Rallenta la corsa del dollaro Improvviso risveglio dell'oro

Rallenta la corsa del dollaro Improvviso risveglio dell'oro Mentre la lira dà qualche segno di incertezza Rallenta la corsa del dollaro Improvviso risveglio dell'oro ROMA — La «guerra dei tassi» è ripresa. Al nuovo ritocco del «prime rate» americano e all'aumento del saggio di sconto in Giappone è seguito ieri il rincaro del costo del denaro in Belgio con il saggio di sconto portato dal 12 al 14 per cento. Si aspettano adesso i provvedimenti della Germania Federale e probabilmente di altri Paesi. L'attesa ha avuto l'effetto di rendere più tranquillo il mercato valutario, con il dollaro che ha leggermente frenato la sua corsa al rialzo. Piuttosto ha ripreso forza l'oro che, dopo le brusche cadute dei giorni precedenti, ha ritrovato vigore sostenuto da una domanda di grosse proporzioni. Evidentemente, si è ritenuto che la quotazione del metallo abbia già toccato il suo punto più basso e di conseguenza si opera in termini di acquisti speculativi a breve, contando su facili realizzi. L'improvvisa domanda di oro, a fronte di un'offerta piuttosto scarsa, ha riportato 1 corsi su livelli consistenti: a Londra il prezzo ha oscillato intorno a 514 dollari l'oncia per toccare nel fixing pomeridiano i 527 dollari; a Zurigo le transazioni sono avvenute oltre i 520 dollari; a Parigi, l'enorme domanda ha costretto l'associazione della Borsa parigina ad ordinare la temporanea chiusura delle negoziazioni per i lingotti da un chilogrammo; fino a quel momento il prezzo era risalito oltre i 525 dollari. In Italia il prezzo applicato per l'oro è stato di 14.590 lire per grammo. Il mercato, in ultima analisi, vive una condizione di profonda incertezza alla quale si risponde con comportamenti di pura marca speculativa, in molti casi dettati dal tentativo di limitare, come per l'oro, 1 danni di operazioni precedenti. Comunque, per le valute si è di fronte ad un dollaro che ha perso, anche grazie ai massicci interventi delle banche centrali, parte del suo slancio e sembra assestarsi su valori più bassi. Rispetto al marco la quotazione è scesa a 1,8760, sul franco svizzero a 1,7690, sul franco francese a 4,37. Ha recuperato qualcosa anche la lira, passando da 874,05 della seduta precedente a 872,30. La nostra moneta, peraltro, si è marginalmente deprezzata sulle altre divise con il marco fissato a 466,05 lire, il franco svizzero a 494,03 e la sterlina (ma verso la moneta britannica, sostenuta dal petrolio del Mare del Nord e dagli ingenti capitali che affluiscono a Londra, hanno perso tutte le valute) salita a 1918,25 lire. Si tratterà di vedere ora cosa accadrà nei prossimi giorni. Se la Germania Occidentale dovesse decidersi ad aumentare il tasso di sconto è probabile che l'inversione di tendenza segnalata ieri prosegua in termini più accentuati, con un rientro più veloce del dollaro dai livelli di apprezzamento raggiunti. Resta il fatto che si è in presenza di una situazione piuttosto fluida che aggrava il già profondo stato di confusione in cui gli operatori sono costretti a muoversi. n.g.

Luoghi citati: Belgio, Germania Federale, Germania Occidentale, Giappone, Italia, Londra, Parigi, Roma, Zurigo