Serrault nei guai col socio-fantasma

Serrault nei guai col socio-fantasma LE PRIME VISIONI DEL CINEMA Serrault nei guai col socio-fantasma Il mio socio... di René Gainville, con Michel Serrault, Claudine Auger, Catherine Alric. Commedia a colori, Francia - Ungheria - Germania Occ. 1979. Cine Olimpia. Persuaso che l'esistenza d'un socio in affari è indispensabile per attribuirgli se non altro responsabilità sgradevoli, Julien Pardot se ne inventa uno e gli dà un nome, Walter C. Davis, copiato dalla fiancata d'un furgoncino che passa. Nello studio commerciale Pardot & Davis il secondo dei due titolari giova al primo, che lo spaccia ai clienti per un finanziere inglese, geniale ancorché invisibile, degno della massima considerazione. Ne deriva che è il socio inventato a dare prestigio alla ditta: Pardot è obbligato ad addossare a lui le pur scaltre iniziative proprie. Ne esce innervosito al punto da non poter prolungare uno stato di fatto che lo mortifica, intrappolando inesorabilmente nel paradossale giro di finzioni lui e il suo fantomatico alter ego. Non diciamo attraverso quale stratagemma Pardot cerca di cavarsela. Derivato dal romanzo di Jenaro Preto «Mon associé, Monsieur Davis», il film s'avvale dell'adattamento e dei dialoghi di Jean-Calude Carrière, abituale collaboratore di Bunuel, quindi inclinato al surreale, al grottesco, all'ironia. Sono qualità che appaiono evidenti nella prima metà del racconto, dove anche le complicazioni più inattese ostentano una loro attendibilità disinvolta e graffiante. Viceversa la conclusione, un po' forzata e banale, non persuade. Molto efficace il protagonista, Michel Serrault, attore di finezza esemplare nel disegnare un Pardot prima avvantaggiato e poi condizionato dal proprio segreto. E' un Serrault «genuino*-, non travestito come nel Vizietto, o finto effeminato come nel Lupo e l'agnello, a- v>

Luoghi citati: Francia, Germania, Lupo, Ungheria