Bianconeri a tre punte, slavi di rimessa di Bruno Bernardi

Bianconeri a tre punte, slavi di rimessa Bianconeri a tre punte, slavi di rimessa TORINO — Dal maremoto delle scommesse alle acque più... placide del Fiume. Fuor di metafora, la Juventus si concede stasera una tregua alle polemiche con 90' (salvo la coda dei supplementari) di calcio giocato, anziché sparlato, nella prima partita di un trittico che l'opporrà all'Inter e al Torino. C'è un turno da passare per accedere alle semifinali di Coppa delle Coppe. L'andata, nello stadiolo di Rijeka fatto a poltrona (ecco perché si chiama «Kantrida») e lambito dal mare, si concluse a reti inviolate, un risultato che sarebbe infido se la Juventus non fosse potenzialmente più forte degli jugoslavi. Infido, a dispetto delle apparenze positive, perché consente all'avversario, per debole che sia, di chiudersi in difesa dello 0-0 in attesa di lucrare un «golletto» di rimessa. Ma la Juventus, che sul golfo del Quarnaro costruì almeno cinque palle-gol contro le tre degli istriani e «risparmiò» gli oppositori anche per eccessiva preoccupazione, può garantirsi ugualmente il cammino in una competizione europea che, come prestigio, è seconda solo alla Coppa dei Campioni. Come tasso di classe ed esperienza internazionale, gli uomini di Trapattoni sovrastano il Rijeka (Hastic, unico •nazionale», Roderne, Lukic e Ruzic gli elementi di spicco), e lo stesso Blasevic (che ieri, prima dell'allenamento serale si sono recati a Superga per rendere omaggio al grande Torino), dei fiumani, l'ammette senza reticenze. «La Juventus — dice — ha ragione di sentirsi favorita. Deve e può farci due gol. Mirare al pareggio o allo 0-0 sarebbe per noi un suicidio. Riuscirci sarebbe un miracolo: non dispongo di Desnica, Radin e Baevarevic. E'inutile fare il "bunker", così come sarebbe un'utopia pretendere di marcare "a uomo" elementi come Marocchino, che giudico fra i più forti attaccanti italiani ed il mio parere è condiviso da tutti gli esperti jugoslavi, come Causio, Bettega, e Tardellì. Gli scandali? C'è poca verità nella vicenda e non credo che ciò. influisca sul rendimento dei bianconeri. Garantisco una partita di estrema correttez¬ za. Marocchino fece fuori due nostri giocatori ma non in modo cattivo. E Brio, che tra sei mesi diventerà il più forte stopper del mondo, è un esempio di sportività. Nel derby fu Graziani il meno corretto. E Fauna? Perché non gioca un aitaccan te del suo valore ?». Cosi parla Blasevic che conosce l'arte del •fair play» e assicura di dire sempre la verità Non ne dubitiamo anche se, ovviamente, non condividiamo tutti i suoi giudizi. L'assunto della Juventus è battere il Rijeka. Le ultime quattro partite (tre in campionato più la trasferta in Ju- goslavia) si sono concluse in bianco e l'ultimo gol della Juventus porta la firma di Bettega: era quello che consolidò il successo (3-1) di Udine. Da 360', dunque, l'attacco non segna. Bettega, che insegue il 22° gol «europeo» per eguagliare il primato juventino, di Anastasi, dice che bisogna sbloccare subito il risultato: «Si sa come possono andare queste gare. Tirarla per le lunghe sarebbe pericoloso sotto il profilo psicologico proprio perché il Rijeka, non avendo nulla da perdere, è tranquillo e può agire di rimessa. Le polemiche? Parliamo di calcio, per favore-. Marocchino, che nel primo «round» fu tra i migliori in campo, ci terrebbe a segnare ma teme il contropiede degli ospiti. Virdis. invece, non parla: s'è imposto il silenzio stampa. Assente all'andata, il sardo viene utilizzato stasera (dopo il suo rientro con la Lazio) nella cosiddetta «formula tre», che prevede Causio regista in un centrocampo completato da Tardelli. Furino e dai rientri a turno di Bettega e Marocchino. In difesa è previsto l'impiego di Brio con Gentile, e Cabrini terzini. Una Juventus a «trazione anteriore», per la caccia al gol. Trapattoni è convinto che la sterilità offensiva di questi ultimi tempi sia dovuta all'abilità dei portieri avversari, tipo Castellini e Cacciatori, e alla sfortuna e che, prima o poi, quando si creano tante occasioni, i gol arrivano. •Rispetto all'inizio di stagione, quando eravamo alla ricerca di un'indentità — ripete — il discorso è diverso. Possia¬ mo vincere, anche correndo qualche rischio. Adesso siamo in crescita. Virdis? A Rijeka fui tacciato di difensivismo, qui una punta in più è doverosa. Fanna è a disposizione: non possiamo giocare in dodici. Le polemiche? Già sabato in Nazionale, i juventini avevano reagito bene. Al limite può essere motivo di carica in più-. Un tifoso venuto da Roma gli grida •bravo-. Altri sono solidali con il tecnico, la partita richiama molta gente da fuori Torino (ieri l'incasso si aggirava sui 100 milioni): è in arrivo una carovana di pullman e auto con seicento sostenitori del Rijeka. Bruno Bernardi

Luoghi citati: Fiume, Lazio, Roma, Torino, Udine