L'Italia potrebbe ancora avere il petrolio dell'Arabia Saudita

L'Italia potrebbe ancora avere il petrolio dell'Arabia Saudita Lo dice il ministro delle Partecipazioni statali, Lombardini L'Italia potrebbe ancora avere il petrolio dell'Arabia Saudita ROMA — Entro la settimana, o al massimo nella prossima, verrà nominato il vicepresidente dell'Eni. Il ministro delle Partecipazioni statali, Lombardini, è intenzionato a portare la questione al Consiglio del ministri (il parere decisivo spetta al ministro ma è regola consultare gli altri componenti del governo) anche per ridare piena efficienza al vertice dell'ente petrolifero di Stato duramente scosso dallo scandalo delle tangenti. Molto probabilmente verrà privilegiata una candidatura interna all'Eni. Gli ultimi «sondaggi» hanno accresciuto le quotazioni di Leonardo Di Donna, attualmente responsabile del settore finanziario, che avrebbe cosi, la meglio sia su Ratti che su Roasio, 1 nomi dei candidati alternativi circolati negli ultimi giorni. Si tratterebbe di una scelta con ampi consensi nel maggiori partiti, come è già accaduto per Egidio Egidl, e di un riconoscimento della professionalità come è stato richiesto con insistenza dagli organi sindacali interni. L'esclusione di Ratti e Roasio avrebbe motivazioni precise: il primo ha una esperienza manageriale soprattutto per la parte estera e quindi rappresenterebbe un doppione rispetto alla formazione del nuovo presidente Egidl; il secondo, invece, sarebbe stato bocciato perché troppo vicino alla de e comunque con una esperienza poco compatibile con 1 compiti che spetteranno al vice di Egidl. Del resto lo stesso ex ministro delle Partecipazioni statali, il democristiano Bisaglla, propose a suo tempo il nome di Di Donna nella terna •tecnica» (Insieme con Nordio e Zurzolo) quando le forze politiche si scontrarono sulla composizione della terna «politica» sulla quale poi si raggiunse un accordo in extremis: Sette all'in. Mazzanti all'Eni, e Fiaccavento all'Efim. Insomma e probabile che 11 «nuovo corso» dell'Eni venga gestito da Egidi, presidente e manager di riconosciute qualità, e da Di Donna come vicepresidente con una notevole esperienza finanziaria. Lombardini ha dovuto superare gli ultimi ostacoli all'interno del partito socialista (1 sostenitori di Mazzanti ritengono Di Donna uno dei grandi accusatori nella storia delle tangenti): sembra che alla fine i consensi siano giunti anche da alcuni esponenti più ostili all'ipotesi Di Donna. Intanto il presidente della Commissione parlamentare che dovrà dare 11 parere consultivo sia sulla nomina del presidente che su quella del vicepresidente, il socialista Principe, ha annunciato che il dibattito si svolgerà la settimana prossima. Se non sorgeranno ulteriori complicazioni, l'Eni nel giro di quindici giorni dovrebbe tornare a funzionare a pieno ritmo: allora si potrà anche riparlare del contratto «congelato» dall'Arabia Saudita per il quale le speranze non sono ancora svanite. e.pa.

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