Lulu in tv: oggi è un dramma femminista Dieci anni fa avrebbe fatto crollare la Rai di Ugo Buzzolan

Lulu in tv: oggi è un dramma femminista Dieci anni fa avrebbe fatto crollare la Rai Sabato prima parte dello «scandaloso» Wedekind con la Sandrelli, regista Missiroli Lulu in tv: oggi è un dramma femminista Dieci anni fa avrebbe fatto crollare la Rai Si può ben dire che l'avvenimento culturale e teatrale televisivo della stagione di primavera sarà Lulu di Franz Wedekind, che andrà in onda sabato con la prima parte del dramma, Lo spirito della terra, e la settimana prossima con la seconda, Il vaso di Pandora. Solo gualche anno fa un annuncio del genere sarebbe stato impensabile. Se per assurdo Lulu fosse arrivata al video, si sarebbe dimesso in blocco il consiglio d'amministrazione della Rai, sarebbe caduto il presidente, e in un clima di sdegno vibrante sarebbero fioccate in Parlamento le interrogazioni. Lulu è un testo eccezionale, sconvolgente, provocatorio. Ancora oggi a distanza di ottantacinque anni dalla prima rappresentazione de Lo spirito della terra e a settantacin que da il vaso di Pandora (con la sospettosa vigilanza della polizia sugli invitati, e con scrittori e critici che facevano gli attori, e Wedekind stesso che recitava nel ruolo di Jack lo Squartatore), Lulu colpisce. Narrata in breve, e brutalmente, è la storia di una donna che ha una quantità di uomini, mariti e amanti, i quali, tutti, fanno una brutta fine, apparentemente schiacciati e divorati dalla primordiale, violenta femminilità di questa creatura bellissima e proterva, dolce e imperiosa, tenera e disperata, donna di carne e di sentimento, e supremo simbolo della sessualità. j Pare una storia tenebrosa da teatro naturalista. E invece è la rottura del teatro naturalista. Da Lulu nasce Ve' spressionismo tedesco, nasce il teatro moderno. Nel palazzo Rai di viale Mazzini a Roma c'è stata l'anteprima de Lo spirito della terra con una presentazione del regista Mario Missiroli. Al di fuori della presentazione ufficiale, Missiroli mi dice che pensava da anni di portare il, testo sul palcoscenico, ma che poi ci aveva rinunciato perché l'opera è troppo complessa e il palcoscenico avrebbe costituito un limite, anche dal punto di vista interpretativo. O cinema o televisione. E' andata per la televisione. La rete 2 ha accettato la sua proposta in tempi incredibilmente rapidi e la produzione è stata realizzata dal centro di Torino, protagonista Stefania Sandrelli, con Sergio Fantoni, Pamela Villoresi, Claudio Gora, Giovanni Visentin, Nestor Garai. «Wedekind si serve, deformandoli sino al dileggio, con profonda ironia, di tutti i generi di spettacolo — dice Missiroli — dalla commedia borghese al circo, dal cabaret beffardo al truce grandguignol, e 1 suoi strumenti appaiono spesso volutamente volgari. L'importante è far uscire da questa scorza sgradevole i sottili, straordinari, paradossali e profetici veleni del testo. E la tv, cosi penetrante, mi è sembrata il mezzo più adatto». Gli chiedo se ha fatto tv ricordandosi di essere stato anche regista cinematografico (.La bella di Lodi., 1963, da Arbasino), e di essere nostalgicamente legato a quell'unica e per altro positiva esperienza. Mi risponde di sì. Ha dimensionato per il video un testo teatrale «pensando al cinema, con le varianti 'congeniali al piccolo schermo». Aggiunge che fra i registi, di oggi quello a cui si sente più vicino è Fassbinder, autore di cinema «che tiene conto della tv». Non a caso ha scelto come protagonista Stefania Sandrelli, attrice cinematografi ca, nuova al teatro e alla televisione, che diciassette anni or sono fu la « beila di Lodi». L'ha scelta per questo e perché la Sandrelli è «una forza della natura», al pari di Lulu. Ma com'è la Lulu di Missiroli? Sublimata dalla musica di Alban Berg, sprofondata nell'erotismo parapornografico di certi film, condannata dai difensori della pruderie, classificata diabolica, Lulu, secondo Missiroli (che per altro si rifa in gran parte a Karl Kraus, l'amico e più fedele interprete di Wedekind), rappresenta l'eterno femminino in un mondo borghese strut¬ turato rigidamente dal potere, maschilista che colpevolizza e sfrutta la donna e la sua sessualità. L'esistenza di Lulu è tragicamente costellata di cadaveri di uomini che però muoiono per la loro stessa bassezza. Non sono le vittime, ma i carnefici di lei. E difatti Lulu morirà orrendamente per mano dell'uomo più abbietto, il sadico Jack lo Squartatore. Nella sua ansia dì rinnovamento morale — osserva il regista — Wedekind ha affrontato una difficile e nobile tematica sulla posizione e condizione della donna fra Ottocento e Novecento. Il suo dramma, oggi, potrebbe essere definito femminista. Problemi di censura? Già durante la lavorazione si era parlato di sequenze .scandalose'. Nessuna censura, dice Missiroli, non ho tagliato nulla, la tv ha approvato tutto, e noi vedremo i due spettacoli di Lulu integri, cotti* li ha visti il pubblico di allora, quello che riusciva ad accedere alla sala dopo il controllo della polizia. Ugo Buzzolan Stefania Sandrelli durante le registrazioni di Lulu

Luoghi citati: Roma, Torino