una grande azione personale e rifiniva per Bettega, che tirava a lato di pochi centimetri, mancando di un niente il terzo gol. Era l'ultima azione di rilievo, che il pubblico sottolineava con una ovazione dedicata al tandem Causio-Bettega. Bruno Bernardi Torino. Il primo gol della Juventus: Causio (seminascosto, a sinistra) sferra un tiro che sorprende il portiere; Ravnic (a destra) si dispera (Foto La Stampa)

Luoghi citati: Monfalcone, Torino, Turchia