L'anello intorno al Sud Africa di Mario Ciriello

L'anello intorno al Sud Africa OSSERVATORIO L'anello intorno al Sud Africa Da anni ormai, ansie sempre più soffocanti tormentano il Sud Africa. I bianchi hanno perso la loro baldanzosa sicurezza, hanno finalmente capito che un'era è finita, ma temono il futuro, sanno che qualsiasi trasformazione non potrà essere che dolorosa. Il trionfo di Robert Mugabe in Rhodesia-Zimbabwe ha oscurato maggiormente la scena. Il governo di Pretoria si era scioccamente illuso In un successo di Muzorewa, nell'avvento di una nuova amministrazione block and white risolutamente «anti-marxista». Ora, invece, il Sud Africa si sente più che mai isolato, minacciato, circondato. Neppure la straordinaria e intelligente moderazione rivelata da Mugabe, neppure la presenza di due bianchi tra i suoi ministri hanno attenuato le paure. Il ministro degli Esteri R.P. (pik) Botha avverte: •Siamo su una lama di rasoio*. Un giornale del partito governativo, il National party, ricorda 'l'Africa Nera è arrivata al Limpopo*. la frontiera fluviale tra il Transvaal e la Rhodesia. Si gareggia nel comporre scenari apocalittici, ma anche i più pacati già prevedono attacchi di guerriglieri, insidiose infiltrazioni, dal Mozambico e dallo Zimbabwe. In questa bufera, l'unico che sembra non aver perso la testa è il premier Pieter Willem Botha (il capo del governo e il suo ministro degli Esteri sono omonimi, ma non parenti) il quale cerca di dar forma a una strategia, che riduca rapidamente i molti rischi militari, politici, economici, sociali. E' una strategia che contempla due operazioni. La prima mira ad evitare che la Namibia sfugga al controllo del Sud Africa, che diventi come vorrebbe l'Orni uno Stato indipen¬ dente, la cui frontiera meridionale sarebbe a soli 600 km da Città del Capo, lungo il fiume Orange. A questa operazione, che accrescerebbe i contrasti tra il Sud Africa e la comunità internazionale, dovrebbe accompagnarsene una di carattere opposto, conciliante e •liberale». Il governo darebbe il via a una graduale demolizione del fosco edificio dell'apartheid, aprirebbe un sincero dialogo con le masse africane, tenterebbe di prevenire quella 'rivoluzione nera* che angoscia, come un incubo, i 4 milioni di bianchi. Botha ha già promesso una grande -conferenza di Stato* cui parteciperebbero tutti i gruppi etnici, anche i coloureds (1 discendenti da incroci tra bianchi e ottentotti) e gli asiatici. Molti però sono gli ostacoli sulla via del premier, tanti e tali che impediscono ai suoi progetti di assumere concretezza e chiarezza. L'ostacolo maggiore è costituito dalla dogmatica ostilità di vasta parte del National party contro ogni riforma dell'apartheid, n National party, che rappresenta soprattutto gli afrikaner, i boeri di un tempo, è diviso in verligtes (gli illuminati) e verkramptes (gli oscurantisti) e questi ultimi già sferzano le caute proposte di Botha per attenuare almeno gli aspetti più impietosi della discriminazione. Botha corre il rischio di spaccare il partito: un leader dei verkramptes, Andries Treurnicht, lo esorta aspramente a «non tradire» l'ideologia nazionalista. L'altro ostacolo? Non vi sono più esponenti neri con i quali avviare un dialogo, il governo li ha eliminati tutti, il beniamino delle masse, Nelson Mandela, è ancora in carcere, condannato all'ergastolo. Mario Ciriello

Persone citate: Andries Treurnicht, Botha, Mugabe, Nelson Mandela, Pieter Willem Botha, Robert Mugabe

Luoghi citati: Africa Nera, Città Del Capo, Pretoria, Rhodesia, Sud Africa